“Nel bilancio dello Stato ci sono 67 miliardi che a Roma spendono in maniera dissennata”.
Altro che Cottarelli e Gutgeld, i due commissari alla Revisione della Spesa che si sono succeduti coi Governi Letta e Renzi. Le cifre dello spreco, secondo la Fondazione Cariplo, sono ben più imponenti dei numeri circolati in questi anni. Se solo una parte di quei soldi fosse recuperata si potrebbe, ad esempio, evitare il taglio alle spese sanitarie previsto dal Governo.
In questa intervista con Radio Popolare il Presidente della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, traccia il quadro di uno Stato che non trova risposte esaurienti ai problemi più gravi. La disoccupazione giovanile, la povertà, a partire da quella dei bambini, l’ambiente. “Un Paese che ha più del 40 percento di giovani disoccupati è un paese senza futuro e senza speranza” attacca Guzzetti.
I numeri snocciolati da Giuseppe Guzzetti sono quelli di un Paese che fatica a risollevarsi: decine di miliardi di Euro sprecati dalla macchina della burocrazia senza che producano ricchezza e sviluppo. Centinaia di migliaia di giovani che non lavorano e non studiano, la nuova frontiera del disagio, la conseguenza dell’abbandono da parte di chi governa. Un milione e 800mila bambini in età prescolare che vivono in condizioni di povertà. Sul dramma dei bambini poveri Guzzetti rivendica il ruolo delle fondazioni nel cercare una risposta.
Guzzetti: come razionalizzare la spesa pubblica e valorizzare il Welfare
Fondazione Cariplo finanzia quest’anno un progetto per impiegare i giovani nella cosiddetta Green Economy. “La soluzione -afferma Guzzetti- è l’ambiente e lo sviluppo sostenibile”.
Guzzetti: il progetto della Green Economy
Il Welfare lo fanno le comunità e il Terzo Settore ma il Welfare lo fa in primo luogo lo Stato con le proprie articolazioni nazionali e locali. La Fondazione Cariplo rappresenta uno dei cardini del potere ambrosiano, la sua sede è nel cuore di Milano. L’ultima domanda è sulla città. Il giudizio, alla fine del mandato del sindaco Giuliano Pisapia, è positivo. Su Milano e sulla classe politica che l’ha governata in questi anni. “Non tiro la volata a nessuno” premette e in effetti non fa nomi né in previsione delle primarie del centrosinistra né in relazione al nome del prossimo Sindaco. Fa però un ragionamento da cui si può dedurre un profilo in cui uno degli attuali candidati alle primarie può rispecchiarsi più di altri.