Lo scheletro della torre del Moro in via Antonini fuma ancora, dopo una notte intera, i pompieri continuano a innaffiare l’interno del grattacielo di 18 piani che ieri pomeriggio ha preso fuoco come una torcia. “Non abbiamo visto un incendio così dall’incidente aereo di Linate”, ci dice il pompiere più anziano in servizio. Per fortuna qui non ci sono state vittime. Un miracolo dice qualcuno.
Sicuramente un lavoro di squadra, i vicini che bussano alle porte quando qualcosa, domenica pomeriggio, va a fuoco al 15esimo piano e il fumo comincia a diffondersi e sembra un pompiere arrivato prontamente a consigliare a tutti di scappare. Per fortuna lo hanno fatto subito, perché in 20 minuti i pannelli di rivestimento e decoro del palazzo hanno cominciato a diffondere le fiamme a tutta la facciata, fondendosi e poi staccandosi.
“72 appartamenti e 72 incendi” ci dice il responsabile delle operazioni che hanno coinvolto più di 70 persone e decine di mezzi giunti da mezza Lombardia. Lo intercettiamo mentre scende da una ispezione all’ultimo piano, stanco morto e sudato, conferma che non hanno trovato nessuna persona: “Per la certezza assoluta, però, bisogna aspettare i rilievi”.
Dentro le temperature sono ancora proibitive, fumo ovunque e nulla è rimasto. La procura ha aperto un fascicolo per disastro colposo. I residenti si stanno già organizzando per una class action. I primi curiosi fanno le foto e i pompieri aspettano il primo caffè della mattina. È un’alba in fondo serena, poteva andare molto peggio.