“Con un progetto diverso, la sfida delle Olimpiadi la si poteva accettare”.
Paolo Berdini, l’illustre urbanista che Virginia Raggi ha chiamato all’assessorato fin dal primo giorno della sua esperienza di sindaco, commenta con un filo di rimpianto la decisione di dire No alla candidatura della capitale per i Giochi del 2024. Non ha mai fatto mistero di non essere del tutto in linea con le scelte della sindaca Raggi, e più di una volta nelle ultime settimane ha meditato di dare le dimissioni. Oggi però parla con fiducia dei progetti a cui sta lavorando per risollevare la sua città, che definisce ‘disperata’.
Che ne pensa di questo NO?
Nel merito concordo molto con la posizione della sindaca Raggi, perché il progetto che era già stato approvato prevedeva di costruire il villaggio olimpico a Tor Vergata, su aree che invece da anni sono state destinate a cittadella degli studenti. E’ vero che il presidente del Coni Malagò aveva aperto alla possibilità di cambiare quel progetto, ma i tempi ormai erano talmente stretti che sarebbe stato impossibile. Oltretutto l’ultimo incontro – mancato – tra la sindaca e il Coni testimonia l’assenza di relazioni tra queste due importanti istituzioni. Se ci fosse stato il tempo credo che avremmo potuto discutere di un progetto diverso, che guardasse alle periferie e al futuro di questa città che è disperata, dopo Mafia Capitale e con tre miliardi e mezzo di deficit.
Lei vedrebbe bene i referendum sulle grandi opere, nel vostro caso le Olimpiadi?
Assolutamente sì. Se avessimo fatto un referendum non avremmo avuto lo scempio dell’Expo, lo sperpero gigantesco per la Tav, il Mose di Venezia. Avremmo salvato l’Italia dal dissanguamento delle casse pubbliche. Mi rendo conto che è una contraddizione non aver fatto un referendum sulle Olimpiadi a Roma, ma anche in questo caso non c’erano i tempi. Certo, è stato un errore non dare la parola ai cittadini.
Secondo alcuni le Olimpiadi potevano essere un’occasione per dimostrare che gli appalti pubblici si possono gestire diversamente che in passato. Che ne pensa?
Sì. Oggi siamo più tutelati sul fronte degli appalti. Innanziatutto adesso c’è l’Anac, l’Autorità Nazionale Anti Corruzione, che controlla gli appalti di tutta Italia, e poi le gare vengono fatte in trasparenza, non si può più dare il lavoro a un’impresa ‘amica’. Quindi la sfida andava accettata: non si può, oggi, argomentare che non si è in grado di fare un appalto trasparente. Roma in questi mesi ha costruito insieme all’Anac un sistema di affidamento degli appalti assolutamente trasparente. Per di più un’amministrazione giovane e innovativa come quella dei 5 Stelle doveva accettare la sfida di vedere se è possibile cambiare una città nel profondo, darle finalmente una prospettiva. Naturalmente sulla base di un progetto completamente diverso.
Lei ha promesso in due mesi un progetto per il trasporto pubblico non inquinante e per la riqualificazione degli impianti sportivi delle periferie…una bella sfida…
Sì, quasi impossibile. Ma in questi primi mesi di lavoro abbiamo lavorato su una prima ipotesi che riguarda le prime cinque linee di tram e un’inteleiatura ormai è pronta, ne discuteremo presto con la città. Sugli impianti in periferia: ce ne sono decine abbandonati e in stato di forte degrado, come si poteva lasciarli in quelle condizioni e intanto fare un grande stadio nuovo per le Olimpiadi? Dobbiamo ribaltare l’ottica.
Ci vorranno molti soldi, il Governo vi aiuterà o i rapporti difficili con la giunta Raggi saranno di ostacolo?
Facendo un paralello con i soldi stanziati per Milano, in proporzione al numero di abitanti Roma dovrebbe ricerere quattro miliardi e mezzo dal Governo. Sono quasi gli stessi soldi che erano stati stanziati inizialmente per le Olimpiadi. Questo se la politica non conta, ma voglio proprio vedere come farà il Presidente del Consiglio a negare soldi a Roma quando pochi giorni fa li ha dati alla giunta ‘amica’ di Sala, a Milano.
Assessore Berdini, si trova ancora bene nella giunta Raggi, dopo tutti i problemi di queste ultime settimane?
Per me la defenestrazione della capo di gabinetto Raineri e le conseguenti dimissioni di un uomo eccezionale come l’assessore Minenna sono state una sofferenza. Quella era una squadra straordinariamente in grado di risolvere i problemi di Roma. Mi auguro che la nomina del nuovo assessore sia dello stesso livello, i nomi che girano sono di eccellenza. Tutto comunque si misurerà sul merito.
Ascolta l’intervista di Danilo De Biasio a Paolo Berdini