Il 7 e 8 settembre a Roma si tiene un’assemblea generale della Cgil da cui uscirà la posizione del sindacato sul referendum costituzionale. A meno di sorprese l’organizzazione si schiererà per il no, anche se magari una parte degli iscritti andrà a votare sì, come ha detto nelle scorse ore la ministra Maria Elena Boschi.
“La Cgil parteciperà a una campagna sulle proprie posizioni, sulle proprie motivazioni del no”, dice Danilo Barbi, segretario nazionale del sindacato. “E’ ovvio che se prendiamo una posizione, poi la diffondiamo. Daremo indicazione di votare no”. Non dovrebbe esserci una linea dura contro chi fa parte dell’organizzazione e la pensa diversamente: “Per noi sulle questioni costituzionali c’è un problema di principio. Su temi di questi tipo non si può decidere a maggioranza per tutti. Dev’esserci libertà individuale, ma noi faremo campagna per la posizione della Cgil”.
Il sindacato di Susanna Camusso, quindi, sta per aggiungersi al fronte che vuole bocciare la riforma voluta dal governo Renzi. Ne fanno parte anche l’Anpi e un pezzo di sinistra guidato da Massimo D’Alema, oltre ai 5 stelle e alle opposizioni di destra. In attesa che il governo fissi la data del voto, che potrebbe tenersi tra fine novembre e dicembre.
Ascolta l’intervista a Danilo Barbi