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Eurosatory: il salone delle armi tra stuzzichini e champagne

Eurosatory

Si è da poco chiuso a Parigi Eurosatory, uno dei più importanti saloni dedicati al mondo della difesa e delle armi. A causa del covid, è la prima edizione che si svolge da quattro anni a questa parte e i visitatori sono entusiasti. Tra gli stand dedicati a fucili d’assalto, coltelli, lanciamissili usa e getta, droni o sistemi di comunicazione all’avanguardia si aggirano soddisfatti e creano capannelli per scambiarsi opinioni e informazioni. Ci sono i rappresentanti delle delegazioni nazionali di mezzo mondo. Con molti meno cinesi del solito, però. E niente russi. Invece abbondano le uniformi di ogni tipo e colore. Gruppetti di militari in divisa e di alti ufficiali si aggirano qua e là per provare un simulatore di tiro, assistere a una dimostrazione delle squadre d’assalto o fare la fila per salire sul nuovo modello in scala reale di un elicottero in dotazione all’esercito francese. Oppure su uno dei vari carri armati e mezzi blindati tirati a lucido.

Il clima è disteso: si ride, si chiacchiera sgranocchiando stuzzichini, si stappano bottiglie di champagne. Della guerra in Ucraina non si parla, se non durante i panel ufficiali. Ma le allusioni sono tante e i padiglioni della Finlandia, della Svezia o della Lettonia sono affollatissimi. C’è anche una corposa delegazione della Nato.

Gli organizzatori, che parlano di affluenza in aumento del 10% rispetto all’edizione pre-covid, hanno annunciato la presenza di molti più espositori provenienti dall’Europa dell’Est e del Nord rispetto agli altri anni. Come spiegano dei visitatori che non si nascondono dietro il ‘segreto militare’ o il ‘dovere di riservatezza’ legato alla loro funzione, il dinamismo del mercato è evidente: i soldati e le delegazioni ufficiali non sono qui per guardare ma per fare acquisti. In funzione di bisogni concreti e a medio termine ma senza preoccuparsi dei prezzi, che anche in questo settore subiscono l’impennata del costo delle materie prime. Perché sanno che oggi, per i loro governi, la difesa e la sicurezza sono settori in cui non si bada a spese.

  • Autore articolo
    Luisa Nannipieri
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