Sono riusciti a dar prova di unità, sono saliti nel favoloso battello la regina del Danubio, per mostrare che restano tutti a bordo di quest’Europa sfasciata. Tutti tranne Londra che sta per andarsene e non è stata invitata.
Ma adesso, a rovinare la festa ci ha pensato anche Matteo Renzi. « Dire che le conclusioni del vertice siano un passo in avanti significa avere dell’immaginazione o dell’acrobazia verbale », ha detto seccato il premier italiano. Deluso sul fronte crescita e immigrazione. In effetti queste due parole sono scomparse dalle conclusioni finali. 14 riforme da attuare in 12 mesi tutte incentrate sugli investimenti affidati a un piano di prestiti agevolati che pero’ bisogna andare a cercare nei mercati finanziari,
Nessun accenno alla possibilità di spendere di più, aumentando il deficit, se questo vorrebbe dire creare nuovi posti di lavoro. E poi nello spirito di Bratislava di volerci tutti bene per mostrare che anche senza Londra ce la facciamo – l’immigrazione si è trasformata in sicurezza. un pacchetto di misure sul controllo delle frontiere: l’invio rapido delle guardie costiere europee nel Mediteranneo, 200 soldati e 50 mezzi alla frontiere tra Bulgaria e Turchia e un sistema di satelliti spia e droni che dovrà dirci prima chi tenta di arrivare da noi.
Questo non risolverà la crisi dei migranti, nè la sua gestione interna nell’Unione, ma certo rassicurerà gli elettori che andranno presto a votare in Francia, Germania Olanda e forse Spagna. Cosi’ come l’annuncio di un piano per andare avanti nella costituzione di una difesa comune, utile certo e possibile dopo che il freno di Londra viene meno, ma anche questo è quello che serve per far ridiventare il progetto europeo una buona causa ? Si è salvata l’unità, è vero, in questo nuovo spirito di Bratislava. ma a che prezzo? Cosa resta dell’Europa?