«I gufi non sono quello che sembrano» è una frase che a molti suonerà molto criptica, ma che ai tanti fan di Twin Peaks è più che familiare. Eppure non sono solo i fan di Twin Peaks gli unici spettatori televisivi a riconoscersi parlando come “in codice” di rapaci pennuti: anche gli appassionati di true crime, soprattutto quelli della prima ora, hanno un gufo al centro di bizzarre teorie interpretative. Ma andiamo con ordine. Parliamo di una serie documentaria intitolata The Staircase, realizzata dal regista francese, premiato agli Oscar, Jean-Xavier de Lestrade e aggiornata nel corso degli anni con l’aggiunta di nuovi episodi. Le prime puntate sono datate 2004, e seguono le indagini e il processo al romanziere statunitense Michael Peterson, accusato di aver ucciso la moglie Kathleen, da lui stesso trovata morta, in un lago di sangue, ai piedi delle scale della loro abitazione, in North Carolina. Peterson si proclama innocente, la polizia non gli crede, un processo pieno di ombre e contraddizioni lo condanna all’ergastolo, il documentarista Lestrade segue tutta la faccenda e con le sue ricerche contribuisce anche alla difesa: è un copione che negli ultimi anni abbiamo visto ripetersi sempre più frequentemente, grazie al successo di documentari e podcast true crime, ma che all’epoca accade per la prima volta, o quasi.
Il caso di Peterson sembra esser scritto da un romanziere collega dell’imputato: si scopre, per esempio, che in passato l’uomo era stato coinvolto in un’altra morte sospetta, sempre di una donna caduta dalle scale, ma, nello stesso tempo, le prove portate dall’accusa sembrano non combaciare mai completamente le une con le altre. Dopo diversi anni, da Peterson trascorsi in prigione, la testimonianza decisiva per il suo processo viene del tutto screditata, e con essa molto del lavoro d’indagine portato avanti dalle forze dell’ordine su cui era costruita l’accusa: il caso si riapre (e il documentarista De Lestrade continua a seguirlo e a parteciparvi in prima persona) e Peterson accetta un particolarissimo tipo di patteggiamento (che gli permette di dichiararsi innocente ma riconoscere che la legge ha abbastanza prove per incriminarlo, ottenendo così di uscire dal carcere). I documentari sulla sua vicenda guadagnano nel frattempo un seguito sempre maggiore, tanto che nel 2017 Netflix (dove potete recuperarli) ne fa produrre una nuova stagione. E ora, nel 2022, arriva puntuale anche la rimessa in scena in forma di fiction di tutta la faccenda, con produzione HBO e un grande cast hollywoodiano: Colin Firth interpreta l’enigmatico Michael Peterson, Toni Collette è la moglie Kathleen, e accanto a loro ci sono nomi più o meno celebri del piccolo e del grande schermo, come Juliette Binoche, Sophie Turner, Michael Stuhlbarg, Dane DeHaan, Rosemarie DeWitt, Parker Posey.
La miniserie HBO s’intitola, anch’essa, The Staircase e prende il via l’8 giugno su Sky Atlantic e sulla piattaforma NOW. A idearla, scriverla e dirigere svariati episodi c’è l’apprezzato filmmaker Antonio Campos, habitué di Cannes e del Sundance Festival: il suo lavoro più recente, The Devil All the Time, con Tom Holland, Robert Pattinson e Sebastian Stan, lo trovate su Netflix, ma è il suo film precedente, Christine, a tracciare un interessante parallelismo con The Staircase. Con protagonista una strepitosa Rebecca Hall, Christine raccontava gli ultimi giorni di vita di Christine Chubbuck, la giornalista di una rete locale della Florida che nel 1974 si suicidò in diretta tv, ispirando poi tra le altre cose Quinto potere di Sidney Lumet. In Christine e in The Staircase, per quanto si tratti di fatti estremamente diversi, si esplorano eventi di cronaca che hanno catturato l’attenzione popolare, in entrambi i casi grazie anche all’impossibilità di sciogliere l’accaduto dentro la certezza di una verità assoluta. Nessuno potrà mai dire davvero le ragioni che hanno spinto al suicidio Chubbuck, e oggi, dopo oltre vent’anni, la morte di Kathleen Peterson è ancora senza un colpevole sicuro al 100%. E in entrambi i casi, infine, i media giocano un ruolo più che fondamentale: nella serie HBO The Staircase il documentarista De Lestrade (interpretato da Vincent Vermignon) è non a caso uno dei personaggi cruciali.
Cosa c’entrano, allora, i gufi, in tutto questo? Beh, scandagliata dall’accusa e dalla difesa, dai media e soprattutto da spettatori sempre più numerosi e da investigatori più o meno dilettanti, la morte di Kathleen Peterson ha portato all’elaborazione di una teoria che è contemporaneamente assurda e l’unica in grado di spiegare tutte le incongruenze della scena del delitto: a uccidere la donna sarebbe stato proprio un gufo. D’altra parte, lo dicevamo all’inizio, «i gufi non sono quello che sembrano». E spesso il detto vale anche per le serie tv, documentarie oppure no.