Buone Feste alla Commissione Europea: le Feste porteranno consiglio, come fa la notte, che però, non essendo di Natale, suggerirà all’Europa, per non mettere in imbarazzo musulmani e fedeli di altre religioni, di accoglierli e distribuirli in tutti e 27 i Paesi trasferendoli dall’Italia che nell’indifferenza generale li ha salvati e alla meglio sistemati. Buone Feste ai burocrati di Bruxelles: liberate dal peso del Cristianesimo le Feste anonime susciteranno l’urgenza di darsi uno scopo, ad esempio sospendere i brevetti e portare i vaccini nei Paesi poveri; non per fare i Buoni Samaritani, per carità: sarebbe discriminatorio verso i due che non han soccorso il ferito sulla strada da Gerusalemme a Gerico e poco inclusivo dei briganti che avevano assalito il malcapitato, ma eviterebbe forse Omicron venture.
Buone Feste ai Paesi con rappresentanti nel Governo dell’Europa: le Feste anodine stimoleranno a parlare la stessa lingua a Bruxelles e nei Paesi d’origine, così la Commissaria Maltese che predica bene nei palazzi dell’Unione razzolerà meglio a La Valletta e imporrà ai connazionali di dare un porto sicuro alle Ong, invece di ignorare gli SOS o tardare i soccorsi: toglierebbe il tempo alla Guardia Costiera libica di riacchiappare i profughi, rimetterli nei lager, esigere un nuovo pagamento per barconi-bara. Buone Feste ai partiti che sostengono la von der Leyen e a quelli d’opposizione: con gli auguri senza l’ingombro di Presepe, Babbi di Natale, renne saranno più presenti al Parlamento europeo e non cadranno dal pero (l’abete sarà amarcord) quando uscissero editti alla “Christmas free”, amici di omologazioni e appiattimenti, nella storia del Continente anticipi di autoritarismi.
Buone Feste a quelli che evitano strumentalizzazioni di destra e riescono a sorridere di modalità schizoidi e ipocrisie, aspettando i Magi da oriente. A farsi trovare ci penserà il Bambino. Non fermerà la Cometa in cielo l’Europa che non guarda in su, le stelle (che pur ha nella bandiera) e, incapace di darsi una politica estera, una difesa e una fiscalità comuni, rimedia dedicandosi a manuali di bon ton “neutri”, cioè «né dell’uno né dell’altro», dice la Treccani. Solo del genere di chi li scrive.