Approfondimenti

L’offensiva russa nel Donbass, il grano in ostaggio nel sud dell’Ucraina e le altre notizie della giornata

Polonia Ucraina ANSA

Il racconto della giornata di domenica 22 maggio 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. A 87 giorni dall’invasione dell’Ucraina, l’offensiva russa è sempre più concentrata nel Donbass, mentre Mosca cerca di consolidare il proprio controllo su Mariupol dopo la resa delle ultime ore. Sul fronte diplomatico sembrano affievolirsi le possibilità di un ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea in tempi rapidi. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Il Donbass è il nuovo fulcro dell’offensiva russa

Nell’ottantasettesimo giorno di guerra è ormai il Donbass il fulcro dell’offensiva russa, che ruota attorno al capoluogo Severodonetsk, che permetterebbe ai russi di controllare l’intera regione di Lugansk. I russi stanno tentando di sfondare da quattro direzioni, ma per ora sono stati respinti. La città è la nuova Mariupol, dicono fonti militari locali di Kyev. L’esercito russo avrebbe distrutto un ponte di collegamento alla città, e Mosca parla di almeno 13 obbiettivi militari colpiti nelle ultime 24 ore, Kyev di bombardamenti su case e strutture civili a Donetsk con diverse vittime. Lo stesso Zelensky ha ammesso che nell’est dell’Ucraina la situazione sia particolarmente difficile. Gli attacchi russi continuano però anche a sud, Mykolaiv, Odessa e Kehrson, dove Kyev denuncia l’uso di bombe a grappolo con molti morti civili. Il parlamento ucraino ha prolungato la legge marziale e la mobilitazione generale fino al 23 agosto.
Mosca cerca di consolidare il proprio controllo su Mariupol, dove le nuove autorità filorusse hanno fatto sapere che si potrà entrare ed uscire dalla città solo con un pass rilasciato dai russi.

La Francia gela l’Ucraina sull’ingresso nell’UE in tempi rapidi

Si continua a trattare intanto sui militari ucraini e sugli appartenenti al battaglione Azov prigionieri dopo la resa nell’acciaieria Azovstal. Per il leader dei filorussi a Donetsk dentro c’erano anche degli stranieri, ma Mosca ha smentito scambi di prigionieri, almeno non di tutti: se una parte saranno certamente processati, altri potrebbero rientrare negli scambi con soldati russi che Kyev si appresta a sua volta a processare come criminali di guerra, e soprattutto con l’oligarca russo Viktor Medvedchuk.
Sul piano diplomatico oggi la Francia ha gelato le speranze ucraine di entrare a breve nell’Unione Europea. Ci vorranno “15 o 20 anni, sarà molto lunga”, ha detto il nuovo Ministro francese per gli Affari europei, Clement Beaune, affermando che nel frattempo Kyev potrebbe entrare a far parte della comunità politica europea proposta dal presidente Emmanuel Macron. Il presidente polacco Duda ha parlato oggi al Parlamento ucraino ed ha incontrato a Kiev Zelensky confermando il suo appoggio.
Il presidente della Bielorussia Lukashenko è a Sochi per un incontro con il presidente russo Putin. Oggi la Bielorussia ha denunciato l’ingresso di sabotatori ucraini, così li ha definiti, nel proprio territorio.

Il grano in ostaggio rischia di far aprire un altro fronte militare

Si apre un altro possibile fronte militare attorno alla questione dei carichi di grano e mais bloccati nei porti del sud dell’Ucraina, in particolare Odessa. Il grano in ostaggio. Una potenziale carestia in Nord Africa, instabilità politica e milioni di migranti per una situazione che le stesse istituzioni internazionali definiscono “apocalittica”. Un prezzo cresciuto di oltre il 30% dall’inizio della guerra tra speculazioni e andamento di mercato. Con diversi paesi che – fermi i cereali ed i fertilizzanti ucraini e russi – si fanno i conti in tasca: India, Australia, Stati Uniti e Canda da cui dipendono le forniture mondiali.
Migliaia di tonnellate sono bloccate nei porti del sud dell’Ucraina, in particolare Odessa, dal blocco navale di Mosca. Ma se ieri Kyev aveva aperto all’ipotesi di un trasporto via ferrovia, considerato tecnicamente fattibile, oggi i toni ucraini sono cambiati fino alla richiesta di armi all’occidente per sbloccare i porti. “È l’unico modo” ha detto il presidente Zelensky. “Dateci lanciarazzi multipli e altre armi pesanti per sbloccare il Mar Nero. Poi faremo di tutto noi stessi” ha scritto il capo negoziatore Podolyak. A loro volta, però, i russi hanno accusato l’Ucraina di voler tenere bloccati i carichi di cereali,
La Tass cita il quotidiano turco Aydinlik secondo cui Kyev sta bloccando 21 navi turche nel porto di Odessa usandoli come scudo umano per creare un ostacolo all’avanzata delle truppe russe. Insomma per Mosca il blocco servirebbe a Kyev proprio per fare pressione sull’Occidente per fornire quelle armi pesanti che fin qui NATO e USA non hanno voluto fornire all’Ucraina. Armi pesanti che però secondo la Reuters la Casa Bianca sarebbe ora pronta a fornire, compresi armamenti anti-navi nel nuovo piano di aiuti per 40 miliardi di dollari. Intanto la fame resta in ostaggio, usata come strumento di ricatto di guerra,e senza alcuna tregua delle dinamiche di mercato.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Sono poco meno di 18mila i nuovi casi di COVID oggi in Italia, 10mila in meno di 7 giorni fa. 34 i morti. Dopo molti mesi torna sotto il 10% il tasso di occupazione dei reparti ordinari e continua anche il calo di malati COVID nelle terapie intensive. I casi attualmente attivi sono 850mila.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 02/01 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 02-01-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 02/01 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 02-01-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 02/01/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 02-01-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 20/12/2024 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 20-12-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Uscita di Sicurezza di giovedì 02/01/2025

    La trasmissione in collaborazione con la Camera del Lavoro di Milano che racconta e approfondisce con il vostro aiuto le condizioni di pericolo per la salute e la sicurezza che si vivono quotidianamente nei luoghi di lavoro. Perché quando succede un incidente è sempre troppo tardi, bisognava prevedere e prevenire prima. Una questione di cultura e di responsabilità di tutte e tutti, noi compresi. con Stefano Ruberto, responsabile salute e sicurezza della Camera del Lavoro di Milano.

    Uscita di Sicurezza - 02-01-2025

  • PlayStop

    Popsera di giovedì 02/01/2025

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 02-01-2025

  • PlayStop

    Il calciatore Stephane Omeonga accusa la polizia italiana di averlo picchiato

    Il calciatore Stephane Omeonga ha detto oggi di avere avuto conferma dalle auorità di Israeliane di non essere su alcuna black list di Tel Aviv. Con questa motivazione era stato fatto scendere da un aereo diretto in Israele in partenza da Roma e la Polizia, si vede in un video, aveva usato con lui le maniere forti. Non solo: il calciatore belga di origine congolese, in forza a una squadra israeliana, aveva denunciato di essere in seguito stato picchiato dagli agenti che lo avevano fermato. La polizia nega e aveva fatto sapere informalmente che il motivo per cui era stato fatto scendere dall’aereo fosse la black list. I modi della polizia italiana erano pochi mesi fa stati denunciati dagli organismi dell’unione europea che si occunano di monitorare le attività delle forze di polizia. I nostri agenti sarebbero responsabili di diversi atti di profilazione razziale, ossia discriminazione in base al colore della pelle. Omeonga ha 28 anni e in passato ha giocato in Italia, vestendo anche la maglia del Genoa. Abbiamo intervistato Claudio Onofri, ex capitano del Genoa, bandiera della squadra rossoblu.

    Clip - 02-01-2025

  • PlayStop

    Le zone rosse e l'ossessione per la sicurezza

    Sono 50, secondo i dati della Questura di Milano, le persone che la notte di Capodanno sono state allontanate dalle zone rosse istituite in città. Si tratta di aree dove chi ha precedenti penali o ha atteggiamenti aggressivi o sospetti può essere allontanato, su decisione degli agenti di polizia presenti in piazza. Le zone rosse sono state istituite dalla prefettura e hanno suscitato la reazione molto negativa dalla Camera Penale: secondo gli avvocati, è un precedente pericoloso che mette a rischio le libertà individuali. Molto tiepida invece la politica. Sono poche le voci che si sono levate, anche da sinistra, contro un provvedimento che resterà in vigore per i prossimi tre mesi. Luigi Ambrosio ha intervistato il professore di criminologia della Statale di Milano Roberto Cornelli. Le zone rosse di Milano sono solo l’ultimo di una serie di provvedimenti securitari che, uniti alle riforme istituzionali volute dal governo, delineano un quadro preoccupante, spiega Cornelli:

    Clip - 02-01-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di giovedì 02/01/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 02-01-2025

  • PlayStop

    Playground di giovedì 02/01/2025

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per 90 minuti al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 16.30.

    Playground - 02-01-2025

  • PlayStop

    Speciale "Striscia di Gaza: Campus in prima linea contro la guerra"

    Come ai tempi della guerra in Vietnam gli studenti americani hanno occupato nel mese di aprile campus per chiedere un cessate il fuoco immediato e permanente nella striscia di Gaza. La mobilitazione si è rapidamente propagata in numerose università nel mondo. In Europa le occupazioni sono aumentate soprattutto dopo l’arresto del 7 maggio di 125 studenti all’università di Amsterdam: ci sono state proteste in più di 25 Paesi, a partire da Germania, Francia e Belgio. In Italia le occupazioni sono partite da Bologna e si sono poi estese a Roma, Napoli, Milano e Torino, tra le altre. Testo e montaggio: Elena Brizzi Contributi: Marina Catucci (Colombia University), Luca Celada (UCLA), Gabriele Guidi (Indiana University), Luigi Daniele (docente di Diritto internazionale nei conflitti armati alla Nottingham Trent University). Roberto Maggioni ha seguito l’occupazione della Statale di Milano e del liceo Berchet di Milano.

    Gli speciali - 02-01-2025

  • PlayStop

    Jack di giovedì 02/01/2025

    Per raccontare tutto quello che di interessante accade oggi nella musica e in ciò che la circonda. Anticipazioni e playlist sui canali social di Matteo Villaci.

    Jack - 02-01-2025

  • PlayStop

    Speciale "I dischi dell'anno"

    Speciale "I dischi dell'anno" a cura di Cecilia Paesante.

    Gli speciali - 02-01-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di giovedì 02/01/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 02-01-2025

Adesso in diretta