Approfondimenti

Juve, infiltrazioni mafiose negli ultras

“L’inchiesta della Procura di Torino dimostra che le mafie hanno interesse anche per società importanti”. Pierpaolo Romani è coordinatore nazionale di Avviso Pubblico. È autore di Calcio criminale, un libro del 2012 che racconta come le organizzazioni criminali utilizzano lo sport più seguito d’Italia. A Torino, il gip ha ordinato 18 ordinanze di custodia cautelare ad alcuni dei capi ultras storici dei bianconeri. Le accuse: Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di associazione mafiosa armata, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, detenzione e porto di armi, danneggiamento aggravato, incendio, sequestro di persona e tentato omicidio.

Il clan che avrebbero messo le mani su parte delle curve della Juve sarebbero i Pesce-Bellocco, nella sua ramificazione piemontese dei Dominello. I nomi ricorrono già dall’epoca dell’operazione San Michele, di due anni fa. Nell’ultima settimana, la vicenda si sta facendo sempre più inquietanti. Raffaello Bucci, 41 anni, capo ultras dei Drughi, il 10 luglio si getta da un viadotto lungo l’autostrada Torino-Savona. Suicidio, è l’ipotesi dei magistrati. Giusto il giorno prima Bucci era stato sentito dai magistrati in merito all’infiltrazione mafiosa nella curva dei Drughi. Un altro teste, sempre capo ultras, è scomparso da una settimana. Anche Geraldo Mocciola, così si chiama, doveva essere ascoltato dai magistrati.

Non si sa che cosa abbia raccontato Bucci. L’argomento doveva essere il racket dei biglietti e del bagarinaggio, la gestione della sicurezza, le pressioni per permettere al figlio del boss Bellocco di Rosarno di fare un provino alla Juventus. Bucci, ed è il lato più inquietante, era un consulente esterno della Juventus calcio. “Il calcio è il brodo di coltura di questa visione mafiosa”, aggiunge Romani.

“Controllare la curva significa controllare pezzi di territorio. Significa avere l’opportunità di entrare in contatto con i vertici delle società”, prosegue Romani. Ed è anche quanto avvenuto a Torino: il dg della Juve Marotta avrebbe incontrato Bucci e uno dei leader della curva arrestati, Fabio Germani. Marotta non è indagato ed è probabile che non sapesse esattamente le amicizie della persona che aveva davanti.

Il ruolo degli infiltrati all’interno delle curve è funzionale alla pubblicità delle cosche: “Ci sono boss latitanti, soprattutto a Napoli, che hanno sempre cercato di farsi fotografare con qualche idolo calcistico”, aggiunge Romani. Nei quartieri più poveri di città come Napoli, raccontano i magistrati partenopei in indagini di quasi dieci anni fa, girano fotografie di boss insieme a caliatori come fossero santini. Nelle serie minori, per le quali l’interesse delle mafie è ormai noto da tempo e molto visibile, il clacio è un moltiplicatore di consenso. Mostra fino a quanto un mafioso può vestire i panni dell’idolo, del mito popolare.

Ascolta l’intervista completa a Pierpaolo Romani

Pierpaolo Romani

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 14/01 07:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 14-01-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 14/01 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 14-01-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 14/01/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 14-01-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 14/01/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 14-01-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    A come America di martedì 14/01/2025

    A cura di Roberto Festa e Emanuele Valenti

    A come America - 14-01-2025

  • PlayStop

    A come Atlante di martedì 14/01/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 14-01-2025

  • PlayStop

    MASSIMILIANO TARANTINO - TUTTI I COLORI DEL ROSSO

    MASSIMILIANO TARANTINO - TUTTI I COLORI DEL ROSSO - presentato da Ira Rubini

    Note dell’autore - 14-01-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di martedì 14/01/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi ai microfoni di Radio Popolare. Condotta da Massimo Bacchetta, a cura di Massimo Alberti

    Tutto scorre - 14-01-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di martedì 14/01/2025

    Le condizioni per la tregua. gli ostaggi ancora in vita, i territori occupati, ancora in attesa di un annuncio mentre continua la guerra a Gaza anche oggi con le analisi di Emanuele Valenti e Paola Caridi. A Los Angeles non si spengono i fuochi ci racconta cosa succede un reporter e documentarista che vive e lavora nella città, Matteo Ghidoni. Tra pochi giorni si celebrano gli 80 anni dalla Liberazione dei campi di concentramento e l'Aned - Associazione nazionale ex deportati nel campi nazisti presenta a Milano una mostra dal titolo “La Storia delle immagini. Foto del campo di Mauthausen” dove quasi 200.000 donne e uomini di oltre 50 nazionalità diverse furono deportati dai nazisti, oltre 90.000 vi trovarono la morte dopo inenarrabili tormenti, di questi, oltre 4.500 erano italiani, la gran parte di loro deportati politici. Come ci ricorda il presidente dell'Aned Dario Venegoni: "parlare di Mauthausen significa anche parlare di Resistenza e della nascita di un progetto europeo che rinnega il fascismo per costruire un futuro di libertà e giustizia".

    Presto Presto – Interviste e analisi - 14-01-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di martedì 14/01/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 14-01-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di martedì 14/01/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 14-01-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di martedì 14/01/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 14-01-2025

Adesso in diretta