Il racconto della giornata di mercoledì 23 marzo 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Secondo Human Rights Watch, che ha analizzato immagini satellitari, a Mariupol restano solo cadaveri e edifici distrutti. Joe Biden è in arrivo in Europa per due giorni di importanti vertici internazionali legati all’Ucraina. Oggi Putin ha detto che euro e dollari non saranno più accettati per il pagamento del gas russo. Il Pd rischia di ritrovarsi da solo a sostenere l’aumento delle spese militari, che per la sinistra è sempre stato un tema da respingere. Il sindaco di Torino ha sospeso la trascrizione all’anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.
Le drammatiche condizioni di Mariupol
(di Chiara Ronzani)
Le vittime civili della guerra sono 977, tra cui 81 bambini. Sono i dati delle Nazioni Unite, che stimano in quasi 1600 i feriti.
Questa mattina la vicepremier ucraina ha detto che si era raggiunto un accordo per 9 corridoi umanitari, per certo sappiamo che uno di questi ha funzionato, riuscendo a far uscire le ultime 80 persone imprigionate a Rubizhne, nella regione di Lugansk. Nessuna evacuazione a Mariupol, la città assediata e bombardata da 20 giorni, di cui secondo Human Rights Watch – che ha analizzato immagini satellitari – restano solo cadaveri e edifici distrutti. Oggi sarebbe stato colpito un museo. A Mariupol ormai si combatte nel centro, la città è sul punto di cadere e secondo il governo ucraino, un convoglio di 11 autobus pronti per l’evacuazione è stato sequestrato insieme al personale.
Sempre il governo annuncia che il ponte di Chernihiv è stato colpito. Si tratta di uno snodo chiave per gli aiuti umanitari. Il sindaco della città ha dichiarato che l’esercito russo sta sparando sugli ospedali e che vengono sepolte 40 persone al giorno. Circa metà della popolazione ha lasciato la città, dove mancano acqua, gas e elettricità.
In una città satellite di Kiev, Irpin, il sindaco ha detto che l’esercito russo ha usato bombe al fosforo bianco.
Secondo fonti statunitensi le forze russe stanno avanzando su diversi fronti e si registra attività navale nel Mar Nero. Ma le perdite di militari e di munizioni sarebbero ingenti, con risorse scese al 90%.
La visita di Joe Biden in Europa
Joe Biden è in arrivo in Europa per due giorni di importanti vertici internazionali legati all’Ucraina. In poche ore ci sarà una riunione della Nato, una del G7 e un consiglio europeo, che mette insieme i capi di stato e di governo dell’Unione. Oggi ha parlato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg: “Domani i leader prenderanno la decisione di rafforzare ulteriormente la presenza dell’alleanza atlantica nel suo lato orientale”, ha detto, parlando anche di un possibile aumento degli aiuti all’Ucraina – compresi quelli militari – e lanciando un avvertimento: “L’uso di armi chimiche da parte della Russia cambierebbe la natura del conflitto e avrebbe enormi conseguenze”, ha detto Stoltenberg. Alessandro Marrone è un esperto di difesa per l’istituto affari internazionali. Gli abbiamo chiesto cosa si aspetta dal vertice della Nato.
Euro e dollari non saranno più accettati per il pagamento del gas russo
Sul fronte diplomatico prosegue il tentativo di mediazione di Israele, lunga telefonata oggi del premier Bennett con Putin. In Polonia è stata annunciata l’espulsione di 45 diplomatici russi accusati di spionaggio. Il presidente ucraino Zelensky ha proseguito il suo giro di interventi nei parlamenti di altri paesi, collegandosi oggi con quello francese. In Russia l’inviato per il clima di Putin Anatoly Chubais si è dimesso e secondo l’agenzia occidentale Bloomberg il motivo sarebbe una sua contrarietà alla guerra. Si tratta del funzionario di più alto livello a dimettersi dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Tutto questo mentre continuano bombardamenti e combattimenti.
Oggi Putin ha detto che euro e dollari non saranno più accettati per il pagamento del gas russo, almeno per quello diretto verso i paesi considerati ostili, come quelli dell’Unione europea. Una mossa che ha portato a un nuovo aumento del prezzo del gas e a quello del valore del rublo. L’economista Fabrizio Onida spiega la logica della decisione annunciata da Putin
L’aumento delle spese militari divide il governo
(di Anna Bredice)
“L’aumento delle spese militari è un punto strategico dell’Unione europea e non solo del singolo paese”. Draghi sia alla Camera dei deputati che al Senato cerca di metterla in questo modo una questione spinosa che ha iniziato sin da ieri a creare dei malumori nella maggioranza e cioè l’aumento, fino ad arrivare al 2%, delle spese militari, un obiettivo che i paesi della Nato si erano già posti e che per Draghi ora è importante raggiungere. Ma è così delicato questo nodo, non solo negli equilibri della maggioranza, ma anche nel centrosinistra che l’ordine del giorno votato alla Camera potrebbe anche sparire al Senato, quando si dovrà votare il decreto che ha autorizzato l’invio delle armi in Ucraina, forse la prossima settimana. Già quest’ultimo è un tema difficile per il governo, con Salvini che ora vorrebbe stracciare tutte le fotografie dove imbraccia un fucile, e i Cinque stelle in difficoltà, in più c’è anche l’aumento delle spese. I cinque stelle ne discuteranno in un’assemblea, dove devono anche affrontare il caso del senatore Petrocelli che non ha votato il decreto e giudica il governo belligerante. Per Conte l’aumento delle spese militari non è una priorità in questo momento, lo sono invece i costi più alti della benzina, dell’energia, delle materie prime, insomma le difficoltà economiche eredità anche dei due anni di Covid, e non le armi. E per dire questo ha incontrato i sindacati con i quali ha detto c’è grande sintonia. In modi diversi, Lega e Cinque stelle si ritrovano in qualche modo ad essere tiepidi rispetto alle scelte di Draghi sulle armi in Ucraina, e per il Pd il rischio è di ritrovarsi da solo a sostenere una posizione, quella sulle spese militari, che per la sinistra è sempre stato un tema da respingere. Draghi ha incontrato anche Mattarella prima di andare in Parlamento, e alla vigilia del Consiglio europeo, dove oltre alla richiesta delle armi chieste da Zelensky dovrà sostenere anche la necessità di creare un tetto al prezzo del gas acquistato dall’Europa.
Ascoltare, vedere e leggere la guerra
(di Simonetta Poltronieri)
Ascoltare, vedere e leggere la guerra. Lo stiamo e lo sto facendo, giorno dopo giorno. Ascoltare la paura, le voci dal campo, le persone, l’incertezza.
Vedere le immagini, i corpi accasciati a terra, i proiettili, le macerie.
Leggere i nomi di posti che fino a quel momento non si conoscevano o che si conoscevano poco, ancora difficili da pronunciare senza commettere errori. E poi i numeri, le dichiarazioni e le storie. Storie dove manca tutto, storie che sono sempre difficili da raccontare. Figuriamoci da vivere.
Perché poi c’è il vivere la guerra. Due parole, “vivere” e “guerra” quasi come due forze opposte l’una vicina all’altra. Guardo e penso a quelli che sono lì. Ai miei coetanei, ad esempio, a chi pensava a un futuro, a chi lo stava costruendo. E penso a quelle macerie che vediamo nelle foto sui social o sui giornali, che ci passano davanti. È quasi come se con quei muri caduti si fossero sgretolate anche le idee e quei progetti per il futuro. Ma penso alla voglia di ricostruire e di ripartire che quei cumuli di materiali frantumati per terra portano con sé. Agli sguardi di chi pensa al dopo, a come uscire dall’oggi per guardare al domani [CONTINUA A LEGGERE]
Torino, Il sindaco ha sospeso la trascrizione all’anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali
Il sindaco di Torino ha sospeso la trascrizione all’anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali, dopo aver ricevuto una comunicazione del prefetto che lo richiama alle norme – ha spiegato. Stefano Lo Russo si è definito amareggiato e ha detto che la decisione è stata presa in via cautelativa. Venerdì l’assessore competente incontrerà i rappresentanti del Torino Pride per proporre un’iniziativa nazionale sul piano politico contro le discriminazioni verso le famiglie omogenitoriali.
In Italia ci sono città, come Torino fino ad oggi, che consentono l’iscrizione all’anagrafe, mentre altre non lo fanno. Il problema è la mancanza di una legge. Le vite di queste persone sono in balia del caso o delle volontà politiche.
Alessia Crocini è la presidente di Famiglie Arcobaleno
L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia
oggi in Italia sono stati comunicati circa 76mila casi di covid con 153 morti. I tamponi positivi sono stati il 14,8%, in leggero calo rispetto a ieri, come le persone ricoverate nei reparti ordinari. In lieve aumento invece quelle in terapia intensiva.
🔴 A fronte di 75.693 tamponi effettuati, sono 9.206 i nuovi positivi (12,1%).
📉 Consulta online la piattaforma con i dati quotidianamente aggiornati sull’andamento dell’epidemia di Coronavirus in Regione Lombardia.
➡️ https://t.co/eR0PI6N6JG pic.twitter.com/HzUScDH0Vq— Regione Lombardia (@RegLombardia) March 23, 2022
🔴#Covid19 – La situazione in Italia al 23 marzo: https://t.co/9bTOsOiTgh pic.twitter.com/4D2p2GDkqc
— Ministero della Salute (@MinisteroSalute) March 23, 2022