Fino ad alcuni mesi fa non c’era acqua e i contadini pregavano perché scendesse la pioggia. Ma al suo arrivo, i raccolti sono stati completamente distrutti, l’acqua ha portato via le case e ha reso irriconoscibili interi paesi. A raccontarlo è un uomo che è sopravvissuto agli allagamenti e la situazione riguarda tutto il suo Paese: oggi il Pakistan è sommerso dall’acqua per un terzo della sua superficie.
La zona più colpita è quella a sud: nella regione del Sindh le piogge sono state sette volte più abbondanti rispetto alla media degli ultimi anni. Ieri una tempesta di sabbia ha sradicato da terra le tende che ospitavano gli sfollati. E oggi l’emergenza riguarda anche una delle centrali elettriche più importanti del territorio, che è a rischio allagamento.
Chi è rimasto senza casa ha anche bisogno di alimenti e medicine: con i raccolti distrutti, la fame è il pericolo che più minaccia chi è sopravvissuto agli allagamenti. E negli ospedali si registra un aumento esponenziale di casi di diarrea e malaria, soprattutto a causa dell’acqua sporca e stagnante che rimane nelle strade: per muoversi, qualcuno usa una barca di legno, gli altri nuotano.
Nelle ultime settimane i morti sono stati già più di 1.300 e l’acqua ha stravolto la vita di 30 milioni di persone. Tre giorni fa, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha fatto visita al Paese. “Ho assistito a tante tragedie, ma mai a una carneficina climatica di queste dimensioni. Non ho parole per descrivere quello che ho visto oggi, i bisogni della popolazione sono enormi”, ha detto Guterres, che ha invitato gli attori internazionali a inviare risorse nel Paese.
Per ora, infatti, il loro sforzo non è stato sufficiente: secondo quanto riferito dalla fondazione Edhi, una no-profit che opera nel Paese, gli aiuti governativi e di tutte le Ong presenti sul territorio hanno raggiunto a malapena il 10% delle persone colpite dagli allagamenti.
Il Pakistan ora è sommerso d’acqua. Ma l’emergenza rischia di peggiorare con il tempo, anche quando il livello delle piogge sarà tornato alla normalità. Con centinaia di migliaia di persone senza casa e senza un lavoro, sarà tutto da ricostruire.
di Chiara Vitali