È arrivato al cinema il film dedicato a Open Arms e alla sua opera di salvataggio dei migranti nel Mediterraneo.
Cosa può fare un film che si misura con una realtà e drammatica? Cosa possono suggerire le immagini di gente che cerca di salvarsi e di scappare alla ricerca di una vita migliore? La risposta la troverete dopo aver guardato “Open arms – La legge del mare”. Il film infatti è basato sulla storia vera di Oscar Camps, fondatore dell’omonima ONG, da quando decise di lasciare tutto per andare in mare a salvare i migranti. Diretto dallo spagnolo Marcel Barrena, il film ricostruisce i salvataggi in mare al largo di Lesbo, a partire dal ritrovamento sulla spiaggia del corpo esanime del piccolo Alan Kurdi, con quell’immagine drammatica che ha fatto il giro del mondo. Era il 2015, data in cui Camps, già esperto di salvataggi in mare decide di lasciare Barcellona, di formare una squadra di volontari e andare sulle coste del Mediterraneo per accogliere sulla sua barca i migranti che stavano annegando in mare. Oscar Camps, che ha collaborato alla realizzazione del film anche aiutando l’attore che lo interpreta Eduard Fernandez, sta accompagnando il film per discuterne con il pubblico. Dopo il festival di Roma, ha incontrato anche gli spettatori di Milano e di altre città. “Salvare vite umane è diventato un reato, la politica ha strumentalizzato l’azione dei soccorsi” ha dichiarato Camps, spiegando che all’inizio il film in Spagna era stato boicottato dall’estrema destra. Ora vedremo come andrà in Italia.