Il racconto della giornata di mercoledì 8 settembre 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Anche oggi la Lega ha votato alla Camera gli emendamenti dell’opposizione, di Fratelli d’Italia, contro il Green Pass, ma gli emendamenti non sono passati e la strategia di Salvini è ormai chiara. Oggi ci sono stati tre morti sul lavoro: due in Toscana, a Lucca e Arezzo, in una azienda di marmi e in una agricola, uno a Napoli in un cantiere della metropolitana. L’OMS è stata molto chiara sulla terza dose di vaccino anti-COVID, ma i governi occidentali fanno orecchie da mercanti. Il Festival di Venezia prosegue e il quarto film italiano in corsa per il Leone d’Oro è “Freaks Out” di Gabriele Mainetti. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.
La campagna di Salvini contro il Green Pass
Anche oggi la Lega ha votato alla Camera gli emendamenti dell’opposizione, di Fratelli d’Italia, contro il Green Pass. Emendamenti che non sono passati. Alla Camera è in corso da ieri il voto sul decreto 6 agosto che estende il pass sanitario al personale della scuola e ai trasporti a lunga percorrenza.
PD, 5 stelle e LeU hanno chiesto alla Lega di fare chiarezza. “Su questo non si scherza” ha dichiarato Conte, “nessuna ambiguità verso il mondo no vax” ha ribadito Letta. Il tutto mentre Salvini dichiarava “Ho parlato con Draghi e non mi risulta nessuna estensione del Green Pass a tutti i lavoratori del pubblico e del privato”.
(di Omar Caniello)
Le dichiarazioni di Salvini vanno lette con attenzione e alla luce della necessità per il leader leghista di poter sbandierare a livello mediatico un qualche successo nella sua campagna contro il Green Pass. “Non ci sarà nessuna estensione del pass a tutti i lavoratori del pubblico e del privato”. Ed è proprio su quel “a tutti i lavoratori” che Salvini gioca la sua partita con la certezza di non essere smentito dal Presidente del Consiglio.
Draghi non ha cambiato idea sull’estensione del pass sanitario, ma va ricordato che il Governo fino ad oggi si è mosso in modo graduale, il pass obbligatorio è stato introdotto per step: prima i sanitari, poi i luoghi di aggregazioni al chiuso (dai ristoranti agli stadi), in ultimo il 6 agosto il personale della scuola e i trasporti a lunga percorrenza. L’esecutivo procederà su questa strada anche nelle prossime ore. Domani, secondo le ultime indiscrezioni arrivate da Palazzo Chigi, il pass sanitario sarà esteso ai lavoratori delle ditte di pulizia che operano nelle scuole e al personale delle mense scolastiche. Non è escluso che nel provvedimento possano rientrare domani o al più tardi la prossima settimana i gestori e il personale di bar e ristoranti, palestre, dipendenti di cinema e teatri. Solo in un terzo tempo il Governo, con in mano gli ultimi dati della campagna vaccinale e quelli sull’andamento dell’epidemia, procederà con la pubblica amministrazione e le aziende private.
Il filo rosso che lega i femminicidi in Italia
(di Claudia Zanella)
Continua la strage di donne tra le mura domestiche. Negli ultimi quattro giorni ne sono state uccise due e un’altra è in gravissime condizioni. Nella maggior parte dei femminicidi, secondo i dati del Ministero dell’Interno, l’assassino è il compagno, il marito o il fidanzato della vittima. E così è stato anche in due di questi tre casi.
Un uomo ha ucciso la moglie a coltellate e poi ha rivolto l’arma contro se stesso, nel tentativo di togliersi la vita. È avvenuto a Bronte, nel giorno dell’udienza di separazione della coppia. Ieri sera, a Sassari, un’altra donna è stata ferita con due colpi di arma da fuoco alla base del collo e a una scapola. Ad esplodere i due colpi, sarebbe stato il suo compagno che poi si è tolto la vita impiccandosi nel garage di casa. Infine, domenica nel veronese una 27enne è stata uccisa dal vicino dirimpettaio, con uno straccio imbevuto di candeggina in bocca, dopo essersi introdotto a casa sua. Gli inquirenti ipotizzano che l’uomo avesse premeditato un agguato a sfondo sessuale.
Secondo i dati del Ministero degli Interni, aggiornati però al 6 settembre, le donne uccise nel 2021 sono state 76. Di cui 66 delitti sono consumati in ambito famigliare o affettivo. E, in particolare, sono 47 le donne uccise dal proprio partner.
Qual è il filo rosso che lega tutti questi episodi, che cosa scatta nelle teste di questi uomini autori di violenza nei confronti delle donne? Lo abbiamo chiesto a Massimo Crucitti, tutor del centro “Uomini non più violenti si diventa” di Milano:
Tre incidenti mortali sul lavoro in 24 ore
Oggi ci sono stati tre morti sul lavoro: due in Toscana, a Lucca e Arezzo, in una azienda di marmi e in una agricola, uno a Napoli in un cantiere della metropolitana. Proclamato domani uno sciopero di 8 ore in tutto il distretto del marmo apuo-versiliese da parte dei sindcati confederali.
A Pietrasanta, provincia di Lucca, un operaio è morto travolto da due lastre di marmo in una ditta sulla via Aurelia. In un’azienda agricola di Castiglion Fiorentino, in provincia di Arezzo, un 73enne è morto cadendo dall’albero che stava potando. Un altro morto sul lavoro a Napoli, nel cantiere della linea 1 della Metro tra Centro Direzionale e Capodichino. La vittima è Luigi Mancuso, 59 anni, dipendente della Icm per conto di Metropolitana di Napoli.
“Ieri a Livorno, oggi a Castiglion Fiorentino, a Pietrasanta e a Napoli. Le ennesime stragi sul lavoro. Fermiamo questo stillicidio e rafforziamo immediatamente l’attività ispettiva e la formazione, si introduca una patente a punti per tutte le aziende. Basta inattività“. Lo scrive su twitter la Cgil nazionale dopo gli ultimi incidenti sul lavoro.
Intanto la procura di Prato ha disposto una stima economica per “verificare che effetti abbia potuto avere la manomissione del macchinario sotto il profilo del profitto” sui conti dell’azienda in cui morì la giovane operaia Luana D’Orazio a Montemurlo (Prato). Gli inquirenti vogliono misurare, se possibile, il vantaggio economico che proverrebbe dalla eventuale manomissione dei macchinari della ditta, ipotesi che sta prendendo consistenza nelle indagini in cui si ricostruisce l’incidente sul lavoro. Nella ditta, una orditura, la produzione ha continuato senza soste da quando quattro mesi fa morì la giovane dipendente.
La terza dose di vaccino tra scienza e tifoserie
(di Vittorio Agnoletto)
Il giudizio dell’OMS è netto: prima di fare la terza dose nei Paesi ricchi è necessario rendere disponibili i vaccini per i Paesi poveri; questo nell’interesse di tutti per evitare lo sviluppo di nuove varianti. Ma i governi occidentali fanno orecchie da mercanti; per loro al primo posto ci sono gli interessi di Big Pharma.
Oltretutto sull’opportunità della terza dose il dibattito nel mondo scientifico è ancora tutto aperto. La FDA negli USA è spaccata, l’EMA sostiene che per ora sono necessari ulteriori studi. La questione è complessa e le domande sono ancora tante: quanto dura la risposta immunitaria alla vaccinazione e quali sono le ragioni che sembrerebbero condurre ad un suo precoce calo? Nei soggetti nei quali la risposta anticorpale diminuisce velocemente come reagisce l’immunità cellulare? Cala anch’essa o regge nel tempo? Che rapporto c’è tra il monitoraggio di nuove varianti già in circolazione e i vaccini che verranno utilizzati? O verranno usate le scorte rimaste che magari dopo poche settimane risulteranno poco efficienti contro le nuove varianti?
Si parla di una nuova vaccinazione di massa, ma non sarebbe opportuno un approccio maggiormente individualizzato ad esempio con un test sierologico? Siamo certi che ad una persona con ancora un’alta risposta immunitaria vada comunque fatta una terza dose? Si dice: vacciniamo prima gli immunodepressi, ma costoro non sono tutti uguali, la loro condizione può richiedere interventi differenti.
Sono domande importanti. Che richiedono risposte basate su evidenze scientifiche.
Facciamo attenzione perchè ogni giorno che passa il dibattito sul COVID si trasforma sempre più in un confronto tra tifoserie e questo genera confusione e può condurre a scelte non meditate. La scienza ha tempi e metodologie che devono essere rispettate.
“Freaks Out” di Gabriele Mainetti debutta a Venezia 78
(di Barbara Sorrentini)
Il quarto film italiano in corsa per il Leone d’Oro è “Freaks Out” di Gabriele Mainetti. Il film è ambientato durante l’occupazione nazista a Roma in un contesto circense e i protagonisti sono quattro fenomeni da circo. A sette anni dal successo di “Lo chiamavano Jeeg Robot” Gabriele Mainetti parla delle scelte per questo nuovo lavoro al microfono di Barbara Sorrentini:
L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia
https://twitter.com/RegLombardia/status/1435622267510210568