Fino a che punto arriverà la contro-offensiva ucraina?
L’avanzata nel sud – regione di Kherson – e nell’est – il Donbass – è stata confermata in vario modo anche dai russi.
Lo stesso Peskov, il portavoce di Putin, ha detto oggi che i territori persi in questi giorni verranno ripresi e saranno per sempre russi.Mosca è sicuramente in difficoltà. Ma non è detto che a un certo punto non possa cambiare il corso della guerra.
Per vendere al pubblico interno quello che sta succedendo, la narrazione ufficiale – usata a Mosca ma anche dalle autorità filo-russe nei territori occupati – parla di “riposizionamento”. Tanto nella parte alta del Donbass – tra le regioni di Donetsk e Luhansk – tanto sopra Kherson.In entrambi i casi l’avanzata ucraina è stata rapidissima. Gli stessi comandi militari russi sarebbero stati presi in contropiede. Lo scrivono anche i blog gestiti da ex-militari russi, che in questi mesi hanno seguito molto da vicino il conflitto, interpretando quello che stava succedendo sul campo. La rapidità – dell’avanzata ucraina ma anche della ritirata russa – ci dice che il tempo è un fattore fondamentale.
A Kyiv vogliono anticipare l’arrivo sul campo di almeno 200mila riservisti russi – la famosa mobilitazione di Putin – ma vogliono anche fare tutto prima che cambino le condizioni atmosferiche. Prima la pioggia e poi l’inverno con neve e ghiaccio.
Ce lo hanno confermato anche fonti ucraine ben informate.
Lo stesso a Mosca: meglio riposizionarsi adesso che perdere uomini, mezzi ed energie nelle prossime settimane. Ragionamento che comunque conferma come i vertici militari russi siano consapevoli dei loro grossi problemi.
La guerra sarà ancora lunga, ma i prossimi giorni e le prossime 2/3 settimane saranno molto importanti.
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Autore articolo
Chawki Senouci