“La candidata del popolo”.
Così Marine Le Pen si è autodefinita, durante la convention annuale del suo partito, il Front National, che si è tenuta nella città di Frejus (il cui sindaco, David Rachline, è il responsabile della campagna elettorale di Le Pen e astro nascente del Front).
L’incontro è avvenuto alla vigilia dell’inizio della campagna elettorale per le presideniali 2017. I sondaggi mostrano Le Pen in grado di superare il primo turno e arrivare al ballottaggio. L’esponente del Front National, su posizioni decisamente anti-europeiste e di contrasto all’immigrazione, spera di poter godere del vento favorevole che per i movimenti nazionalisti e populisti si respira in questi mesi in Europa.
Le Pen si è dichiarata a favore di Brexit e sostiene Donald Trump nelle elezioni americane.
“Mi sento rilassata, impaziente di iniziare la campagna presidenziale”, ha detto ai giornalisti riuniti a Frejus. “Non vedo l’ora che inizi la partita, in modo da discutere dei temi che sono essenziali alla sopravvivenza del nostro Paese”.
Le Pen si è anche definita come l’unica politica francese in grado di rappresentare “i dimenticati, i disprezzati degli ultimi vent’anni”.
Non sono mancati gli attacchi, anche l’aperto dileggio dei suoi rivali: quelli socialisti, che dovranno confrontarsi nelle primarie del prossimo gennaio; e quelli di centro-destra, Nicolas Sarkozy e Alain Juppé, che si affronteranno nelle primarie di novembre. Le Pen ha definito “una battaglia di ego e di galli” il confronto politico degli altri partiti.
Proprio il sindaco di Frejus, Rachline, e la nipote Marion Marechal-Le Pen hanno delineato i temi che saranno al centro della campagna elettorale del Front National. In particolare, Rachline ha detto che Le Pen si focalizzerà su due cose: “se la Francia deve o no riconquistare la sua indipendenza” e “se lascerà crescere, o no, l’Islam radicale”.