Il racconto della giornata di venerdì 9 luglio 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. La GKN di Firenze ha chiuso lo stabilimento e licenziato via email 422 lavoratori. Sulla riforma della giustizia il Movimento 5 Stelle si divide, ma a parti invertite rispetto al solito. Il nuovo amministratore delegato della RAI sarà Carlo Fuortes e l’unica voce fuori dal coro di soddisfazione è quella della Lega. Oggi pomeriggio Matteo Berrettini è diventato il primo italiano della storia ad arrivare alla finale di Wimbledon. Infine l’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia e nel Mondo.
I 5 Stelle in guerra tra di loro sulla giustizia
(di Luigi Ambrosio)
All’inizio c’era Beppe Grillo che era il custode dell’ortodossia e tutti gli altri, compreso Conte, che erano gli esecutori. Adesso, sulla questione della riforma della giustizia, le parti si sono invertite. Conte si fa garante dei valori originari criticando i ministri a 5 Stelle per la scelta di aver dato il via libera alla riforma Cartabia che reintroduce in parte la prescrizione. Mentre il Movimento è costretto a smentire che Grillo abbia telefonato ai ministri per indurli a votare a favore della riforma.
Conte intanto ha detto in una sola dichiarazione che: la riforma è un problema. Ma ha fiducia in Draghi. Ma sarà il Parlamento a decidere.
E Bonafede e Di Battista, fino a ieri nemici di Conte, oggi si schierano con lui. E Di Maio, fino a ieri amico di Conte nella battaglia contro Grillo, si prende le critiche dell’ex premier e aspirante leader per avere fatto come voleva Beppe.
Stare dietro a questi giri di tavolo comincia a diventare complicato. Anche perché una sola cosa sembra chiara: si tratta di posizioni che vengono assunte non tanto in funzione di un progetto complessivo ma di un gioco tattico.
Un po’ come fece Enrico Letta, il segretario del Pd, quando propose di mettere una tassa di successione per finanziare i giovani. Una proposta spot al di fuori di un’idea complessiva della fiscalità. E infatti Letta si ritirò con perdite.
Oggi il Movimento 5 Stelle dilaniato dalla guerra interna tra Conte e Grillo, con gli altri che un po’ pensano al futuro e un po’ aspettano di vedere chi vincerà, sta perdendo di vista ogni residuo di visione complessiva. La giustizia è solo il primo caso in cui lo si vede palesemente.
Chiude la GKN di Firenze. 422 lavoratori licenziati via email
Una mail improvvisa, 422 licenziati, uno stabilimento chiuso. Succede oggi alla GKN di Firenze, un’altra pesante scossa del terremoto innescato dallo sblocco dei licenziamenti.
(di Elisabetta Barbadoro)
Tutti licenziati, senza preavviso, via mail. Un copione già visto e che oggi si ripete, pochi giorni dopo lo sblocco dei licenziamenti, alla gkn di Campi Bisenzio, provincia di Firenze. Uno stabilimento del settore automotive che produce semiassi soprattutto per il gruppo fiat chrisler peugeot, oggi stellantis. Approfittando di un giorno di chiusura dell’azienda, i dirigenti hanno comunicato via mail l’apertura della procedura di licenziamento collettivo per 422 dipendenti. In centinaia sono andati in fabbrica dove si sono chiusi in assemblea permanente. Dario Salvetti, delegato rsu della fiom, ci ha raccontato che, che qualcosa non tornasse nell’attività di gkn, era chiaro ai lavoratori che si trovavano a produrre macchinari nuovi senza commesse. Salvetti spiega: “Chiederemo se questi macchiari hanno usufruito di fondi pubblici, perché da tanto tempo non ci tornava il fatto che costruissimo macchinari nuovi ma non avessimo sostanzialmente volumi di lavoro”. A dare sostegno ai lavoratori oggi anche il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Rossi, “come amministrazione comunale invitiamo i cittadini a partecipare al presidio davanti all’azienda” ha detto. Secondo i lavoratori è il momento di un azione collettiva, perché la loro situazione potrebbe estendersi ad altre realtà: “La nostra vicenda accende un faro anche su quello che sta succedendo nel gruppo Stellantis – aggiunge Salvetti della rsu fiom -, quello che è successo a noi potrebbe accadere a breve a tanti altri: a questo oltraggio si può rispondere solo con un’azione collettiva”.
Carlo Fuortes alla guida della Rai mette d’accordo (quasi) tutti
Il nuovo amministratore delegato della RAI sarà Carlo Fuortes. Oggi il governo ha indicato lui e Marinella Soldi come prossimi membri del CdA dell’azienda.
Fuortes è sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma.
Da Liberi e Uguali a Italia Viva passando per il PD e il Movimento 5 Stelle si levano voci di soddisfazione per l’indicazione di Carlo Fuortes come AD della Rai.
“È la scelta migliore per la tv pubblica” ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi.
“Una professionalità di grande valore” lo ha definito Goffredo Bettini.
Da destra la Lega attacca: “Scelto l’ennesimo nome del PD”.
Matteo Berrettini è il primo italiano ad arrivare alla finale di Wimbledon
(di Matteo Serra)
Il campo di Wimbledon e quello di Wembley distano poco più di 20 chilometri, sono facilmente raggiungibili in metropolitana e possono diventare la sede di una delle giornate più storiche dello sport italiano. Questo perché dopo la Nazionale di mancini, che si è guadagnata battendo la Spagna la possibilità di giocarsi la finale degli Europei nel tempio del calcio inglese, oggi pomeriggio Matteo Berrettini, tennista romano di 25 anni, ha fatto qualcosa di ancora più storico: è diventato il primo italiano della storia ad arrivare alla finale di Wimbledon, il torneo di tennis per antonomasia. Per farlo Berrettini ha sconfitto, in 4 set, il polacco Hurcazk, che dopo essere stato annientato nei primi due ha avuto un moto di orgoglio nel terzo, prima però di cedere sotto gli ace di Berrettini, ben 22. Un risultato eccezionale per il tennista nato nel 1996, che dopo aver centrato la prima semifinale in uno slam due anni fa agli US Open, si era già tolto un’enorme soddisfazione arrivandoci pure a Wimbledon, dove un tennista italiano non si presentava da ben 61, quando a farcela fu Nicola Pientrangeli, per poi però fermarsi lì. Adesso Berrettini, dopo essere già entrato nella storia, proverà a farlo ulteriormente, diventando anche il primo ad alzare il trofeo. dal calcio al tennis, lo sport italiano si prepara a una domenica che in ogni caso entrerà nella storia, magari sotto la voce vincenti.
Bangladesh. Decine di lavoratori morti nell’incendio alla Hashem Food and Beverage
(di Michele Migone)
La Hashem Food and Beverage era una fabbrica di bibite e snacks, a 15 chilometri da Dakka. Era, perché ora l’edifico che la ospitava ora è solo uno scheletro di cemento. Le fiamme sono durate ore e hanno bruciato tutto quello che c’era dentro. Quando sono scoppiate c’erano almeno 1.000 persone al lavoro. Per ora sappiamo che 25 sono state salvate perché sono riuscite a raggiungere il tetto, forzando le serrature di una porta. Molte si sono gettate dalle finestre del secondo o del terzo piano. Chi era al quarto piano, non ha avuto scampo. Il reparto in cui si trovano era chiuso a chiave. Per motivi di sicurezza, avrebbe detto l’azienda. Per non diminuire la produttività, è in genere, il reale motivo. Alla Hashem lavoravano per lo più adolescenti e le guardie dello stabilimento li trattavamo come volevano. Sappiamo che le fiamme si sono portate via 50 vite umane. Ma i morti potrebbero essere molti di più. Centinaia di persone si sono accalcati fuori dalla fabbrica per chiedere notizie dei loro parenti. I dispersi sono tanti. Sembra un film già visto. Lo è. Non è certo la prima volta che operai muoiono perché sono chiusi a chiave dentro la loro fabbrica. Questa strage potrebbe diventare una delle peggiori del paese. Da anni le organizzazioni non governative portavano avanti campagne per la sicurezza nelle fabbriche del Bangladesh. Dopo quell’ecatombe che fu il crollo del Rana Plaza di Savar nel 2013, l’edificio che ospitava le fabbriche tessili dei marchi occidentali e che collassò in pochi istanti portandosi via con sé 1.129 vittime, era stata firmata da parte delle multinazionali del tessile una convenzione per garantire maggiori condizioni di sicurezza nelle strutture locali. Scaduta in maggio, è stata prorogata per tre mesi. Ma, la strage della Hashem Food and Beverage ci dice che per la sicurezza dei lavoratori in quel paese dell’Asia, nulla è veramente cambiato.
L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia
(di Claudia Zanella)
Stabili i nuovi positivi al coronavirus, anche oggi intorno ai 1.400. Salgono a 25 le vittime, ieri erano state 13. In generale, il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità conferma una lieve risalita dell’Rt nazionale, che arriva a 0.66, portando l’incidenza di casi a 11 ogni 100mila abitanti, rispetto ai 9 della settimana scorsa. Ma continuano a calare le ospedalizzazioni.
Il monitoraggio rileva anche che la circolazione delle varianti Delta e Kappa è in aumento: ad oggi sono il 27,7% dei casi sequenziati, due settimane fa erano al 16,7%. In Lombardia la variante Delta ha scalzato anche la Alpha, arrivando dal 45% e diventando la variante preponderante.
Intanto il virologo Andrea Crisanti oggi ha detto che “siamo a un passo da una nuova variante di coronavirus resistente ai vaccini” e che “già la variante Delta fa diminuire del 30% l’effetto”.
In realtà, però, i dati elaborati tra il 21 e il 4 luglio dall’Istituto Superiore di Sanità rilevano che dopo la seconda dose di vaccino l’efficacia è dell’80% nel proteggere dall’infezione e fino al 100% nel proteggere dagli effetti più gravi della malattia, per tutte le fasce d’età.
Nel frattempo Pfizer e Biontech hanno annunciato che nelle prossime settimane chiederanno alle autorità regolatorie, tra cui la FDA in Usa e l’EMA nella UE, l’autorizzazione per la terza dose del vaccino anti-COVID.
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— Ministero della Salute (@MinisteroSalute) July 9, 2021
Continuano a diminuire i ricoverati nelle terapie intensive (-8) e nei reparti (-7). A fronte di 32.953 tamponi effettuati, sono 230 i nuovi positivi (0,6%)
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— Regione Lombardia (@RegLombardia) July 9, 2021