![Giuseppe Conte M5S ANSA](https://www.radiopopolare.it/wp-content/uploads/2022/07/Giuseppe-Conte-M5S-ANSA.jpg)
Giuseppe Conte si sta giocando più di una partita, in questa campagna elettorale. C’è quella immediata che riguarda i voti e i seggi parlamentari. E c’è una seconda partita non meno importante per lui: il potere nel Movimento 5 Stelle.
Fino a oggi Conte è stato sempre sotto esame. Beppe Grillo mantiene un ruolo ingombrante e Conte sente su di sé il peso di un’ipoteca che Grillo non ha intenzione di smettere di esercitare. Il solo modo per mandare in pensione Beppe Grillo, ragionano nella cerchia di Conte, è ottenere un successo oltre le previsioni migliori. Asticella altissima: 15%
In quel modo, è il ragionamento, potrebbe davvero cambiare tutto. I vari Di Battista e Raggi verrebbero messi a tacere e con loro il fondatore genovese. E dato che Di Maio si è già auto eliminato con una scissione che non ha dato i frutti immaginati, Conte si ritroverebbe con una inaspettata prateria davanti.
Sì, ma dove andare a prendere tutti quei voti? Dal punto di vista geografico, ancora una volta al Sud. Sono quattro le regioni meridionali su cui punta il Movimento 5 Stelle: Campania, Sicilia, Sardegna, Puglia. A cui si aggiunge il Lazio, dove i 5 Stelle governano la Regione insieme al Partito Democratico. Ecco. Il PD. La campagna elettorale ovviamente è giocata molto sulla contrapposizione col PD e i motivi sono chiari: dalla rottura di Letta dopo la sfiducia a Draghi alla necessità per i 5 Stelle di posizionarsi sui temi sociali.
Questo però non significa puntare davvero a rubare voti al PD. Il bacino da cui pescare per Conte è quello dell’astensione. “Dobbiamo recuperare chi ci ha dato il consenso in passato e poi ci ha voltato le spalle” ragiona un dirigente vicino al capo politico.
Per fare cosa?
“Passeremo i prossimi mesi all’opposizione e poi vedremo”
Mesi? Non anni?
“Impossibile ragionare sui tempi lunghi”
Considerazione interessante. Ma questa è un’altra storia.