Guarda che festa. L’appuntamento con lo Show di “Guarda che lune” con Claudio Jampaglia e Giuseppe Mazza è alle 12 di domenica 12 al teatro La Cucina, vi racconteremo delle campagne, ne discuteremo insieme e decideremo come la pensiamo sulla responsabilità sociale, su marchi e politiche tradotti in comunicazione (Mazza lo faceva già nella sua Summer School, ma sarà un po’ diverso, vi sveliamo: avrete delle palette).
E non è la sola notizia che riguarda noi, perché ufficialmente ci candidiamo al posto da comunicatore bandito da Elisabetta Franchi, l’imprenditrice bolognese delle “anta h24”, oltre 700 i cv già arrivati, ma noi devolveremo l’intero compenso alle associazioni che si battono per i diritti moderni delle donne, tra i quali anche quelli alla maternità volontaria delle lavoratrici e magari anche i congedi paternità più ampi e obbligatori.
Il Labour inglese attacca Boris Johnson su uno dei principali siti dei conservatori, persino l’arcivescovo di Buckingham lo ha definito un bugiardo del quale non ci si può più fidare, sarà interessante vedere se la campagna labour convincerà.
Amazon sta sviluppando un social per i suoi lavoratori che sembra contenga una considerevole censura. La montagna di sfiducia che suscitano le big tech ormai ha una parola techlash e anche in campo conservatore e trumpiano fa breccia. La candidatura al senato del miliardario dell’Arizona, Blake Masters (un “grande pensatore moderno” per Trump), pensa che: “Internet, che avrebbe dovuto darci un futuro fantastico, viene invece utilizzata per zittirci” ed è un estimatore di Unabomber: tutti dovrebbero leggerlo ha detto, proprio la sua lotta anti-tecnologica.
Intanto, come ci racconta Marta Zambon, la generazione Z usa solo gli influencer per scegliere cosa comprare. Le celebrazioni pop per la regina Elisabetta hanno fatto brillare anche un’altra regina, Diana Ross, classe ’44. E noi festeggiamo i 70 anni anche di una nostra icona pop. Quale? C’è il podcast per scoprirlo.