A Piacenza un lavoratore è morto travolto da un tir durante un picchetto davanti all’azienda di logistica Gls. Era iscritto al sindacato Usb, che accusa il camionista di aver forzato il blocco. È successo intorno a mezzanotte. L’autista è stato portato in questura.
Riccardo Germani fa parte dell’Usb e ci ha detto di essere arrivato sul posto poco dopo la morte del lavoratore. “La Gls non voleva rispettare un accordo sulla riassunzione di due persone licenziate e sulla stabilizzazione di numerosi precari. Per questo il presidio si è trasformato in un picchetto”. Germani lancia un’accusa pesante, non contenuta in un comunicato diffuso dal sindacato: “Un dirigente dell’azienda – ci dice – è uscito incitando il camionista a forzare il blocco. Lui l’ha fatto e ha ucciso un uomo di 53 anni, un lavoratore egiziano che lascia cinque figli e stava difendendo i diritti di tutti. Erano decenni che non si moriva davanti ai cancelli di un luogo di lavoro in questo modo”.
La nota dell’Usb non parla del dirigente che avrebbe incitato il camionista a passare, ma conferma la forzatura del blocco. I manifestanti sono lavoratori della Seam, una ditta in appalto della Gls. Il comunicato denuncia anche una condizione “insostenibile” dei lavoratori della logistica: “Violenza, ricatti, minacce, assenza di diritti e di stabilità sono la norma inaccettabile in questo settore”.
Ascolta l’intervista a Riccardo Germani