Approfondimenti

Un popolo in gabbia

Poche settimane fa, dopo aver visitato le province di Aleppo, Idlib e Latakia, un fonte siriana di Radio Popolare ci ha confermato la trasformazione di questa guerra, che ormai va avanti da più di cinque anni: “Non c’è più uno scontro tra il regime e i ribelli. In Siria ci sono ormai tante guerre, nessuno ha un progetto a livello nazionale. Andrà tutto avanti ancora per parecchi anni, poi dovremo ricostruire il paese da zero”.

Parole che non hanno bisogno di commenti. La cosa che stupisce di più, invece, è il continuo immobilismo della comunità internazionale di fronte a una situazione come questa.

I siriani che non sono ancora riusciti a scappare sono ormai intrappolati in una specie di gabbia. A nord la Turchia sta costruendo un muro che chiuderà definitivamente una frontiera lunga quasi mille chilometri. A sud la Giordania ha fatto una scelta simile solo pochi giorni fa, dopo un attentato nella zona di confine, e 30mila migranti, tra cui molti bambini, sarebbero bloccati in un fazzoletto di terra diventato ormai terra di nessuno. A ovest, dopo una serie di attentati, l’esercito libanese sta provando a sigillare una frontiera che in sostanza era sempre rimasta aperta. A est c’è l’Iraq e lo Stato Islamico. In sostanza uscire dalla Siria in maniera legale, ma anche illegale, è sempre più complicato.

La progressiva chiusura delle frontiere è la conseguenza di un approccio che tiene in considerazione solo l’aspetto della sicurezza, e che se ci pensiamo bene tra i motivi ci sono anche i timori europei per un flusso di migranti considerato ingestibile. Paure che come insegna la Brexit stanno provocando un vero e proprio terremoto politico in tutta Europa. Da questo punto di vista l’accordo dello scorso marzo tra Turchia e Unione Europea è emblematico.

All’interno del paese le cose proseguono come prima. I diversi gruppi ribelli resistono all’avanzata del regime su Aleppo e sulla periferia di Damasco. Nonostante l’appoggio dell’aviazione russa le truppe di Assad non sono ancora riuscite ad avere la meglio. Anzi questa settimana hanno anche perso il controllo di Kansaba, un importante centro nella provincia di Latakia. L’avanzata del fronte anti-regime sarebbe stata possibile soprattutto grazia all’apporto di Al-Nusra, il braccio siriano di Al-Qaida.

Come sta succedendo anche in Iraq, a Falluja e intorno a Mosul, diverse coalizioni di gruppi ribelli stanno guadagnando terreno nel nord-est della Siria, nella regione di Raqqa, la capitale del Califfato. L’ISIS sembra quindi l’unico pericolo in grado di mettere insieme un numero importante di gruppi armati.

Secondo la stampa americana Barack Obama avrebbe proposto alla Russia un nuovo patto sulla Siria. Attacchi coordinati contro i gruppi dell’estremismo islamico, non solo ISIS, in cambio della fine dei raid russi sugli altri gruppi ribelli. Peccato che molto spesso sia impossibile fare distinzioni.

A dimostrazione delle tante contraddizioni nella politica occidentale, lo stesso Assad, in un’intervista all’australiana SBS, ha detto che nonostante i proclami dei loro leader politici i servizi occidentali stanno collaborando con Damasco per fermare lo Stato Islamico.

Come ci diceva la nostra fonte la guerra andrà avanti ancora per parecchi anni. Poi si ricostruirà tutto.

  • Autore articolo
    Emanuele Valenti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 13/01 07:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 13-01-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 13/01 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 13-01-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 13/01/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 13-01-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 13/01/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 13-01-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Note dell’autore di lunedì 13/01/2025

    Un appuntamento quasi quotidiano, sintetico e significativo con un autore, al microfono delle voci di Radio Popolare. Note dell’autore è letteratura, saggistica, poesia, drammaturgia e molto altro. Il tutto nel tempo di un caffè!

    Note dell’autore - 13-01-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di lunedì 13/01/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi ai microfoni di Radio Popolare. Condotta da Massimo Bacchetta, a cura di Massimo Alberti

    Tutto scorre - 13-01-2025

  • PlayStop

    Addio a Oliviero Toscani. La sua intervista a Radio Pop nel 2022

    "Con immenso dolore diamo la notizia che oggi, 13 gennaio 2025, il nostro amatissimo Oliviero ha intrapreso il suo prossimo viaggio. Chiediamo cortesemente riservatezza e comprensione per questo momento che vorremmo affrontare nell'intimità della famiglia". Con queste parole la moglie Kirsti e i figli Rocco, Lola e Ali hanno annunciato questa mattina la scomparsa di Oliviero Toscani. Vogliamo ricordare il fotografo italiano riproponendovi l'intervista rilasciata da Toscani a Tiziana Ricci nel 2022 in occasione della presentazione della sua autobiografia "Ne ho fatte di tutti i colori. Vita e fortuna di un situazionista".

    Clip - 13-01-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di lunedì 13/01/2025

    Una intervista di Tiziana Ricci a Oliviero Toscani sulla sua autobiografia "Ne ho fatte di tutti i colori". Le condizioni della tregua a Gaza ancora in discussione e cosa cambierà con Trump nell'analisi di Eric Salerno. La campagna elettorale in Germania raccontata da Ambros Weibel caporedattore di Taz (Die TagesZeitung, il quotidiano della sinistra tedesca). La storia degli attivisti del Collettivo Rotte Balcaniche Alto Vicentino arrestati in Bulgaria perché cercano di salvare giovani migranti e di come mentre erano in guardina tre ragazzini sono morti assiderati nei boschi. Una storia durissima e da ascoltare che dice cosa purtroppo è l'Europa oggi.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 13-01-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di lunedì 13/01/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 13-01-2025

  • PlayStop

    Rights now di lunedì 13/01/2025

    - "Non si può rimanere indifferenti". Una parte della comunità ebraica italiana si mobilita per parlare della strage di Gaza. - StarLink non è l'unica Big Tech statunitense che vuole mettere le mani sui nostri dati. E la giornalista Stefania Maurizi ci spiega perché è anche un problema di diritti umani. - Qualche anticipazione sul prossimo numero di Buone Notizie, il settimanale del Corriere della sera attento ai diritti. Buon ascolto!

    Rights now – Il settimanale della Fondazione Diritti Umani - 13-01-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di lunedì 13/01/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 13-01-2025

  • PlayStop

    Reggae Radio Station di domenica 12/01/2025

    A ritmo di Reggae Reggae Radio Station accompagna discretamente l’ascoltatore in un viaggio attraverso le svariate sonorità della Reggae Music e sicuramente contribuisce non poco alla diffusione della musica e della cultura reggae nel nostro paese. Ogni domenica dalle 23.45 fino alle 5.30 del lunedì mattina, conduce Vito War.

    Reggae Radio Station - 12-01-2025

Adesso in diretta