Qualche giorno fa ci chiedevamo: “chi glielo dice a Berlusconi che si deve fare da parte?”. Nessuno dei politici del centrodestra ha la statura per svolgere il compito.
Oggi si fa il nome di chi potrebbe in effetti assumersi l’incarico: Letta. Non Enrico, il segretario del Pd ma suo zio Gianni, il consigliere politico più importante di Silvio ai tempi d’oro. Solo lui potrebbe convincerlo a lasciare perdere, chiedendo in cambio un prezzo politico. Berlusconi vorrebbe diventare senatore a vita. Questo ovviamente imbarazzerebbe non poco il nuovo presidente della Repubblica. E messa così più che una resa sarebbe il compimento di una strategia, dove il vero obiettivo non sarebbe il Quirinale ma la poltrona che gli garantirebbe una riabilitazione politica e un po’ più di tranquillità per il futuro.
Sta di fatto che, come raccontiamo da giorni, Berlusconi è un ostacolo. A trovare una soluzione condivisa. A evitare la tombola, con la stima di un 10% di grandi elettori fuori gioco per il covid e un gruppo misto numeroso e incontrollabile. Letta Enrico su questo fa leva e insiste: via Berlusconi prima di qualsiasi dialogo. Nel centrodestra quelli di Fratelli d’Italia insistono nel dire che non ci sono crepe nella coalizione, stamattina lo fa il capogruppo alla Camera Lollobrigida, il quale però dice che Berlusconi non è la sola soluzione, la cosa importante è che il centrodestra resti unito.
E i leghisti hanno fatto circolare una nota interna in cui si afferma che Salvini è di nuovo al lavoro per delle consultazioni su un nome gradito a quasi tutti. Non esattamente l’atteggiamento di chi sia disposto a morire per Berlusconi presidente.
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