Un escamotage perfetto, anche se poco mascherato. La Regione Lombardia decide di mappare i luoghi di culto del territorio, ma in realtà nel mirino ci sono solo le moschee, le sale di preghiera musulmane, le associazioni islamiche e i centri coranici. Roberto Maroni ha deciso di affidare il compito di monitorare la presenza del culto dei musulmani all’assessore all’Urbanistica Viviana Beccalossi che ha subito chiesto aiuto a chi sul territorio ha o dovrebbe avere il pugno della situazione: i sindaci lombardi.
Con una lettera inviata stamattina ai primi cittadini, e per conoscenza ai Prefetti, Beccalossi chiede informazioni su centri culturali e luoghi di preghiera. “Vi chiedo – si legge nella missiva -, per quanto in vostro possesso e nell’assoluto rispetto delle competenze nell’ambito dell’Ordine pubblico, di conoscere la ‘mappatura’ dei luoghi di culto, in particolare le moschee, i centri culturali islamici e le scuole coraniche, presenti sul vostro territorio comunale”.
“Vogliamo sapere dove sono e chi li gestisce – ha detto l’assessore Beccalossi a Radio Popolare– dopo di che decideremo se intervenire dal punto di vista legislativo per dare delle regole. Oggi come oggi i sindaci hanno a che fare con queste moscheee che si trovano in scantinati, garage o anche in appartamenti che nascono come funghi senza nessun tipo di permesso”. L’obiettivo dell’assessorato è di fare un elenco per capire quanti sono e garantire – dicono – “la sicurezza del territorio”. A gennaio 2015 la Regione ha introdotto la cosiddetta “legge anti-moschee”, una normativa che prescrive a qualunque luogo di culto islamico una serie di obblighi che nei fatti impediscono la nascita di nuove sale di preghiera. E che di fatto ha impedito l’assegnazione delle aree che la vecchia amministrazione pensava di destinare a nuovi centri di preghiera. Per il governatore Roberto Maroni, la lettera di oggi è un prosieguo dell’iter cominciato con la legge anti-moschee, che epr altro il 6 agosto come termine ultimo per consegnare le domande di costruzione di una nuova struttura.
Non è stata decisa una tempistica, né ai sindaci è stato dato un termine per rispondere. Probabilmente le informazioni che cerca Maroni non saranno così facilmente reperibili dal momento che, essendo le moschee non riconosciute in Lombardia, e che, quindi, molti di questi luoghi di preghiera sono anche nascosti.
Ascolta l’assessore Viviana Beccalossi