La prima vittima di Mohamed Bouhlel era una nizzarda di origine marocchina. Fatima Charrihi, madre di sette figli, aveva portato i nipotini a vedere i fuochi d’artificio. Suo figlio Hamza dice ” era una mamma straordinaria, portava il velo, era una donna devota, praticava il vero islam, non quello dei terroristi “.
Perché com’è l’Islam dei terroristi ? “ Mohamed Bouhlel – raccontano vicini e conoscenti – non pregava, non faceva il Ramadhan, beveva alcool, mangiava la carne di maiale, rubava le bici per venderli a 50 euro “
E allora “ perché ? “ si chiede oggi Libération in prima pagina. La domanda è legittima perché Nizza non è il Bataclan: la banda di Molenbeek era composto da ex jihadisti tornati dalla Siria e 12 ore soltanto dopo gli attacchi di Parigi, l’Isis li rivendicò con un comunicato dettagliato , esauriente e preciso.
Oggi gli inquirenti sono di fronte a un dilemma fatto da tre opzioni: un “ lupo solitario” dell’Isis bravo a mascherare la sua radicalizzazione, un delinquente affascinato dal discorso dell’Isis o un pazzo. Si , gli inquirenti non escludono il gesto premeditato di una persona instabile che ha pianificato con freddezza la sua azione criminale, che pensava di farla franca, visto che caricò la sua bici sul camion.
Perché, raccontano ancora i suoi conoscenti, “ Bouhlel era un pervertito sessuale, violento e collerico, che picchiava spesso la moglie” ma “ viveva male – secondo un vicino – il suo divorzio, perché diceva che non era più in grado di pagare gli alimenti per la moglie e i tre figli”.
Sarebbe questo l’islam dei terroristi, agli antipodi di quello di Fatima, la sua prima vittima. Ma che va comunque bene a un’organizzazione criminale come l’Isis.