Approfondimenti

Italia Viva prova a bloccare il Ddl Zan, il manifesto delle destre europee e le altre notizie della giornata

Salvini Orban ANSA

Il racconto della giornata di venerdì 2 luglio 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. La nuova fase della pandemia è una gallina dalle uova d’oro per la sanità privata. Tamponi, sierologici, test rapidi, certificati: il mercato si è rapidamente allargato. L’Italia, intanto, continua a non fare il tracciamento dei contagi in un momento in cui sarebbe fondamentale. Italia Viva scopre la maschera e chiede di modificare il DDL Zan. Se la modifica dovesse passare, il disegno di legge tornerà alla Camera e verrà rimesso in un cassetto. Le destre europee firmano un manifesto comune contro l’europa multietnica e degli organismi sovranazionali. 19 senatori dei 5 stelle firmano un appello alla ricomposizione, ma sembra più un invito a Grillo ad accettare il nuovo statuto di Conte. Infine l’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia e nel Mondo.

Italia Viva frena il DDL Zan

Italia Viva scopre la maschera e chiede di modificare il DDL Zan. “Via l’identità di genere dal testo” chiede il partito di Renzi in Commissione al Senato. È una delle richieste della destra. Se la modifica dovesse passare, il disegno di legge tornerà alla Camera e verrà rimesso in un cassetto. Ne abbiamo parlato con Monica Cirinnà del PD:


 

I senatori di M5S firmano un appello alla ricomposizione

La crisi del Movimento 5 Stelle: tutti in attesa delle prossime mosse di Grillo e di Conte. Vito Crimi accetta di far votare per il direttorio, come chiesto dal fondatore, ma vuole farlo non su Rousseau, ma sulla piattaforma digitale voluta dall’ex Presidente del Consiglio dopo lo scontro con Casaleggio. 19 senatori dei 5 stelle firmano un appello alla ricomposizione, ma sembra più un invito a Grillo ad accettare il nuovo statuto di Conte.

Il manifesto comune delle destre europee

Un’Europa cristiana, bianca, delle nazioni e contro la UE. Le destre europee firmano un manifesto comune. Da Salvini alla Le Pen, da Orban alla Meloni, la visione politica e ideologica dei sovranisti contro l’europa multietnica e degli organismi sovranazionali. In italia scoppia la polemica contro Salvini. Ma come fa a stare al governo con Draghi e cosa significa il documento della destra europea?

Perché l’Italia continua a non fare tracciamento?

(di Massimo Alberti)

Il tracciamento dei casi è da un anno il principale punto debole della gestione italiana della pandemia. Lo è stato nel pieno delle ondate, quando l’incidenza ha raggiunto anche i 250 casi per 100mila abitanti, lo è oggi quando siamo ampiamente sotto la soglia critica di 50 e sarebbe più semplice fare un tracciamento efficace. Non è solo questione di numero di tamponi. Circa 200mila al giorno a fronte del milione della Gran Bretagna, ad esempio. Il dato chiave è la percentuale di casi che non sono associati a catene di trasmissione note. Più sono alti, meno tracciamo.
A novembre, nel peggior momento peggiore, rileva Youtrend, la quota di casi non associati a catene note è arrivata a essere superiore al 43%. Ora siamo al 33%. Troppo a fronte di un calo marcato dell’incidenza. E individuare i focolai senza sapere qual è il caso che li ha accesi, diventa impossibile.
L’altro dato su cui misurare il tracciamento è il tempo tra test e notifica. Sotto i 3 giorni, è inutile. La media della Gran Bretagna è 2. L’Italia, 3. Vuol dire che metà del tracciamento è fuori tempo massimo a prevenire focolai. Più volte l’ISS si è appellato alle regioni a non diminuire il numero dei tamponi. Ma una soglia di riferimento, sotto la quale non scendere, non c’è mai stata. Tra i primi parametri a determinare le zone, poi eliminato in vista della semplificazione, c’era quello del personale da dedicare al tracciamento. “Non meno di 1 persona ogni 10.000 abitanti“. Cioè 6.000. Solo che non ci siamo mai arrivati. Dal picco di 5.400 ora siamo scesi a 4.300. Stendiamo un velo pietoso su Immuni: 10 milioni di download quando ne sarebbero serviti più del triplo. 20mila positivi individuati. Un fallimento. Il motivo per cui le regioni hanno disinvestito sul tracciamento è abbastanza evidente: più casi, più restrizioni. E nessuno in piena estate vuole giocarsi la zona bianca.

Spari contro migranti: la Libia costretta ad ammettere l’atto di pirateria

La Libia non poteva smentire l’atto di pirateria e allora si inventa un’indagine interna. L’inchiesta arriva dopo la pubblicazione, da parte dell’ong Sea Watch, di immagini che riprendono una motovedetta libica che apre il fuoco e tenta di speronare un barchino con diverse persone a bordo. Intanto l’Unione Europea ha fatto sapere di aver chiesto spiegazioni alla Libia su quanto avvenuto. Ma questo non è certo il primo episodio criminale che coinvolge le motovedette della guardia costiera libica. Sentiamo Riccardo Noury di Amnesty Italia:

La motovedetta protagonista di questo episodio è stata fornita alla cosiddetta guardia costiera libica dall’Italia. Ma il nostro Paese si occupa anche della manutenzione di questi mezzi, spendendo milioni di euro. Ce ne parla Duccio Facchini, giornalista di Altreconomia:


 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Restano stabili i dati italiani del covid: 794 contagi e tasso di positività allo 0,4%, 28 morti. Solo 3 gli ingressi in terapia intensiva. La Lombardia, la regione più colpita, ieri ha registrato zero morti. Non succedeva da ottobre.
Il report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità ha confermato tutta l’Italia in zona bianca. Il quadro è molto migliorato ma serve cautela, insistono ISS e Ministero della Salute ripetendo anche oggi che i due pilastri devono essere vaccini e tracciamento. La crescita della prevalenza della variante Delta – al 23% e diffusa in 16 regioni – è un dato atteso, per cui è fondamentale continuare il tracciamento sistematico per individuare i focolai”, ha ripetuto anche oggi il presidente dell’ISS, Silvio Brusaferro.
I casi di COVID-19 dovuti alla variante Delta sono aumentati nel Regno Unito del 46% dalla scorsa settimana, crescono anche negli Usa e preoccupano l’Europa, dove i casi complessivi son saliti del 10% in una settimana.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Edizione di sabato 23/11 15:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 23-11-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di sabato 23/11/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 23-11-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 22/11/2024 delle 19:50

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 22-11-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Sapore Indie di sabato 23/11/2024

    Sapore Indie è la trasmissione per connettersi al presente e scoprire le novità più rilevanti della musica alternative internazionale. Tutti i sabati alle 15.35, con Dario Grande, un'ora di esplorazione tra le ultime uscite di artisti grandi e piccoli, storie di musica e vite underground. Per uscire dalla bolla dei soliti ascolti e sfuggire l’algoritmo, per orientarsi nel presente e scoprire il suono più rigenerante di oggi. ig: https://www.instagram.com/dar.grande/

    Sapore Indie - 23-11-2024

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 23/11 15:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    GR in breve - 23-11-2024

  • PlayStop

    Il raid israeliano su Beiru

    Aveva come obiettivo un alto comandante di Hezbollah il raid che l’esercito israeliano ha compiuto stanotte sulla capitale Beirut. Un palazzo di 8 piani è stato centrato con diversi razzi ed è collassato. Si scava ancora sotto le macerie, si contano per ora 11 morti e decine di feriti. Secondo l’emittente televisiva Al Arabya, il comandante di Hezbollah, si chiama, o si chiamava (non si sa se sia stato ucciso ancora) Muhammad Haidar: stretto collaboratore di Nasrallah, era stato nominato capo di stato maggiore ad interim di Hezbollah negli ultimi due mesi. Nella mattinata Israele ha poi riferito di avere compiuto una seconda ondata di attacchi sulla capitale libanese. A Beirut abbiamo raggiunto mauro Pompili, giornalista freelance.

    Clip - 23-11-2024

  • PlayStop

    Chassis di sabato 23/11/2024

    "Chassis - Il contenitore di pellicole di Radio Popolare" è un programma radiofonico in onda dal 2002, dedicato al cinema. Ogni domenica mattina, offre un'ora di interviste con registi, attori, autori, e critici, alternando parole e musica per evocare emozioni e riflessioni cinematografiche. Include notizie sulle uscite settimanali, cronache dai festival e novità editoriali. La puntata si conclude con una canzone tratta da colonne sonore. In onda ogni sabato dalle 14:00 alle 15:00.

    Chassis - 23-11-2024

  • PlayStop

    Disabilità e lavoro

    Nella scorsa puntata abbiamo parlato degli inserimenti lavorativi per le persone disabili, un percorso tutt'altro che semplice. Con noi Valentina Altamura, un'ascoltatrice che ci ha raccontato il suo iter lavorativo, e Elena Garbelli, dell'Agenzia per la Formazione, l'Orientamento e il Lavoro AFOL Metropolitana.

    37 e 2 - 23-11-2024

  • PlayStop

    Invalidità civile e previdenziale: terza puntata

    Nella terza puntata della nostra rubrica affrontiamo il tema dell'invalidità per le persone in età lavorativa, dai 18 ai 67 anni.

    37 e 2 - 23-11-2024

  • PlayStop

    Gli speciali di sabato 23/11/2024 - ore 13:20

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 23-11-2024

  • PlayStop

    Giornale Radio sabato 23/11 13:00

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 23-11-2024

  • PlayStop

    Il Verziere di Leonardo di sabato 23/11/2024

    Fabio Fimiani è andato a visitare durante il raccolto l’azienda Torre Memoriola di Borgoratto Mormorolo, in provincia di Pavia. Vittorio Castellani, alias Chef Kumalé, racconta storia e usi di questa spezia a partire dall’Iran, primo produttore al mondo. Per Le multinazionali del cibo, queste sconosciute Andrea Di Stefano fa il punto del mercato dello zafferano. Nel bresciano alcuni formaggi pregiati sono colorati con questa spezia dai tempi della Serenissima, lo spiega Ugo Bonazza dell’Onaf, l’organizzazione nazionale assaggiatori di formaggi. Nelle Storie Agroalimentari Paolo Ambrosoni racconta le forme dell’oro del Parmigiano Reggiano.

    Il Verziere di Leonardo - 23-11-2024

  • PlayStop

    Good Times di sabato 23/11/2024

    I Selton in concerto, intervista a Ramiro Levi; il cerchio di Mothers Rebellion al Parco Trotter; i consigli di Ira Rubini; tante segnalazioni!

    Good Times - 23-11-2024

  • PlayStop

    Terzo tempo di sabato 23/11/2024

    Nel rugby il terzo tempo è il dopo partita, quando gli animi si rilassano, si beve e si mangia insieme: questo è lo spirito con cui nasce questa trasmissione, che potrebbe essere definita una sorta di “spin off” di Esteri – in onda tutte le sere dal lunedì al venerdì dalle 19 alle 19:30 – oppure, prendendo in prestito la metafora sportiva, un “terzo tempo” di Esteri. Sarà una mezz’ora più rilassata rispetto all’appuntamento quotidiano, ricca di storie e racconti, ma anche di musica. A cura di Martina Stefanoni

    Terzo tempo – il settimanale di Esteri - 23-11-2024

  • PlayStop

    M7 - il settimanale di Metroregione di sabato 23/11/2024

    Oggi abbiamo parlato della giornata internazionale contro la violenza di genere con Paola Bocci, consigliera regionale del Pd e con Manuela Musolla, della segreteria della Fiom-Cgil di Milano con delega alle pari opportunità. Claudio Jampaglia ci ha fatto scoprire gli oggetti della Resistenza. Infine Franz Baraggino, giornalista del Fatto Quotidiano, ci ha raccontato la storia di GiandanteX a 40 anni dalla morte.

    M7 – il settimanale di Metroregione - 23-11-2024

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 23/11 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    GR in breve - 23-11-2024

  • PlayStop

    Il demone del tardi di sabato 23/11/2024

    a cura di Gianmarco Bachi

    Il demone del tardi - 23-11-2024

  • PlayStop

    Giornale Radio sabato 23/11 08:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 23-11-2024

Adesso in diretta