Approfondimenti

Decine di migliaia in piazza per lo sciopero generale, la distanza dei partiti dalla mobilitazione dei lavoratori e le altre notizie della giornata

Sciopero generale

Il racconto della giornata di giovedì 16 dicembre 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Operai, pensionati, precari, rimasti senza rappresentanza, impoveriti da 30 anni di politiche regressive, insieme nel primo sciopero generale dal 2014. L’imbarazzo dei partiti davanti alle decine di migliaia di lavoratori nelle piazze. Altri due operai morti sul lavoro. Draghi al Consiglio Europeo rivendica la scelta dei tamponi alle frontiere anche per i cittadini europei vaccinati. L’addio a Jacopo Compagnoni, fratello della campionessa di sci travolto da una valanga. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Migliaia di persone in piazza per dire: “Ci siamo”

In piazza si ascoltano espressioni e concetti perlopiù scomparsi dal linguaggio dominante.
“La classe operaia” dice un lavoratore di Napoli.
“Non si può lasciare tutto al mercato” incalza un delegato della Tim.
E gli applausi più forti il segretario della Cgil Landini e quello della Uil Bombardieri li hanno presi non quando sono tornati sulle ragioni prime dello sciopero -le pensioni, la riforma del fisco, la precarietà- ma quando hanno insistito sulle ragioni ultime: il sentirsi abbandonati, non più rappresentati.
“Il mio partito politico? Landini” risponde sicura una militante della Cgil di Roma.
“Landini e poi?”
“Landini”
Lui è perfettamente nel ruolo. Rivendica di nuovo che sì, questo è uno sciopero politico e del resto la colpa è dei partiti che non ci sono. Prova a rilanciare chiedendo una nuova legge sulle assunzioni.
Nessuno lo nomina ma la critica maggiore è per il Partito Democratico. Non fosse per il fatto che ci si sarebbe aspettati una vicinanza maggiore o forse una freddezza non così marcata.
“In Emilia Romagna il rapporto tra il sindacato e il centrosinistra è ottimo- dice un delegato Fiom della sanità di Ravenna -è con il livello centrale che abbiamo problemi”.
L’angoscia della piazza è l’angoscia dell’isolamento. L’isolamento dato dal silenzio dei media. Mai uno sciopero generale era stato ignorato così fragorosamente e la rabbia verso la stampa è seconda solo a quella verso i politici e la Confindustria.
L’isolamento fisico. Dentro le transenne, la manifestazione; fuori dalle transenne, una città dove la vita scorreva come se nulla accadesse.
“Cosa sono questi rumori?” chiede un uomo al mercato lì vicino.
“La Cgil” risponde una signora.
“Te pareva”.
E poi l’isolamento politico. La distanza tra piazza del Popolo da una parte e la Camera e il Senato dall’altra oggi era molto più grande del chilometro e duecento metri che li separa a piedi.
La distanza oggi era siderale, incolmabile.

Le reazioni della politica allo sciopero generale

(di Anna Bredice)
Per Matteo Salvini lo sciopero di oggi è stato una farsa, ma non sorprende molto questa opinione: c’è una distanza enorme tra la Lega, la Cgil, e la Uil. Bisogna spostarsi a sinistra per capire di più l’imbarazzo, la difficoltà e ora la necessità di ricucire un rapporto importante, tra i partiti di sinistra e le parti sociali, soprattutto quando Landini dice di voler raccogliere il disagio sociale a cui i partiti dentro ad un governo così eterogeneo e per forza di cose obbligato al compromesso temono di non riuscire più a dare risposte. Arrivano quindi soprattutto dalla sinistra del governo, la sinistra del Pd, Leu, la richiesta di non rompere il dialogo, di continuare a trovare una soluzione ai temi che i due sindacati hanno posto oggi nei loro comizi. Dalle piazze si sono tenuti lontani esponenti politici della maggioranza, non è mai emersa in queste settimane una opposizione tale alla manovra di Draghi da portare anche partiti come Leu in piazza, come avvenne nel 2008. Pd. Leu e Cinque stelle rivendicano le loro scelte, anzi spiegano che avrebbero voluto molto il contributo di solidarietà proposto da Draghi ma che sono stati gli altri, Forza Italia, Italia viva e Lega a non volerlo. Quasi a togliersi ogni responsabilità per questa distanza tra politica e sindacati, ma in realtà appaiono soprattutto i partiti di sinistra quelli con le mani più legate, impossibilitati a tornare indietro da una manovra che in questo momento per il ministro Orlando, per Letta e per Conte non poteva fare di meglio. Draghi si è tenuto lontano da Roma, occupato al consiglio europeo di Bruxelles, nessuna telefonata ai sindacati prima dello sciopero. Orlando li ha convocati per lunedì, a cose fatte, per discutere della riforma complessiva sulle pensioni. Ma per quanto importante, non c’entra con la manovra di bilancio, la quale non è cambiata di una virgola da quando è stato proclamato lo sciopero. Gli 8 miliardi di taglio alle tasse sono rimasti quelli previsti dalla delega fiscale. Il rapporto tra governo, sinistra e sindacati si sposta ora alle prossime sfide, quelle delle altre riforme e leggi da realizzare, ad esempio quella sulle delocalizzazioni.

Altri due morti sul lavoro a Ischia e Taranto

Oggi ci sono stati due morti sul lavoro. Entrambi nel settore dell’edilizia, il settore dove sono di più le vittime. Gli incidenti oggi sono avvenuti a Ischia e nel tarantino.
Un operaio edile è morto oggi nell’isola d’Ischia mentre era al lavoro in un cantiere aveva 59 anni. Si chiamava Vittorio Tommasone. L’uomo stava lavorando in un edificio privato in ristrutturazione, è precipitato da una impalcatura riportando gravissime ferite. E’ morto poco dopo essere arrivato all’ospedale.
La seconda vittima nel tarantino: anche qui un cantiere. Un operaio di 51 anni – non se ne consoce il nome – è precipitato da una gru e morto sul colpo.

Addio a Jacopo Compagnoni, fratello della campionessa  olimpica Deborah

Jacopo Compagnoni, guida alpina di 40 anni, fratello della campionessa di sci Deborah, è morto dopo esser stato travolto da una valanga. Con un amico stava scendendo con gli sci d’alpinismo dal canale Nord del Monte Sobretta, a circa 2850 metri di quota, nel territorio comunale di Valfurva (Sondrio) quando è avvenuto il distacco. La valanga aveva un fronte di un centinaio di metri e lo ha travolto. L’altro uomo, illeso, ha prestato i primi soccorsi e ha chiamato subito il 112.

Spiderman sbanca al botteghino in un solo giorno

(di Barbara Sorrentini)
Sarà la campagna no spoiler lanciata da Tom Holland, Zendaya e il resto del cast, sarà l’attesa cocente per conoscere il futuro di Peter Parker, sarà che il pubblico giovane ormai va al cinema per vedere gli effetti roboanti e i supereroi ammantati di romanticismo, comunque sia l’Uomo Ragno ha fatto il botto. Ieri, nel primo giorno di uscita del film, “Spiderman: No way home” ha registrato il record di incassi durante la pandemia. Per dare dei numeri si tratterebbe di due milioni e novecento euro con 385 mila presenze, distribuite in 1.215 schermi. Ottenendo il miglior risultato d’inizio per i film della stessa saga e settimo miglior incasso di sempre al primo giorno.
Un film di cui non si può raccontare niente della trama senza attirare l’ira dei fan e che probabilmente replicherà il successo nei prossimi giorni, dribblando le altre uscite natalizie. Da oggi nelle sale arriveranno anche altri titoli molto attesi: “House of Gucci” di Ridley Scott, sulla famiglia creatrice di alta moda e la storia nota del delitto Reggiani, con Lady Gaga, Adam Driver e Al Pacino. Film girato in parte a Milano cosi come “Diabolik” dei Manetti Bros, con Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastandrea. In mezzo a questi titoli di cui si sente parlare da mesi e comunque degni della loro celebrità annunciata, non lasciatevi sfuggire un film che rischia di passare inosservato: “One second” di Zhang Yimou”, un vero omaggio al cinema ambientato durante la Rivoluzione Culturale cinese.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

26mila nuovi casi in 24 ore, 123 morti, la pressione sugli ospedali che aumenta. I dati di oggi sull’andamento dell’epidemia in Italia sono in linea con quelli degli ultimi giorni: la crescita dei contagi continua, seppure a un ritmo progressivamente sempre più lento, come certifica oggi anche il monitoraggio della fondazione gimbe: più 17 percento di casi rispetto alla settimana precedente, cinque punti in meno rispetto al dato precedente. Le curve di ospedalizzazioni e decessi non mostrano invece ancora miglioramenti, poichè seguono di qualche settimana quella dei contagi.

A meno di imprevisti: la Omicron, la cui velocità di diffusione è enormemente superiore a quella delle varianti precedenti, potrebbe turbare questo equilibrio. Proprio come è successo in Gran Bretagna dove la diffusione massiccia della Omicron ha interrotto una tendenza di contagi in calo in modo improvviso, spiazzando tutti. La variante Omicron è stata anche al centro del Consiglio europeo di oggi.
Mario Draghi ha risposto alle critiche di molti Stati alla decisione italiana di imporre i tamponi anche ai vaccinati in arrivo dagli altri paesi europei: “L’Italia ha un vantaggio rispetto ad altri e deve cercare di mantenerlo a protezione del suo sistema sanitario nazionale”

 

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