Per l’anagrafe era Terence Wilson, ma tutti lo conoscevano con il nome d’arte Astro, un soprannome acquisito da bambino perché indossava un paio di stivali Dr Martens con il nome del modello “Astronaut”. Astro fu per lunghi anni il cantante degli UB40, una band di reggae-pop britannico che lui stesso aveva fondato negli anni ’80 a Birmingham. Erano gli anni del governo Tatcher, dei suoi attacchi alla classe operaia e della rapida crescita delle disuguaglianze sociali nel Regno Unito. Non a caso la band scelse come nome quello del modulo fornito alle persone che richiedevano il sussidio di disoccupazione: UB40.
La band ha venduto circa 100 milioni di album in tutto il mondo, ed è conosciuta dai più per successi planetari come “Red Red Wine” e “Can’t Help Falling In Love”.
Ma Astro, che aveva lasciato la band qualche anno fa per iniziare una carriera in duo con Ali Campbell, un altro ex membro degli UB40, va ricordato anche per la sua coerenza politica.
In una recente intervista a The Guardian, ricordando come la band fosse diventata la voce dell’insoddisfazione della classe operaia, confessava che “aveva sempre trovato più difficile scrivere canzoni d’amore che testi militanti, perchè era molto più facile per lui scrivere di cose vissute o lette…”. In Folitician canta: “Ehi politico / Cosa stai facendo riguardo ai bassifondi? / Sei pieno di promesse ma dici dannate bugie / Fai un errore e poi qualcuno muore…”.
Mi piace evocare il suo essere politicamente scorretto ricordando una conferenza stampa a cui assistetti in Francia. Era la vigilia della partecipazione degli UB40 a un importante festival transalpino. Venne chiesto loro se l’ultimo album era country o reggae, e se apprezzavano il Red red wine, ovviamente francese. La loro hit reggae del 1983 li ha sempre perseguitati ostinatamente. Astro, gettando gli astanti nella costernazione, rispose di preferire il vino italiano e spagnolo…