Approfondimenti

I combattimenti furiosi nel Donbass, l’episodio di oscurantismo in un liceo di Vicenza e le altre notizie della giornata

Zaporizhzhia ANSA

Il racconto della giornata di sabato 4 giugno 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Mentre continuano i combattimenti, violentissimi, nel Donbass, il ministero degli Esteri ucraino polemizza con il governo francese. Continua l’azione di disturbo mediatico del governo russo nei confronti del ministero degli Esteri italiano. Un operaio è morto a Fiera Milano durante l’allestimento del Salone del Mobile. Storia di oscurantismo in un liceo di Vicenza dove la preside ha “sparato a zero” sulle donne sovrappeso. La grande richiesta di manodopera delle imprese edili spinge gli industriali a chiedere di potenziare il decreto flussi. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

La pace in Ucraina è sempre molto lontana

Partiamo dall’aspetto diplomatico: oggi c’è stato uno scambio di accuse tra la Francia e l’Ucraina. Ha iniziato il presidente francese Emmanuel Macron, dicendo che “è fondamentale che la Russia non venga umiliata in modo da poter trovare una soluzione diplomatica una volta che i combattimenti cesseranno in Ucraina”.

A stretto giro di posta la risposta di Kiev: “Gli appelli di Macron umiliano solo la Francia”, gli ha detto il ministro degli esteri ucraino Dmitro Kuleba. Che poi ha aggiunto: “Sarebbe meglio che tutti ci concentrassimo su come rimettere la Russia al suo posto. Questo porterebbe pace e salverebbe vite”.

Sul campo intanto l’unica cosa che si riesce a capire da fonti di entrambe le parti è che a Severodonetsk è in corso una battaglia furibonda, i cui esiti però non sono chiari, visto che da una parte e dall’altra arrivano comunicati vittoriosi. Kiev rivendica di aver riconquistato buona parte della città, e di avere il controllo di circa la metà del territorio di Severodonetsk.

La Russia dal canto suo dice l’esatto opposto, parlando di grosse perdite nell’esercito ucraino, e continua a bombardare i ponti per evitare che armi e rinforzi possano arrivare agli ucraini. Nei combattimenti, sarebbe andato a fuoco anche un famoso monastero proprio sulla linea del fronte, affiliato alla chiesa ortodossa di Russia, e ci sarebbero stati anche alcuni morti tra i monaci. Per la distruzione del monastero arrivano accuse da entrambe le parti per addossare la responsabilità dell’accaduto al nemico.

Il pressing mediatico della Russia sull’Italia, considerata da Mosca l’anello debole d’Europa

(di Luigi Ambrosio)

Le parole del ministero degli Esteri russo sui politici italiani che avrebbero dimostrato scarsa moralità possono voler dire molte cose.

Possono essere anche un segnale per quei partiti e per quei politici che hanno in passato espresso simpatia o addirittura vicinanza al Cremlino e che ora appoggiano le scelte del governo Draghi in sostegno dell’Ucraina e contro la Russia, sia sul piano dell’invio di armi che su quello delle sanzioni economiche. E possono essere anche un avviso per chi fino a oggi, si ritiene, abbia fatto troppo poco.

L’Italia è considerata da Mosca un anello debole nella catena dei paesi occidentali. Quello dove la propaganda mediatica fa più presa e non è un caso che il ministero degli Esteri russo attacchi anche, genericamente, i media. Un anello debole e al tempo stesso il paese che si è allontanato maggiormente. Ricordando i tempi dell’amicizia tra Putin e Berlusconi e quello delle gite leghiste in Russia in cerca di finanziamenti, con in più il contratto firmato tra Lega e Russia Unita, il partito di Putin, forse a Mosca si sarebbero aspettati una linea più accondiscendente. Le cose sono cambiate a Roma anche rispetto ai giorni della pandemia, quando a una delegazione militare russa fu dato il permesso di scorrazzare liberamente nell’Italia bloccata dal lockdown, ai tempi del Conte 2. Evocare il tradimento, usare quella parola, “moralità”, che suona ambigua e allusiva, potrebbe mettere in allarme qualcuno, suscitare preoccupazione. E chissà, ottenere qualche risultato.

Un nuovo morto sul lavoro in Lombardia

Ancora un infortunio mortale sul lavoro. In Lombardia, a Milano, a pochi giorni dall’inizio del salone del mobile, evento per cui stava lavorando il 64enne che è caduto da una scala al Padiglione 1 della Fiera di Rho Pero, dove appunto martedì aprirà il Salone del Mobile. L’incidente è avvenuto nel pomeriggio. Il lavoratore, trovato dai soccorritori in arresto cardiocircolatorio, è stato trasportato all’ospedale Sacco di Milano mentre si tentava di rianimarlo ma poco dopo è stato dichiarato il decesso. Da accertare se sia caduto a causa di un malore o se la morte sia stata causata dalla caduta. “È l’ennesimo episodio di una guerra quotidiana”, dice Vincenzo Greco, della segreteria della camera del lavoro di Milano con delega alle politiche della sicurezza…

Oscurantismo e body shaming in un liceo di Vicenza

L’assessora all’istruzione del Veneto Elena Donazzan, di Fratelli d’Italia, si è schierata con la dirigente scolastica del liceo di Vicenza i cui studenti hanno scioperato ieri. La protesta è nata dopo le critiche della preside nei confronti di studentesse che indossavano delle magliette che lasciavano scoperta la pancia. La dirigente in 55 minuti di discorso ha tra le altre cose definito “indecenti” le donne sovrappeso che indossano canottiere scollate – hanno riferito gli studenti – ed espresso altri commenti grassofobici come “2 etti di prosciutto e 4 etti di tette”, e si è riferita con disgusto a  una donna in carne che poco dopo il parto indossava pantaloncini corti.

Secondo un sondaggio della Rete degli studenti, il malessere psicologico è cresciuto con la pandemia e il 28% soffre di disturbi del comportamento alimentare.

Elena Bigarella, rappresentante di istituto del liceo Fogazzaro:

Le imprese edili hanno bisogno degli immigrati e chiedono al governo di allentare le restrizioni

Il governo sta pensando di potenziare il decreto flussi per venire incontro alle richieste delle imprese, che grazie al boom di cantieri dovuti ai bonus per le ristrutturazioni, non trovano lavoratori. La ministra dell’Interno Lamorgese ha detto che i numeri saranno più elevati rispetto alle 70mila persone dello scorso anno, e che le procedure saranno accelerate. In particolare l’idea è di riproporre un protocollo con le parti sociali e il ministero del lavoro, per inserire nel circuito dell’edilizia i titolari di protezione internazionale o la cui pratica è in via di esame.

Secondo Confindustria in Italia mancano 150mila lavoratori, secondo i sindacati 90mila. Dalle ultime ispezioni è emerso che 9 imprese su 10 non sono in regola, inoltre l’edilizia è uno dei settori in cui è più elevato il tasso di incidenti sul lavoro.

Abbiamo chiesto all’avvocato di Asgi Salvatore Fachile un parere su questa proposta:

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

 

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    Dopo 18 ore di fermo, Ayoub è libero. A Milano il presidio solidale

    Si è concluso questa mattina il presidio organizzato davanti all’ufficio immigrazione di via Montebello a Milano per chiedere la liberazione di Ayoub. Il ventunenne di origini tunisine è stato liberato dopo quasi 18 ore di fermo. Ieri pomeriggio si trovava davanti a un bar sotto casa insieme a un amico, quando è arrivata una volante della polizia che ha iniziato a controllare i documenti dei presenti. Gli agenti gli hanno tolto il telefono e l’hanno portato in questura perché il suo permesso di soggiorno non era in regola. Ayoub, che partecipa alle attività del centro sociale Lambretta ed è seguito dalla comunità Kayros di Don Claudio Burgio, ha passato la notte in questura in attesa di un’udienza per decidere della sua espulsione dal territorio italiano. Dopo aver fatto domanda d’asilo, questa mattina Ayoub è stato liberato. Il 22 aprile dovrà presentarsi nuovamente all’ufficio di immigrazione con il suo avvocato. Secondo il centro sociale Lambretta, che ha organizzato il presidio, “quello che è accaduto non è un’eccezione: è la normalità per oltre un milione di persone senza documenti in Italia. Un sistema che criminalizza la migrazione, sospende lo stato di diritto e produce esclusione sociale”. Dopo il rilascio di Ayoub, le persone in presidio, una cinquantina, l’hanno accolto con un coro: “Tutti liberi, tutte libere”. Tra gli applausi, i ragazzi e le ragazze che lo aspettavano si sono stretti attorno a lui in un abbraccio collettivo. Chiara Manetti ha intervistato Ayoub dopo il suo rilascio.

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    1) L’incubo di Gaza visto con gli occhi di una 23enne. In esteri la testimonianza da Deir el Balah: “Mi manca ballare e ridere con le amiche”. (Aya Ashour) 2) Washington potrebbe abbandonare gli sforzi per la pace in Ucraina. Marco Rubio da Parigi lancia un avvertimento che lascia più domande che risposte. (Emanuele Valenti) 3) Stati Uniti. Harvard dice no a Trump, lui congela i fondi. Lo scontro del presidente con le università americane è sempre più pericoloso. (Roberto Festa) 4) Un posto sicuro per la scienza. L’università di Marsiglia offre asilo accademico ai ricercatori in fuga dagli Stati Uniti. Quasi 300 fanno domanda in un mese. (Francesco Giorgini) 5) Messico, mentre il governo nega la responsabilità dello stato nelle sparizioni forzate, nel week end le famiglie dei desaparecidos si preparano alle giornate nazionali di ricerca delle persone scomparse. (Andrea Cegna) 6) Mondialità. La vittoria schiacciante di Daniel Noboa e la sconfitta del “Correismo” in Ecuador conferma i cambiamenti politici in corso in America Latina. (Alfredo Somoza)

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