Il brutale assassinio della trans turca di 23 anni Hande Kadere, il cui corpo è stato ritrovato carbonizzato e brutalmente mutilato, ha riportato in piazza la comunità LGBTQ e sollevato la richiesta di maggiori diritti e protezione.
Il fronte delle organizzazioni e associazioni LGBTQ è molto attivo: si è dimostrato coraggioso decidendo di sfilare per il centro di Istanbul, in una Turchia dove manifestare diventa sempre più difficile e rischioso, a meno che non sia per appoggiare il governo. È stata una manifestazione senza musica e scandita da slogan per chiedere giustizia e dare voce ai diritti di gay, lesbiche e trans, cioè esattamente quello che faceva Hande Kadere e che forse l’ha uccisa.
Yasemin Oz, avvocatessa e attivista LGBTQ, di Istanbul, ci racconta che in Turchia non esistono leggi che proteggono gay lesbiche e trans. Il livello di discriminazione è molto alto e la Turchia è fra i primi posti in Europa per gli omicidi di gay e lesbiche e sopratutto di trans.
Il governo dell’Akp di Erdoğan non vede di buon occhio la crescita dei movimenti LGBTQ: anche per questo ha proibito le ultime due edizioni del Gay Pride. Specialmente dopo le proteste di Gezi Park, le richieste della comunità LGBTQ hanno acquisito maggiore visibilità. Al Gay Pride di Istanbul del 2014 hanno partecipato più di centomila persone. Il governo turco ha capito che si stavano affermando valori non compatibili con quelli di un partito islamico e conservatore quale è l’Akp.
In Turchia, dice Yasemin, c’è invece bisogno di ascoltare queste richieste e di varare nuove leggi. Oltre alla violenza, c’è la discriminazione: nelle scuole, negli ospedali, nei tribunali, sul nostro posto di lavoro, i diritti di gay lesbiche e trans dichiarati non sono alla pari di quelli degli altri. Quando una trans va dal dottore, può succedere che questi si rifiuti di visitarla, di fare degli esami, di prescrivere delle medicine. Sulla base dell’orientamento sessuale avvengono anche numerosi licenziamenti.
Si tratta quindi di una situazione molto pesante e arretrata. Purtroppo, nonostante il coraggio e la determinazione dei movimenti, la società turca non è ancora pronta per accogliere le diversità. Un sondaggio ha mostrato che l’80 per cento dei cittadini turchi è contro gay, lesbiche e trans. La tiepida reazione della società civile al brutale assassinio di Hande Kadere lo dimostra. E il silenzio assoluto del governo lo consolida.
Ascolta qui l’intervista integrale a Yasemin Oz