Siamo talmente circondati di schermi e piattaforme streaming da non essercene probabilmente accorti, ma anche la serialità televisiva è stata costretta a rallentare a causa della pandemia. Per la prima volta da circa dieci anni la produzione annuale totale di serie tv statunitensi – includendo sia le novità sia i ritorni – è diminuita invece di aumentare: un fatto inevitabile, considerato che i set sono stati chiusi per molti mesi e molti progetti sono stati rimandati direttamente alla stagione successiva. Parliamo comunque di oltre 400 titoli l’anno, quindi nessun timore di restare senza cose da guardare; se mai, visto che i mesi di lockdown hanno consolidato l’abitudine di fruire la tv via streaming, il rischio è quello di un’offerta sempre più frammentata, sparpagliata su vari servizi, ognuno dei quali richiede un suo abbonamento, andando come sempre a pesare sulle tasche dello spettatore. C’è un grande paradosso, dietro questa tendenza: le piattaforme streaming si sono imposte perché ci lasciavano scegliere cosa vedere in un catalogo vasto, nei modi e nei tempi che più ci erano comodi, senza dipendere dal palinsesto lineare; e hanno offerto spazi ad autori e a storie magari anche molto di nicchia che fino a qualche anno fa erano impensabili in tv. E invece – forse qualche utente se n’è accorto – ora Netflix offre la possibilità di lasciar scegliere al suo algoritmo cosa farci vedere, in Francia sta sperimentando un servizio che crea automaticamente un palinsesto completo, e in generale produce sempre più serie dirette a un grande pubblico indistinto rispetto a progetti coraggiosi e autoriali: qual è la differenza con la tv tradizionale? Stiamo tornando al punto di partenza, solo spendendo più soldi?
Come spesso accade, non tutto il panorama è tetro, e negli ultimi mesi le piattaforme stesse ci hanno regalato serie splendide, coinvolgenti e a volta anche sperimentali: perfino la Disney con la sua variazione metatelevisiva sulla sitcom WandaVision, o StarzPlay con la bellissima miniserie sull’AIDS It’s a Sin, e soprattutto il gigante Amazon Prime Video con l’imperdibile La ferrovia sotterranea; HBO ha sfoderato un bel poliziesco solido con una grande Kate Winslet con Omicidio a Easttown e la divisione italiana di Sky ha sperimentato con la distopia Anna di Niccolò Ammaniti. Questi sono i titoli della prima metà dell’anno che vi consigliamo di recuperare, in caso vi siano sfuggiti, ma l’estate televisiva si preannuncia ancora più ricca, come se a riaprire non fossero solo le attività in presenza, ma anche le tradizionali dinamiche produttive e distributive. Su Sky stanno per arrivare due interessanti e divertenti serie con protagonista femminile, che utilizzano in modi diversi ed efficaci la commedia nera: sono L’assistente di volo, con la Kaley Cuoco di The Big Bang Theory, storia di una hostess che si risveglia in una camera d’albergo a fianco a un cadavere senza sapere come ci sia finita; e I Hate Suzie, con Billie Piper, serie britannica su un’attrice televisiva la cui esistenza comincia a implodere dopo che il suo smartphone è stato hackerato e alcune foto compromettenti sono state diffuse. Su AppleTv+ è in corso la miniserie La storia di Lisey, adattamento da Stephen King firmato dallo stesso scrittore: la critica è tiepida, come spesso capita con le trasposizioni da King, ma la serie merita una chance anche solo per la regia di Pablo Larrain e le interpretazioni di Julianne Moore e Clive Owen.
Molto più entusiasmo, invece, per Blindspotting, su StarzPlay, tratta dall’omonimo film indipendente ambientato tra le strade di Oakland, in California. Per chi si sente orfano di Stranger Things – la quarta stagione è in dirittura d’arrivo, comunque – Netflix propone una saga composta da tre film, pubblicati uno a settimana a partire dal 2 luglio, intitolata Fear Street e tratta da romanzi di R.L. Stine, lo scrittore dei Piccoli brividi. Ce n’è per tutti i gusti, ma soprattutto la stagione che ripartirà il prossimo settembre si prospetta ancor più carica di titoli meritevoli: l’importante, come sempre, è saper scegliere. Buona estate!
Foto | Summertime | Sito ufficiale Netflix