Otto mesi dopo la strage del Bataclan, un anno e mezzo dopo Charlie Hebdo, la Francia è di nuovo sconvolta per un altro attentato. I morti, questo il bilancio parziale, sono 84 (54 i bambini in ospedale, di cui due morti questi mattina). Non c’è una rivendicazione, ma sui siti pro Isis ci son diversi messaggi che inneggiano alla strage. [In fondo all’articolo, la testimonianza di Antonio]
84 dead and scores injured after truck attacker ploughs into French crowd: https://t.co/1RMcbX39Ju pic.twitter.com/H23fZtO5zK
— Reuters (@Reuters) July 15, 2016
Tutto è cominciato verso le 22.45. Sulla Promenade des Anglais, in pieno centro a Nizza. La festa del 14 luglio, giornata di celebrazioni nazionali, volge al termine: famiglie e turisti stanno rientrando a casa. A quel punto un camion bianco, d’improvviso, ha fatto irruzione sulla strada. Proveniva dall’aeroporto, da ovest. Le scene che si vedono su Youtube nelle prime ore dopo l’attentato sono impressionanti: corpi dilaniati, urla strazianti, il cemento macchiato di sangue. Condurre le operazioni di salvataggio è complesso: l’impressione è che Nizza non fosse attrezzata.
Il camion che si è scagliato contro la folla, viaggiando a zig zag per colpire il maggior numero possibile di persone, era guidato da un franco-tunisino di Nizza di 31 anni. Si chiamava Mohamed Lahouaiej Bouhlel, francese di passaporto, originario di Sousse in Tunisia. Fin dagli anni Sessanta membri della sua famiglia si sono trasferiti in Francia.
In questo momento sono in corso delle perquisizioni nel quartiere dove abitava: il suo documento d’identità è stato ritrovato sul luogo dell’attentato. Le armi di cui il camion era pieno alla fine sono risultate finte.
https://twitter.com/Terror_Monitor/status/753868275038113792
Non sembra che l’uomo fosse noto alle forze antiterrorismo, per quanto avesse piccoli precedenti penali. Indaga Parigi, con la Procura antiterrorismo. La domanda chiave e se l’uomo fosse “un lupo solitario” oppure facesse parte di una cellula. Si parla immediatamente di complici ricercati, ma le notizie non sono confermate. La tesi finora più accreditata dalle autorità inquirenti è di un uomo solo in azione.
Francois Hollande e Manuel Valls, presidente e primo ministro, dalle 2 sono riuniti insieme all’unità di crisi. Alle 03.45 decidono di estendere, fino al 26 luglio, lo stato di emergenza. Era stato sospeso dopo la fine degli Europei, chiusisi senza episodi terroristici. L’allerta comunque era alta: le autorità francesi più volte avevano denunciato il rischio.
L’attentato di Nizza è “un attacco il cui carattere terroristico non può essere negato”, ha dichiarato il capo dello Stato. “E’ tutta la Francia minacciata dai terroristi islamisti”. Hollande ha poi detto di voler aumentare la presenza militare in Siria e Iraq, dove la Francia sta già combattendo.
All’interno dei confini nazionali, Hollande manterrà ad un alto livello l’Operazione Sentinelle, con la quale sono stati mobilitati 10 mila militari, gendarmi e poliziotti. Prevede il dispiegamento costante di 7mila militari armati nel Paese ed è stata lanciata nel gennaio 2015, dopo l’attentato a Charlie Hebdo. Hollande e Valls intorno alle 12.30 sono arrivati a Nizza. Le autorità francesi hanno dichiarato il lutto nazionale per tre giorni.
Antonio si trovava sulla Promenade des Anglais nel momento pochi secondi prima dell’attentato. Il forte vento lo aveva convinto a rientrare un po’ prima. Il camion gli è passato accanto a pochi metri.
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