Affrontare la malattia a vent’anni, crescere con la preoccupazione e la paura della morte che ti ruba gli anni più spensierati. E’ quello che succede a Liliana (Maria Roveran), la protagonista di Questi giorni di Giuseppe Piccioni, il terzo film italiano in concorso a Venezia 73. Mentre lei porta con se questo segreto, senza parlarne neanche alla madre, parrucchiera un po’ svampita (Margherita Buy), la migliore amica Caterina (Marta Gastini) si sta preparando per raggiungere Belgrado a lavorare. Liliana decide di accompagnarla in auto con altre due amiche.
Il film di Giuseppe Piccioni è un road-movie al femminile sulle strade della ex Jugoslavia in cui emergono sogni, gioie, frustrazioni, conflitti generazionali. Un viaggio che si trasforma in una scoperta ed esplorazione di sé. Assente da Venezia dal 2001, quando Sandra Ceccarelli e Luigi Lo Cascio, protagonisti di Luce dei miei occhi vinsero la Coppa Volpi, Piccioni cita la poesia di Ada Negri che lo ha ispirato, Mia giovinezza: “Non t’ho perduta. Sei rimasta in fondo all’essere. Sei tu, ma un’altra sei”.
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Sempre in concorso, il regista Andrej Konchalovsky porta il film Paradise. Ambientato in epoca di occupazione nazista in Francia, una donna russa Olga (Yuliya Vystskaya), partecipa alla Resistenza proteggendo i bambini ebrei. Finita in un campo di concentramento, incontra l’ex amante francese (Christian Clauss), diventato collaborazionista. Riprenderanno a vedersi di nascosto organizzando una fuga insieme. Film denso e raffinato, in bianco e nero e che si aggiunge al patrimonio cinematografico sula memoria. Nel 2014 Konchalovsky vinse i Leone d’Argento per Le notti bianche di un postino, in questa edizione potrebbe sperare nella Coppa Volpi per la protagonista femminile, oltre che a una menzione della giuria.