Approfondimenti

Libero Grassi, l’uomo che si ribellò alla mafia

“Caro estortore…volevo avvertire il nostro ignoto estortore di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per l’acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia. Ho costruito questa fabbrica con le mie mani, lavoro da una vita e non intendo chiudere… Se paghiamo i 50 milioni, torneranno poi alla carica chiedendoci altri soldi, una retta mensile, saremo destinati a chiudere bottega in poco tempo…..” Firmato: Libero Grassi”.

E’ il 10 gennaio 1991. Libero Grassi dice pubblicamente no al pizzo, alla mafia ,con una lettera (‘Caro estorsore’) al Giornale di Sicilia. La decisione di Libero è una forte azione di rottura.

Spiega la figlia Alice:“Chi comincia oggi l’attività imprenditoriale non è costretto a scendere a patti con la mafia. Nella Palermo di 25 anni fa, l’80% degli imprenditori pagava e questo non piaceva certo a tutti. C’era un accordo, pagare tutti per pagare meno e non bisognava rompere gli equilibri, mio padre li ha rotti”

L’11 aprile del 1991, Michele Santoro lo intervista nel programma Samarcanda chiedendogli: “Perché non vuole pagare, è pazzo ?” Grassi risponde: “Non pago perché sarebbe una rinunzia alla mia dignità di imprenditore”

Il 29 agosto 1991, quattro mesi dopo, Libero Grassi viene ucciso a Palermo. Accanto a lui , nella sua battaglia, c’erano soltanto la sua famiglia e un gruppo di amici. Molti gli voltarono le spalle, negando che esistesse il racket del pizzo, nell’indifferenza dello Stato e dei partiti.  

A venticinque anni dalla sua morte, Libero Grassi verrà ricordato in diverse iniziative nel capoluogo siciliano.

“Mio padre era troppo avanti nel tempo in molte cose  – racconta la figlia, Alice Grassi – Quando ha fatto la sua denuncia pubblica e televisiva era sicuro di avere consenso e invece è stato lasciato solo. Non aveva certo manie di protagonismo come invece disse l’associazione industriali di Palermo “.

alice grassi

“ Quello che è cambiato, 25 anni dopo – aggiunge Alice Grassi – è il fatto che se ne parla, che Rai e Mediaset trasmettono documenti e informazioni. Ci sono più mezzi, le associazioni antiracket e la possibilità di denunciare”.

Lunedi Rai 1 trasmetterà, alle 21.10, la docufiction  ‘Io sono Libero’, con la regia di Francesco Miccichè e Giovanni Filippetto, che ripercorre attraverso ricostruzioni e immagini di repertorio, gli ultimi 8 mesi di vita di Libero Grassi.

Ci saranno anche le testimonianze di coloro che lo conobbero, fra i quali Felice Cavallaro, Tano Grasso, Nando Dalla Chiesa, Leoluca Orlando, Giuseppe Ayala, Umberto Santino e i ragazzi e le ragazze di “Addio Pizzo” e di “Libero Futuro”.

Sempre il 29 agosto verrà trasmesso in seconda serata su Canale 5, all’interno di ‘Top secret’, il documentario ‘Libero nel nome’, realizzato sei anni fa da Pietro Durante.

Pina Maisano Grassi era la moglie di Libero. Dopo l’omicidio del marito, continuò con costanza ,con tenacia, la battaglia per la legalità, contro le mafie. Pina è mancata per un malore il 7 giugno di quest’anno. Aveva 87 anni.

Pina ricordò cosi, in un’intervista con Antonella Mascali, il giorno dell’attentato a Libero:  “Erano le 7.30 del mattino,un giovedì. Mio marito uscì di casa per andare alla Sigma (l’azienda tessile della famiglia, ndr) e organizzare la riapertura post ferie. Invece all’angolo di casa gli sparano alle spalle cinque colpi di pistola. Io l’avevo accompagnato in ascensore per un saluto e per riprendere una nostra precedente discussione su una pianta del terrazzo. Lui si era lamentato perché l’avevo potata e io gli feci notare che invece la potatura le aveva fatto bene. Tutta orgogliosa gli dissi: “Hai visto che la pervinca sta rigettando i fiori. Lui sorrise. Furono le nostre ultime parole. Poco dopo sentii i colpi di pistola ma non pensai che fossero per mio marito. In quegli anni sentire gli spari a Palermo era normale. Al citofono qualcuno però mi chiese se mio marito fosse in casa e in quell’istante capii, mi precipitai nell’androne e mi bloccai. Non volli vedere Libero morto, d’istinto non volli vedere come lo avevano ridotto e sono contenta di non averlo fatto”.

maisano_grassi

AddioPizzo, l’associazione di volontariato antiracket, scrive sul suo sito:“ Libero Grassi oggi sarebbe affiancato da molti colleghi che in questi anni, con l’ausilio del movimento antiracket, si sono finalmente liberati da ogni forma di taglieggiamento, oltre che da migliaia di cittadini pronti a sostenere la sua scelta “.

addio pizzo

E in questo venticinquesimo anniversario dell’omicidio di Libero Grassi da parte della mafia, c’è la riflessione della figlia Alice. “ Dover ricordare sempre persone uccise è molto triste. Dobbiamo imparare a fare qualcosa perchè questa gente per bene non muoia. La cosa fondamentale è avere appoggio e sostegno dai cittadini quando si è vivi. In un paese corrotto non funziona nulla e ci stupiamo che crollino le case con i terremoti”.

Poi Alice , parlando delle fiction su Libero Grassi , fa una richiesta : “Anche oggi la nostra famiglia non ha voglia di protagonismo. Abbiamo detto no per tanti anni, ma quando mio figlio che ha vent’anni mi ha raccontato che i suoi amici di scuola non sapevano nulla del nonno, di Libero, ho capito che alcuni fatti erano diventati storia ed era giusto farli conoscere. Mi auguro ora che Rai e Mediaset diano questo materiale alle scuole.”

 

 

 

 

  • Autore articolo
    Piero Bosio
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio domenica 20/04 13:00

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 20-04-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve domenica 20/04 15:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 20-04-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 20/04/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 20-04-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 18/04/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 18-04-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Bollicine di domenica 20/04/2025

    Che cos’hanno in comune gli Area e i cartoni giapponesi? Quali sono i vinili più rari al mondo? Giunta alla stagione numero 16, Bollicine ogni settimana racconta la musica attraverso le sue storie e le voci dei suoi protagonisti: in ogni puntata un filo rosso a cui sono legate una decina di canzoni, con un occhio di riguardo per la musica italiana. Come sempre, tutte le playlist si trovano sul celeberrimo Bolliblog.com. A cura di Francesco Tragni e Marco Carini

    Bollicine - 20-04-2025

  • PlayStop

    Ricordi d'archivio di domenica 20/04/2025

    Da tempo pensavo a un nuovo programma, senza rendermi conto che lo avevo già: un archivio dei miei incontri musicali degli ultimi 46 anni, salvati su supporti magnetici e hard disk. Un archivio parlato, "Ricordi d'archivio", da non confondere con quello cartaceo iniziato duecento anni fa dal mio antenato Giovanni. Ogni puntata presenta una conversazione musicale con figure come Canino, Abbado, Battiato e altri. Un archivio vivo che racconta il passato e si arricchisce nel presente. Buon ascolto. (Claudio Ricordi, settembre 2022).

    Archivio Ricordi - 20-04-2025

  • PlayStop

    Speciale Podcast Ho detto R1PUD1A - secondo episodio

    “Ho detto R1PUD1A” è un podcast sul riarmo e la propaganda di guerra in Europa di Giuseppe Mazza e Claudio Jampaglia, realizzato negli studi di Radio Popolare per EMERGENCY. Nei 5 episodi vi racconteremo le ragioni della campagna R1PUD1A di EMERGENCY www.ripudia.it attraverso un’analisi dei meccanismi per cui in questi anni siamo arrivati al “non c’è alternativa” al riarmo, dei protagonisti, delle campagne e dei linguaggi, con molti ricorsi storici, qualche sguardo alle alternative e con la partecipazione di alcuni dei protagonisti dell’associazione che da 30 anni cerca di curare e prevenire le ferite provocate dai conflitti armati. Secondo episodio: La guerra non è popolare. L’Europa si riarma con 800 miliardi. In questi anni aveva già raddoppiato la propria quota di spese militarti, soprattutto comprando dagli Stati Uniti. Lo faremo di più, visto che Trump disinvestirà dalla Nato e dall’Europa. E’ la “fine delle illusioni”, come dice Von der Leyen, di essere garantiti dalla pace, perché d’ora in poi bisognerà usare la forza. E intanto si educa la popolazione con manuali che dicono: “In caso di guerra…”. La propaganda è altissima perché non c’è nulla di più antipopolare e antidemocratico della guerra e la militarizzazione d’Europa è tutta sulle spalle dei suoi cittadini. Con Michele Paschetto di EMERGENCY vi racconteremo come in Afghanistan in più di venti anni di guerre le cure abbiamo svolto un ruolo straordinario di mediatore. Partecipa alla campagna R1PUD1A su www.ripudia.it

    Gli speciali - 20-04-2025

  • PlayStop

    Speciale Podcast Ho detto R1PUD1A - primo episodio

    Ho detto R1PUD1A di Claudio Jampaglia e Giuseppe Mazza per EMERGENCY “Ho detto R1PUD1A” è un podcast sul riarmo e la propaganda di guerra in Europa di Giuseppe Mazza e Claudio Jampaglia, realizzato negli studi di Radio Popolare per EMERGENCY. Nei 5 episodi vi racconteremo le ragioni della campagna R1PUD1A di EMERGENCY www.ripudia.it attraverso un’analisi dei meccanismi per cui in questi anni siamo arrivati al “non c’è alternativa” al riarmo, dei protagonisti, delle campagne e dei linguaggi, con molti ricorsi storici, qualche sguardo alle alternative e con la partecipazione di alcuni dei protagonisti dell’associazione che da 30 anni cerca di curare e prevenire le ferite provocate dai conflitti armati. Primo episodio: Le parole sono importanti. In questa prima puntata di “Ho detto R1PUD1A” Giuseppe Mazza e Claudio Jampaglia spiegano cosa significa la parola “ripudia” nella Costituzione italiana e perché è stata scelta per rappresentare il “mai più” alla guerra del popolo italiano dopo la Liberazione. Non siamo i soli ad avere fissato questo principio nelle nostre leggi. La guerra però sta tornando una prospettiva concreta, almeno secondo la maggior parte dei governi, che si riarmano, Italia compresa. Con Rossella Miccio, presidente di EMERGENCY, vi racconteremo poi l’esempio del Sudan, il Paese dove la guerra ha già causato in questi due anni oltre tre milioni di profughi. Partecipa alla campagna R1PUD1A su www.ripudia.it

    Gli speciali - 20-04-2025

  • PlayStop

    La Pillola va giù di domenica 20/04/2025

    Una trasmissione settimanale  a cura di Anaïs Poirot-Gorse con in regia Nicola Mogno. Una trasmissione nata su Shareradio, webradio metropolitana milanese che cerca di ridare un spazio di parola a tutti i ragazzi dei centri di aggregazione giovanili di Milano con cui svolgiamo regolarmente laboratori radiofonici.

    La Pillola va giù - 20-04-2025

  • PlayStop

    C'è di buono di domenica 20/04/2025

    La cucina e il cibo hanno un ruolo essenziale nella nostra vita, influenzano il nostro benessere e riflettono chi siamo. Scegliere consapevolmente cosa mangiare è cruciale e dovrebbe essere affrontato con conoscenza e divertimento. Niccolò Vecchia, nel programma "C'è di buono", racconta ogni settimana di prodotti e cucina, raccogliendo storie contadine antiche e moderne, esplorando una cultura gastronomica che è allo stesso tempo popolare e raffinata.

    C’è di buono - 20-04-2025

  • PlayStop

    Onde Road di domenica 20/04/2025

    Autostrade e mulattiere. Autostoppisti e trakker. Dogane e confini in via di dissoluzione. Ponti e cimiteri. Periferie urbane e downtown trendaioli. La bruss e la steppa. Yak e orsetti lavatori. Il mal d’Africa e le pastiglie di xamamina per chi sta male sui traghetti. Calepini e guide di viaggio. Zaini e borracce. Musiche del mondo e lullabies senza tempo. Geografie fantastiche ed escursioni metafisiche. Nel blog di Onde Road tutti i dettagli delle trasmissioni.

    Onde Road - 20-04-2025

  • PlayStop

    Snippet di sabato 19/04/2025

    Un viaggio musicale, a cura di missinred, attraverso remix, campioni, sample, cover, edit, mash up. Sabato dalle 22:45 alle 23.45 (tranne il primo sabato di ogni mese)

    Snippet - 19-04-2025

  • PlayStop

    News della notte di sabato 19/04/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 19-04-2025

  • PlayStop

    Blue Lines di sabato 19/04/2025

    Conduzione musicale a cura di Chawki Senouci

    Blue Lines - 19-04-2025

Adesso in diretta