Dopo giorni di bufera cala la tensione sulla giunta Raggi e dalla piazza di Nettuno Grillo rilancia: il Movimento è unito, Raggi va avanti, ma noi vigileremo. La sindaca intanto ha ceduto su una delle richieste del Direttorio e ha scaricato Raffaele Marra, il suo fedelissimo con curriculum di destra che fin dall’inizio aveva voluto accanto a sè e sul quale si erano concentrate le accuse della base grillina. Il vice capo di Gabinetto sarà destinato ad altro incarico, mentre al capo della Segreteria Salvatore Romeo sarà abbassato il compenso.
Quella di ieri è stata una giornata contraddistinta da una girandola di incontri e dichiarazioni, segnata dall’arrivo di Beppe Grillo e dalla sua scenografica ‘presa’ della piazza di Nettuno, insieme ad Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio e a tutto il Direttorio. Ma senza Virginia Raggi. L’occasione era la chiusura della campagna on the road organizzata da Di Battista a sostegno del NO al referendum, ma con le ore più critiche per la giunta della Capitale appena lasciate alle spalle l’iniziativa è stata volutamente trasformata nell’unica uscita pubblica dei 5 Stelle per controbattere le accuse e ribadire il sostegno – seppur con vigilanza – alla sindaca di Roma.
La consapevolezza di tutti è che sbagliare nella Capitale significa perdere di credibilità ovunque. Quindi dal palco di Nettuno sono riscuonate le già note argomentazioni: è un complotto, stiamo lavorando bene, hanno paura di noi.
Sul caso romano però Luigi Di Maio è stato costretto ad ammettere di aver sbagliato, non rendendo nota l’informazione – che pure aveva avuto da Raggi – dell’indagine aperta per reati ambientali sull’assessora Muraro. Ma anche a lui la base grillina, in piazza per acclamare ‘Dibba’ e ‘Beppe’, ha dedicato applausi e incitamenti. Tutti concordi nel ripetere il mantra del ‘nessuno ha sbagliato, è colpa dell’informazione. E poi gli altri politici hanno fatto molto peggio’.