É andata bene col grattacielo in falò; 4 anni fa a Londra l’incendio della Green Tower procurò 72 morti. Le indagini chiariranno, la giustizia deciderà. Tra Comune e solidarietà verranno trovate soluzioni per le persone sul piano pratico (importante) e psicologico, di pari rilievo. Non sarà facile uscire dal trauma di vedere casa, risparmi, oggetti personali in fumo. Già il risvolto psicologico dovrebbe allertare la coscienza collettiva sulle fragilità d’una città narcisa che si bea della skyline verticale e ha bisogno d’una tragedia sfiorata per cogliere che abitare è il contrario dell’individualismo e del farsi i fatti propri. Architetti e ingegneri hanno cominciato a dir la loro su materiali, leggi edilizie, sistemi di sicurezza con toni un po’ imbarazzati.
Milano ha la fortuna di avere il Politecnico, ma nell’esercizio pratico ciascuno per sé e il dio profitto per tutti. Per ora ha taciuto la politica: nazionale, che tutti i giorni trasuda autocompiacimento per “bonus facciate” e 110 per cento; regionale, che in tema di territorio ha fatto battaglie, ma nell’urbanistica ha un debole per la deregulation; comunale: qui si edifica ma meno si trovan le ragioni dello stare insieme. Se senti in privato costruttori artefici del boom edilizio che ha contribuito a balzo del Pil certificato dall’Inps e disoccupazione sotto doppia cifra dicon cose che Associazioni di categoria omettono; la politica tace (ignoranza? convenienze?); i sindacati alle prese con la sopravvivenza faticano a seguire.
In sostanza s’è innescata una corsa sfrenata ai cantieri con: costi di materiali anche raddoppiati; operai che non si fa in tempo a formare; impossibilità di garantire tempi di consegna. Contingenze che unite a fattori endemici strutturali stan creando le condizioni per una “bolla”. Questa, quanto più è frutto di insipienze e interessi tanto più dà dolori se scoppia. Come grazia ricevuta per non aver avuto vittime (umanamente inaccettabile di suo, neanche immaginabile sotto elezioni!) oltre a un cero alla Madonnina avviamo una campagna di presa di coscienza collettiva d’essere una civitas, abitabile con un “costruire a Milano” in sicurezza, bellezza, servizi, equità, socialità, giustizia. La “politica della casa”: questa è sì l’urgenza che brucia!