Approfondimenti

Le nuove regole per le quarantene a scuola, le possibilità di una soluzione diplomatica in Ucraina e le altre notizie della giornata

Biden Putin Russia Ucraina (ANSA)

Il racconto della giornata di domenica 6 febbraio 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Domani entrano in vigore le nuove regole sulle quarantene a scuola e migliaia di studenti fino ad oggi in isolamento potranno rientrare in classe. Le chance di una soluzione diplomatica sono maggiori di quelle di una escalation militare in Ucraina: lo sostiene oggi la presidenza ucraina mentre dagli Stati Uniti arrivano invece segnali di forte allarme. È calato il sipario sulla 72esima edizione del Festival di Sanremo e, come d’abitudine, svaniscono come neve al sole gli inconsistenti dibattiti che l’hanno accompagnato. È morta Carmen De Min, una delle fondatrici delle Mamme antifasciste del Centro Sociale Leoncavallo di Milano. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Entrano in vigore le nuove regole sulle quarantene a scuola

Domani entrano in vigore le nuove regole sulle quarantene a scuola. Il governo ha precisato che sono retroattive e questo significa che potranno subito rientrare in classe migliaia di studenti fino ad oggi in isolamento.

(di Sara Milanese)

Da lunedì 7 febbraio la quarantena obbligatoria per i casi positivi a scuola viene ridotta da 10 a 5 giorni, con effetto immediato: questo significa che domani mattina potranno rientrare in classe tutti gli alunni vaccinati e guariti, e anche quelli che hanno già passato 5 giorni in isolamento.
Da ora in poi in nidi e materne l’attività in presenza si sospende solo con cinque o più positivi
Anche alle elementari le lezioni proseguono per tutti in presenza fino a 4 positivi nella stessa classe. Viene introdotta anche qui però la differenziazione tra chi è in possesso di Green Pass e chi no, e quindi al quinto caso scatta la Dad per 5 giorni, ma solo per i non vaccinati. Per restare in classe basterà la verifica del Green Pass, di cui sono in possesso alunni vaccinati e guariti.
Questa differenziazione è già prevista per medie e superiori, dove da oggi la Dad per i non vaccinati scatta con 2 casi positivi.
Le nuove regole introducono anche l’uso di tamponi fai da te per infanzia ed elementari in caso di sintomi, per verificare un’eventuale positività. In caso di esito negativo basterà un’autocertificazione per rientrare in classe. Obbligo di esito negativo da tampone antigenico o molecolare con certificato medico invece per chi, in ogni ordine e grado d’istruzione, va in quarantena, e abbiamo visto che questa prospettiva è solo per i non vaccinati.

Addio a Carmen De Min, la storica mamma antifascista del Leoncavallo

È morta Carmen De Min, aveva 88 anni, era stata una delle fondatrici delle Mamme antifasciste del Centro Sociale Leoncavallo di Milano. Fu tra le prime a reagire all’omicidio neofascista di Fausto Tinelli e Lorenzo Iaio Iannucci del 18 marzo del 1978, rimasto impunito. Li conosceva, erano amici delle figlie.
Cercò subito le mamme, per stargli vicino, per raccontare la vera storia rispetto a quanto era detto in quei giorni dall’informazione, gli stessi del rapimento del presidente del consiglio Aldo Moro. Ordinò una corona di fiori da portare all’obitorio firmata Le Mamme del Leoncavallo, e realizzò con le figlie e una vicina di casa lo striscione Le mamme di tutti i compagni piangono i loro figli!.
Sentiamo un ricordo da Antonella D’Ambrosio dell’associazione familiari e amici di Fausto e Iaio:


 

La testimonianza di Liliana Segre per la giornata di ricordo al binario 21

(di Luca Parena)

Al Memoriale della Shoah di Milano il sottofondo alle parole di Liliana Segre è il rumore dei treni che corrono sui binari della Stazione Centrale. Lo stesso rumore si sentiva in questi sotterranei nel 1944, quando dal binario 21 partivano i treni merci carichi delle persone che venivano deportate nei campi di sterminio nazisti.
Alcune espressioni sono tornate più volte nelle frasi con cui Liliana Segre ha ricordato anche quest’anno il suo “viaggio verso il nulla”. “La colpa d’esser nati” di quelle 600 persone deportate insieme a lei e suo padre verso “ignota destinazione”, il campo di Auschwitz dove – ha ricordato la senatrice a vita – è arrivata il 6 febbraio 1944, 78 anni fa oggi. Solo in ventidue fecero ritorno, ventidue persone su più di 600. E uno dei temi che sono stati più volte toccati nei diversi interventi, della Fondazione “Memoriale della Shoah”, della Comunità Ebraica di Milano, della Comunità di Sant’Egidio che ogni anno organizzano questa commemorazione, è stata come fare sì che la memoria collettiva impedisca il ripetersi, sotto altre forme, di quello che è stato. La stessa Liliana Segre ha ricordato come anche oggi lei sia vittima di parole d’odio, di minacce, da più di due anni è costretta a vivere con la scorta.

Cosa resta del Festival di Sanremo 2022

(di Niccolò Vecchia)

È calato il sipario sulla 72esima edizione del Festival di Sanremo e, come d’abitudine, svaniscono come neve al sole gli inconsistenti dibattiti che l’hanno accompagnato, elementi costitutivi di una liturgia da festa comandata, di cui già oggi è quasi impegnativo avere memoria. Come prevedibile, Amadeus per il terzo anno consecutivo ha portato sul palco la sua impostazione classica, tradizionalista, del Festival, con la sola novità, non gestita direttamente da lui e diventata velocemente ripetitiva, del Fantasanremo, con i cantanti impegnati a fare/dire cose teoricamente fuori copione nel momento della loro apparizione. Sfumano anche le piccole assurdità dei premi finali, come il testo di Fabrizio Moro scelto come il migliore di tutti, meritevole del Premio dedicato a Sergio Bardotti, che invece proprio no, e pure il Premio della critica a Ranieri lascia un po’ perplessi. Restano invece due canzoni, che per fortuna sono arrivate prima e seconda, che hanno staccato per qualità il gruppo delle altre. A loro modo classiche entrambe, le canzoni di Mahmood e Blanco e di Elisa avevano qualcosa in più soprattutto per la classe e il talento dei loro autori e interpreti, che sulla forma canzone più adatta a Sanremo hanno messo il proprio stile e la propria cifra. Ha vinto l’identità più contemporanea tra le due, e anche la capacità comunicativa di due ragazzi in grado di riempire il palco con semplicità, toccando il pubblico senza mai strafare. Per Mahmood è la seconda volta e sembra plausibile che non sia l’ultima.

La crisi ucraina e la tensione tra Russia e Stati Uniti

Le chance di una soluzione diplomatica sono maggiori di quelle di una escalation militare in Ucraina, afferma oggi la presidenza ucraina. Acqua sul fuoco dopo che dagli Stati Uniti arrivano invece segnali di forte allarme. L’amministrazione Biden ha informato nei giorni scorsi i parlamentari americani e i partner europei che la Russia ha messo insieme il 70% delle forze necessarie per una invasione completa dell’Ucraina. Lo scrive il New York Times. Indiscrezioni bollate dal Cremlino come “allarmismo ingiustificato”.
Domani il presidente francese Macron sarà a Mosca per incontrare Putin e martedì a Kiev. Un ulteriore passo diplomatico da parte del leader francese nel tentativo di raffreddare la crisi.
Vittorio Emanuele Parsi, docente di relazioni internazionali all’Università Cattolica di Milano:


 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

La fase critica sta finendo, i dati di oggi del contagio in Italia lo confermano: ci sono stati 77mila nuovi casi accertati con il tassi di positività all’11%. 229 i decessi. Il coordinatore del CTS Franco Locatelli parla di una “fase nuova per il paese”. Tutti gli indicatori, dall’incidenza cumulativa a sette giorni ogni 100mila abitanti all’indice Rt, fino al numero di posti occupati nelle strutture ospedaliere o nelle terapie intensive, mostrano chiaramente che stiamo uscendo dalla fase più difficile.

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    Dopo 18 ore di fermo, Ayoub è libero. A Milano il presidio solidale

    Si è concluso questa mattina il presidio organizzato davanti all’ufficio immigrazione di via Montebello a Milano per chiedere la liberazione di Ayoub. Il ventunenne di origini tunisine è stato liberato dopo quasi 18 ore di fermo. Ieri pomeriggio si trovava davanti a un bar sotto casa insieme a un amico, quando è arrivata una volante della polizia che ha iniziato a controllare i documenti dei presenti. Gli agenti gli hanno tolto il telefono e l’hanno portato in questura perché il suo permesso di soggiorno non era in regola. Ayoub, che partecipa alle attività del centro sociale Lambretta ed è seguito dalla comunità Kayros di Don Claudio Burgio, ha passato la notte in questura in attesa di un’udienza per decidere della sua espulsione dal territorio italiano. Dopo aver fatto domanda d’asilo, questa mattina Ayoub è stato liberato. Il 22 aprile dovrà presentarsi nuovamente all’ufficio di immigrazione con il suo avvocato. Secondo il centro sociale Lambretta, che ha organizzato il presidio, “quello che è accaduto non è un’eccezione: è la normalità per oltre un milione di persone senza documenti in Italia. Un sistema che criminalizza la migrazione, sospende lo stato di diritto e produce esclusione sociale”. Dopo il rilascio di Ayoub, le persone in presidio, una cinquantina, l’hanno accolto con un coro: “Tutti liberi, tutte libere”. Tra gli applausi, i ragazzi e le ragazze che lo aspettavano si sono stretti attorno a lui in un abbraccio collettivo. Chiara Manetti ha intervistato Ayoub dopo il suo rilascio.

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    1) L’incubo di Gaza visto con gli occhi di una 23enne. In esteri la testimonianza da Deir el Balah: “Mi manca ballare e ridere con le amiche”. (Aya Ashour) 2) Washington potrebbe abbandonare gli sforzi per la pace in Ucraina. Marco Rubio da Parigi lancia un avvertimento che lascia più domande che risposte. (Emanuele Valenti) 3) Stati Uniti. Harvard dice no a Trump, lui congela i fondi. Lo scontro del presidente con le università americane è sempre più pericoloso. (Roberto Festa) 4) Un posto sicuro per la scienza. L’università di Marsiglia offre asilo accademico ai ricercatori in fuga dagli Stati Uniti. Quasi 300 fanno domanda in un mese. (Francesco Giorgini) 5) Messico, mentre il governo nega la responsabilità dello stato nelle sparizioni forzate, nel week end le famiglie dei desaparecidos si preparano alle giornate nazionali di ricerca delle persone scomparse. (Andrea Cegna) 6) Mondialità. La vittoria schiacciante di Daniel Noboa e la sconfitta del “Correismo” in Ecuador conferma i cambiamenti politici in corso in America Latina. (Alfredo Somoza)

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