La nave di Penelope

Dad, prove Invalsi e altri mostri marini

Lo immaginavamo, ce lo confermavano i docenti. Ora abbiamo le prove: con la pandemia si diplomano studenti meno preparati dei loro predecessori.

Questa volta l’assist a capire meglio ce lo danno le prove Invalsi. Prove contestate proprio per essere standard, per non tenere conto del contesto. Ma questa volta la loro scarsa flessibilità ci aiuta. Perché l’ultimo è stato svolto nel 2019 e questo è il primo test pandemico, dopo un anno e mezzo di Dad, aperture e chiusure, restrizioni, problemi vari.

I risultati parlano chiaro: uno studente su due alle superiori è impreparato. I ragazzi che non arrivano a risultati adeguati in italiano sono il 44 per cento, in matematica il 51 per cento. Entrambi i dati salgono di 9 punti percentuali rispetto al 2019. C’è un peggioramento anche alle medie. Restano, invece, stabili i risultati degli alunni delle elementari. Del resto sono anche quelli che hanno subito meno la didattica a distanza.

Ma c’è un altro dato preoccupante da considerare: la dispersione scolastica implicita è ora al 9,5 per cento: sale di 2,5 punti percentuali rispetto al 2019. Di cosa stiamo parlando? Degli studenti che si diplomano senza avere le competenze fondamentali. Insomma preparati quanto gli studenti del biennio o, peggio, quanto quelli delle medie.

Tutti i dati peggiorano in alcune regioni del Sud. Quello sulla dispersione implicita, in alcune regioni, arriva anche a percentuali a doppia cifra.

Al di là del giudizio di merito sull’efficacia di questi test standard e contestati dal mondo della scuola, possiamo trovare qui alcune conferme.

La prima è che la Dad non si sostituisce in maniera efficace alla didattica in presenza, non solo per la crescita personale e legata alla dimensione relazionale degli studenti, ma anche dal punto di vista della preparazione.

La seconda è che la Dad ha accentuato le differenze socio-economiche-culturali. E laddove la scuola non è riuscita a colmarle – garantendo l’accesso agli strumenti, alla connessione e abbattendo gli ostacoli – si sono accentuate anche le differenze a livello di preparazione e di accesso al sapere. Differenze di preparazione che rischiano di creare un divario anche nelle prospettive di inserimento nella società.

E questo ci fa capire una cosa. Questi risultati non sono una sconfitta per gli studenti che hanno registrato risultati insoddisfacenti. Sono una sconfitta per tutto il Paese.

Un monito per i presidenti di regioni come la Puglia e la Campania, dove le scuole sono rimaste a chiuso più a lungo, anche quando le indicazioni nazionali consentivano un rientro, anche parziale. O per l’operosa Lombardia, dove si è stati ben troppo solerti a chiudere le scuole, privilegiando i lavoratori agli studenti. Perché del resto la scuola non produce.

Ma che sia un monito anche per tutti noi. Non possiamo più voltarci dall’altra parte, credendo che lasciare gli studenti a casa limiti i contagi e che questo non produca conseguenze.

  • Claudia Zanella

    Sono nata a Milano nel 1987. Ma è più il tempo che ho passato in viaggio, che all’ombra della Madonnina. Sono laureata in Filosofia e ho sempre una citazione di Nietzsche nel taschino. Mi piacciono tante cose ma, se devo scegliere tra le mie passioni quali sono quelle che più parlano di me, direi: la Spagna, il rock e il giornalismo. Dopo averci vissuto, Madrid è la mia città d’elezione; il rock scandisce il mio ritmo di vita e venero le mie chitarre come oggetti magici; infine, fare la giornalista soddisfa il mio impulso alla Jessica Fletcher di voler sempre vedere chiaro e poi raccontare. Ho lavorato per cinque anni per La Repubblica, come cronista e responsabile del settore “Educazione e scuola” a Milano. Cofondatrice del progetto di storytelling su Milano ai tempi del coronavirus: “Orange is the new Milano”. Sono approdata a Radio Popolare nel 2019, occupandomi di un po’ di tutto, ma mantenendo sempre un occhio vigile sul mondo della scuola.

ALTRO DAL BLOGVedi tutti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 02/04 07:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 02-04-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 02/04 10:32

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 02-04-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 02/04/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 02-04-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 02/04/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 02-04-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Note dell’autore di mercoledì 02/04/2025

    Un appuntamento quasi quotidiano, sintetico e significativo con un autore, al microfono delle voci di Radio Popolare. Note dell’autore è letteratura, saggistica, poesia, drammaturgia e molto altro. Il tutto nel tempo di un caffè!

    Note dell’autore - 02-04-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di mercoledì 02/04/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi ai microfoni di Radio Popolare. Condotta da Massimo Bacchetta, a cura di Massimo Alberti

    Tutto scorre - 02-04-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di mercoledì 02/04/2025

    Vittorio Malagutti, caporedattore e giornalista economico di Domani, i dazi e la confusione del governo con Meloni che vorrebbe mediare con Trump (che non la ascolta) e Tajani che lancia missioni del Made in Italy verso nuovi mercati. Alessandro Volpi docente di storia dell’economia università di Pisa ci racconta la reazione dei mercati finanziari USA che scommettono sull'industria delle armi in Europa. Luisa Rizzitelli presidente di ASSIST Associazione nazionale atlete chiede il commissariamento della Federazione nazionale di ginnastica ritmica dopo le intercettazioni del neo-presidente contro le atlete che avevano denunciato le pressioni e le punizioni delle allenatrici. Alberto Prunetti scrittore, presenta il Festival Working Class dal 4 al 6 aprile a Campi Bisenzio nell'area della ex-Gkn con decine di dibattiti, ospiti e una bella manifestazione.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 02-04-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di mercoledì 02/04/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 02-04-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di mercoledì 02/04/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 02-04-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di mercoledì 02/04/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 02-04-2025

Adesso in diretta