Ci sono i partiti diciamo così tradizionali che corteggiano i voti no vax-no green pass, da Salvini a Meloni, perfino De Magistris. Del resto se i non vaccinati sono l’8% della popolazione anche a spanne stiamo parlando di 4 milioni di elettori potenziali. Aggiungiamoci quelli che non amavano il certificato vaccinale. Mica male.
Poi ci sono i duri e puri. Quelli che la politica la vogliono fare puntando tutto sul no agli obblighi sanitari. Nomi che magari non dicono niente alla maggior parte delle persone ma dicono tutto a chi ci crede.
Tipo Lillo Massimiliano Musso. Avvocato. Già amico di Giulietto Chiesa. Ha fondato Forza del Popolo e ha tentato il colpaccio candidando la figlia di Aldo Moro, Maria Fida. Poi ha scoperto che lei si era vaccinata e l’ha licenziata.
Oppure Eric Grimaldi. Si è alleato con un partito animalista e ha fondato Unione Cure Domiciliari Libere. Giura che riuscirà a presentarsi alle elezioni. Ci credono tutti, che raccoglieranno le firme. Ci crede Vita, lista che tiene dentro l’avvocato Polacco, quello delle proteste no green pass a Roma, la deputata ex 5 Stelle Sara Cunial, e poi allarga coinvolgendo anche i no 5G, nel senso delle reti di comunicazione di ultima generazione.
Queste liste e questi leader tra di loro non si amano anzi diciamo che la rivalità è piuttosto accesa, tra scambi reciproci di accuse e sospetti. Il più puro ti epura, si diceva una volta.
Ma non finisce qui, l’offerta per un no vax-no green pass è davvero grande. Perché ci sono anche quelli che lottano per emergere e si sono portati a casa nomi eccellenti di quel mondo.
Tipo Paragone. Italexit candida il professor Giovanni Fraiese. Non sapete chi sia? Chiedete a chi frequenta le chat e i social contro i vaccini. Nunzia Schirillò invece è famosa. È la vice questore di Roma che salì su un palco no green pass e fu sospesa dal servizio.
Ma vogliamo parlare di Marco Rizzo? Per la sua Italia Sovrana e Popolare punta sui media: ha arruolato l’editore di Byoblu, Claudio Messora, e Francesco Toscano di Visione Tv, una rassegna stampa seguitissima sulle piattaforme digitali. C’era anche Diego Fusaro. Ma poi ha litigato con Toscano, pare, e ha lasciato perdere.