L’Italia cambi politica sull‘immigrazione. In una lettera pubblicata su Repubblica il sindaco di Milano Giuseppe Sala chiede al governo di mutare il suo atteggiamento nei confronti dell’accoglienza di migranti e richiedenti asilo. Le condizioni sono cambiate, dice Sala, e non si può più parlare di emergenza ma di “una dolorosa, costante problematica da gestire”. L’accoglienza è “un dovere”, dice ancora il primo cittadino milanese, ma l’Italia deve passare a una consapevole gestione del fenomeno uscendo “dall’idea di essere una piattaforma di prima accoglienza” per essere qualcos’altro. È necessario costruire un nuovo e reale sistema di integrazione. “Si tratta di proporre un nuovo patto a chi arriva – scrive il sindaco di Milano – noi faremo tutto quello che serve a darvi una mano, voi mostratevi disponibili da subito ad aiutarci dove serve, mettendovi a disposizione di programmi per conoscere le nostre leggi e la nostra lingua”. La soluzione deve essere, secondo Sala, la creazione di “un unico soggetto che si occupi di immigrazione e accoglienza mettendo insieme i diversi tasselli del mosaico: lo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), il rapporto con i Comuni, la circolazione di buone pratiche, l’uso di caserme e così via. A supporto del lavoro del Ministero degli Interni”. “L’immigrazione – conclude Sala – non è un cerino da passare di mano in mano. È una questione gigantesca che chiede un radicale cambio di passo a livello nazionale”. “Deve essere una grande agenzia nazionale che gestisca accoglienza e l’integrazione”, dice l’assessore alle politiche sociali del comune di Milano Pierfrancesco Majorino.
Ascolta qui l’intervista integrale a Pierfrancesco Majorino