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Tratto dal podcast
Prisma di ven 20/08/21
Italia | 2021-08-20
“Gino Strada è stato fondatore, chirurgo, direttore esecutivo, l’anima di EMERGENCY.
‘I pazienti vengono sempre prima di tutto’, il senso di giustizia, la lucidità, il rigore, la capacità di visione: erano queste le cose che si notavano subito in Gino. E a conoscerlo meglio si vedeva che sapeva sognare, divertirsi, inventare mille cose. Non riusciamo a pensare di stare senza di lui, la sua sola presenza bastava a farci sentire tutti più forti e meno soli, anche se era lontano. Ti vogliamo bene Gino”
Con questo comunicato l’Ong fondata da Gino Strada e Teresa Sarti ha annunciato l’apertura della camera ardente per un saluto collettivo al medico morto in Normandia una settimana fa. Da sabato 21 agosto (dalle 16 alle 22) e poi ancora domenica (dalle 10 alle 22) e lunedì 23 agosto (dalle 10 alle 14) sarà possibile accedere alla camera ardente – rispettando le norme sul distanziamento – nella sede di Milano di Emergency, in via Santa Croce 19.
Ecco l’intervista di Claudio Jampaglia a Pietro Parrino, direttore dei programmi umanitari di Emergency, riascoltabile nel podcast della puntata di Prisma di venerdì 20 agosto 2021.
Abbiamo pensato di cominciare a ricordarci di lui dando la possibilità a tanti milanesi di salutarlo. Gino aveva la capacità di trasmettere forza, sicurezza e la sua voglia di occuparsi degli altri. Soprattutto di quelli dimenticati. Tutti riconoscevano la purezza del suo messaggio e a fronte di questa purezza davano, dimostravano e si rendevano disponibili. Abbiamo fatto delle esperienze incredibili in paesi come il Sudan e l’Afghanistan, perché la gente vedeva che quello che Gino prometteva il primo giorno poi arrivava. Questa attenzione veniva colta e veniva gratificata con un’amicizia. Anche per questo sono nati rapporti di amicizia e rispetto con tante persone, ministri e personaggi in giro per il mondo. La lucidità tipica di Gino Strada è la cosa che più abbiamo cercato di imparare in questi anni. Poteva fare qualsiasi cosa da solo, ma era un grandissimo uomo di squadra. Ha trasmesso i suoi valori e il suo modo di lavorare a tutti quelli che lo hanno seguito, supportato e realizzato le sue idee.
Che cosa succederà questo week end nella sede di Emergency di Milano?
La sede rimarrà aperta per la camera ardente. Ci siamo confrontati con il Comune per capire come organizzare la manifestazione in sicurezza. Abbiamo deciso di farla durare tre giorni per permettere alla gente di non arrivare tutta insieme e di non ammassarsi. Il giardino di casa Emergency è abbastanza grande per consentire il deflusso delle persone. Speriamo, in questi giorni, di riuscire a dedicare qualche minuto al Dottore.
Abbiamo organizzato tutto questo perché ci siamo accorti che c’è veramente tantissima gente che ha capito la forza di quell’uomo. Volevamo dare a tutti la possibiltà di dedicare cinque minuti di pensiero a questo personaggio che, per quanto mi riguarda, ha cambiato il modo di fare cooperazione e aiuto. Siamo stati vent’anni in Afghanistan senza che nessuno dovesse difendere il nostro ospedale con le armi. Come diceva Gino, se si vuole aiutare le persone è inutile mandare i militari. Mandate i medici e coloro che possono davvero fare qualcosa.Vorrei che tutti potessimo ricordare una cosa che Gino Strada ripeteva sempre e che in Italia si dimentica spesso: “I diritti devono essere di tutti, se no, sono privilegi”