Entro luglio ci sarà un nuovo progetto per la Biblioteca Europea di Porta Vittoria, attesa da oltre 30 anni. Il Comune di Milano ha pubblicato il bando internazionale per l’opera finanziata con 101 milioni di euro dal piano nazionale di ripresa e resilienza.
È un pezzo incompiuto dell’urbanistica degli anni ’80/90 la nuova Biblioteca Europea di Informazione e Cultura di Milano a Porta Vittoria, Beic in sigla.
La nuova infrastruttura culturale cittadina era stata destinata all’area dell’ex scalo ferroviario dopo che la seconda università statale, l’attuale Bicocca, fu destinata anziché sull’ex scalo ferroviario, in quelle in dismissione dello stabilimento Pirelli nel Nord della città. Un raro caso di azienda che chiude una fabbrica, e c’è già una nuova funzione pronta a subentrare.
L’area di Porta Vittoria è strategica per la sua posizione, si trova sulla circonvallazione, con una stazione del Passante Ferroviario, vicino alla fermata Dateo della linea 4 della metropolitana, e sulla direttrice per l’aeroporto di Linate e l’Idroscalo.
La nuova Biblioteca Europea è rimasta impantanata da allora in una serie di revisioni della spesa pubblica statale, concorrendo alla stasi della rigenerazione di tutta l’area, e in parte inducendola.
Non hanno inoltre aiutato i contenziosi legali ed economici dell’ex proprietario Danilo Coppola, uno dei furbetti del quartierino, gli immobiliaristi rampanti a debito dei primi anni 2000.
Nel 2007 il consiglio comunale confermò la destinazione per la biblioteca, con il progetto dell’architetto Peter Wilson del 1996, l’allora obiettivo era di completare il nuovo entro Expo 2015.
Ora si ricomincia con il bando internazionale per un nuovo progetto del Comune di Milano sull’area pubblica, mentre il completamento della rigenerazione è ora in mano ad Hines, uno dei maggiori fondi immobiliari con sede in Texas.
Le proposte di nuova biblioteca saranno presentate entro il 22 giugno mentre il vincitore sarà reso pubblico entro la fine di luglio.
Il governo, attraverso il piano nazionale di ripresa e resilienza, ha stanziato 101,5 milioni di euro.
Il bando pone l’accentuazione su quattro aspetti: integrazione tra dimensione materiale e digitale, definire un nuovo ruolo tra fruizione e produzione culturale, il ruolo delle collezioni, e la centralità degli utenti.