Le polemiche sono scoppiate subito. La vignetta sul terremoto di Charlie Hebdo non è proprio piaciuta in Italia. Troppo dolore per riderci sopra, è stato il commento più diffuso. Quelle vittime trasformate in lasagne dalla scossa hanno colpito.
Le reazini sono state immediate. Il sidnaco di Amatrice, Sergio Perozzi, manda letteralmente a fan c…ai microfoni di Radio Popolare il giornale satirico francese. “Se questa è satira, io sono Obama”
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Sergio Perozzi su vignetta Charlie Hebdo
La seconda vignetta della giornata prodotta dal giornale satirico francese è una puntualizzazione. L’immagine è quella di una persona che da sotto le macerie dice: “Italiani, non è colpa di Charlie Hebdo se le vostre case sono costruite dalla mafia”.
Una vignetta che impregna di un forte senso politico una satira che con il primo disegno era apparsa solo fredda e provocatoria. Almeno questa l’opinione di Sergio Staino, uno tra i più seguiti vignettisti italiani. Per Staino, la vignetta di Charlie Hebdo è “fredda, provocatoria, autoreferenziale”. Per lui non c’è alcun dubbio: “Io continuerò a dire Je suis Charlie perché non potrò mai accettare un attacco al diritto di satira, ma penso che questo disegno sia pieno di luoghi comuni, senza alcun attacco al potere”. Per il papà di Bobo, l’effetto polemico è stato ricercato da parte della redazione del giornale satirico francese. “Ora brinderanno perché si parla della loro vignetta in tutta Italia”.
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Sergio Staino su Charlie Hebdo