Draghi, sulla proroga dello stato di emergenza e del Green Pass, vuole mantenere un profilo basso. Già ci sono in vista la tensione crescente sull’elezione del Presidente della Repubblica, che tra l’altro lo vede direttamente coinvolto come uno dei possibili candidati, con le inevitabili ricadute sul governo. E poi la legge di bilancio. E poi i fondi europei.
Ci manca solo, ragiona Palazzo Chigi, di scatenare Lega e Fratelli d’Italia sul rinnovo dello stato di emergenza e del Green Pass.
Il governo vuole estendere entrambi anche al 2022. Fino a marzo, secondo alcuni. Fino alla fine di giugno, in realtà, come prospettiva reale. Per farlo, però, questa volta servirà una legge. La legge prevede che lo stato di emergenza possa essere prorogato per un limite di due anni e ci siamo, con la fine del 2021. Poi, per continuare, serve un voto del Parlamento.
Il dibattito si preannuncia rovente viste le premesse, come Meloni ad attaccare a testa bassa il ministro della Salute, Speranza, che nei giorni scorsi ha ipotizzato pubblicamente la proroga. Per ora Salvini si tiene lontano dalla questione, ma nessuno crede che non si farà sentire anche lui, nonostante il capo leghista abbia un problema interno al suo partito, dopo che il presidente del Friuli Fedriga ha ribadito di essere a favore dei vaccini e contro i No Green Pass, visti i dati preoccupanti di Trieste, e dopo che Calderoli si è schierato con Fedriga. Ma la campagna elettorale permanente è la campagna elettorale permanente, per Salvini.
“Col 90% di vaccinati potremo pensare ad allentare le misure” ha detto oggi il sottosegretario alla Salute, Costa. Prendere tempo, sembra l’intenzione del Governo. E sperare nella campagna vaccinale.