Il discorso di Angela Merkel tenuto a Berlino in seguito ai due attentati di Monaco di Baviera e Ansbach dimostra che in Germania, al momento, non ci sono alternative politiche alla Cdu. E che lei, la cancelliera, è ancora la più forte, in grado di non retrocedere sulle sue posizioni, come quella dell’aprire le porte ai profughi siriani. Lo sostiene Gian Enrico Rusconi, germanista, professore emerito di Scienze politiche presso l’Università di Torino. Una risposta a chi la critica da destra che punta su un “orgoglio morale” di cui si fa portavoce. Osserva Rusconi che è solo in questi momenti di difficoltà che la cancelliera sfoggia una sua retorica, che altrimenti non è di casa nei suoi discorsi. Se le sue parole sembrano lasciar intendere ancora una leadrship forte, le marciano contro i sondaggi, in particolare del giornale conservatore Die Welt: secondo il 57% dei lettori, Merkel ha fallito e va sostituita. Il vantaggio per la cancelliera resta che di alternative all’orizzonte non ce ne sono.
“Merkel tiene insieme due cose che per gli altri sono incompatibili in linea di principio: diamo asilo ai richiedenti ma dopo quello che è successo mantienamo più rigore. E così ha elencato nove misure fortemente restrittive. Al momento i due capisaldi li tiene assieme, ma basta leggere i commenti a caldo della stampa per capire che c’è attesa, ci si chiede chissà se riuscirà a tenere insieme queste due cose”.
Al di là del piano pratico, per cui Merkel ha proposto un piano in nove punti per rendere più sicuro il Paese, può farcela sul piano politico?
“Sa benissimo che rispondere a questa domanda è impossibile. Ciò che ha detto Merkel è un’accentuazione di cose già dette in passato a mezza voce. Per esempio, il tema di facilitare il respingimento di chi non ha più diritto di chiedere asilo, visto che uno dei criminali della scorsa settimana era proprio in questa condizione. Su questo saranno molto attenti. Merkel ha poi ammesso che esiste un problema con il sistema di preallarme non adeguato. L’intelligence in Germania e in Europa non è adeguata. Poi c’è il tema dell’uso dell’esercito, che a noi può sembrare secondario, ma per la Germania non è così. È una decisione molto forte sul piano simbolico: finora era usato solo per ostilità esterne. Ma, come dicevamo, finora riesce a non arretrare sul principio di dare asilo a chi ne ha diritto. Ha poi usato una formula: ‘Ci hanno ingannato, siamo stati traditi’. È la stessa frase che ha detto anche nell’episodio di Colonia, ad inizio anno”.
In Germania com’è la situazione politica in questo momento?
“La coalizione in questo momento è molto inquieta, soprattutto per le critiche della Csu di Horst Seehofer, storico alleato di Merkel. La Spd, invece, non ha una politica alternativa. Ha ottenuto ottime cose in politica interna ma su politiche europee e immigrazione è pienamente legata a Merkel. Penso che se Merkel dovesse perdere la grande coalizione di adesso, allargherebbe ai verdi e ai liberali, ma non cederà alla destra”.
Ascolta l’intervista completa a Gian Enrico Rusconi a cura di Flavia Mosca Goretta