Il Salone del Libro non sarà più a Torino. Al suo posto da Milano partirà una nuova iniziativa di promozione del libro, ancora senza nome, che ingloberà anche un appuntamento a Roma (la fiera “Più libri più liberi”) ed un altro al Sud Italia, probabilmente a Bari. La rassegna ancora non ha un nome, ma di certo sarà in grado di convivere con Bookcity, l’attuale rassegna del libro milanese, se non altro per la data in cui si farà: in maggio, mentre Bookcity è un appuntamento di novembre.
Federico Motta, presidente dell’Associazione Italiana Editori sostiene che la decisione presa sia un modo per svincolarsi dalle logiche di un’amministrazione comunale e fare “l’interesse degli editori e del pubblico”. In effetti, il Salone del Libro torinese era un evento gestito interamente da una fondazione con un forte contributo di soldi pubblici. Gli editori, sotto la Mole, non si sono mai sentiti coinvolti, a sentire il presidente dell’Aie Motta. Così, quando si è andato ai voti per decidere il da farsi, in 17 hanno votato per trasferire l’evento a Milano (su 32, con 8 astenuti e gli altri contrari) e dal capoluogo lombardo ripensare ad un appuntamento di promozione dell’editoria che sia itinerante. “La nostra sarà una newco con Fiera Milano – dice Motta -. Sulla governance le dichiarazione che rilasceremo saranno insieme”. Sede principale della manifestazione: Rho Fiera, anche se da Palazzo Marino assicurano che il Comune saprà fare in modo, come accade per altre manifestazioni culturali, che tutta la città diventi protagonista dell’evento.
Ascolta Federico Motta in conferenza stampa
“Non può essere solo una Fiera”, continua Motta, che dice di avere già in mente un progetto preciso. Con una vena polemica, Motta sottolinea che a differenza di altre industri culturali, l’editoria non riceve sussidi pubblici e non viene supportata come altri.
Ascolta Federico Motta in conferenza stampa
Secondo l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno, l’approdo dell’Aie a Milano rimette l’associazione editori al centro delle decisioni su “programmazione e fisionomia” della prossima rassegna. “Il Comune – spiega Del Corno ai microfoni di Radio Popolare – non partecipa in alcun modo alla governance della newco, che è basata su un patto tra Fiera di Milano ed Aie, ma fornirà il necessario dialogo istituzionale affinché la manifestazione non resti solo nella fiera ma abbia un dialogo con tutta la città”. Bookcity, però, non sarà una sua appendice: manterrà un profilo a sé.
Ascolta l’intervista all’assessore Filippo Del Corno a cura di Massimo Bacchetta e Michele Crosti
Sbagliato, secondo Del Corno, dire che è il Salone del Libro a spostarsi a Milano: “Sarà una cosa totalmente diversa”, dice Del Corno, che sottolinea come un’investitura di una grande “responsabilità” il compito di guidare la nuova kermesse dal respiro nazionale. Ovviamente, la nuova manifestazione dovrà essere in grado di reggersi sul piano economico sulle sue gambe.
Ascolta l’intervista all’assessore Filippo Del Corno a cura di Massimo Bacchetta e Michele Crosti
Marco Zapparoli, inventore di Marcos y Marcos e presidente lombardo dell’Associazione italiana editori, non firma una cambiale in bianco per il Salone del Libro di Milano: chiede innanzitutto che non sia una semplice ripetizione dell’idea torinese, perché quella formula non sembra più capace di intercettare i cambiamenti del mercato dell’editoria. Sogna un Salone aperto a tutti i mestieri dell’editoria e che coinvolga la città. E nega che lo spostamento da Torino a Milano sia una vittoria di Mondazzoli, il gigante targato Fininvest.
Ascolta l’intervista a Marco Zapparoli a cura di Danilo De Biasio