
Il racconto della giornata di sabato 12 giugno 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Da oggi i vaccini AstraZeneca saranno somministrabili solo a chi ha più di 60 anni e la campagna vaccinale in Italia potrebbe subire qualche rallentamento, mentre la Regione Lombardia va in tilt sulle seconde dosi. La nuova Gip di Verbania ha disposto l’incidente probatorio che era stato chiesto dalla difesa del solo indagato agli arresti domiciliari per la strage del Mottarone. La vicenda delle lettere minatorie inviate al vicesindaco leghista di Ferrara assume un contorno decisamente inatteso dopo le dimissioni della consigliera leghista Rossella Arquà. Cosa potrà produrre l’incontro tra Putin e Biden la prossima settimana a Ginevra?. Infine l’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia.
L’impatto della decisione su AstraZeneca sulla campagna vaccinale
Da oggi i vaccini AstraZeneca saranno somministrabili solo a chi ha più di 60 anni. Per chi ha ricevuto la prima dose di AstraZeneca, il richiamo sarà effettuato o con Pfizer, o con Moderna. Quanto annunciato ieri dopo il caso di trombosi che ha ucciso una ragazza di 18 anni, ora è ufficiale. La circolare del Ministero della Salute, sentita l’Agenzia del Farmaco, è uscita la scorsa notte.
È una decisione che cambia radicalmente la campagna vaccinale, e oggi un po’ dappertutto c’è stato un prevedibile caos, perché ci vorrà tempo per riorganizzare la campagna. Sono circa 1 milione le persone che si sono già vaccinate con la prima dose, molti dei quali negli open day, decisi per consumare le scorte e cercare di aumentare rapidamente i numeri della campagna vaccinale. Per metà agosto, dunque, serviranno dosi sufficienti di Pfizer e moderna anche per completare il ciclo, oltre a quelle che hanno già fatto la prima dose con questi due vaccino. Ed ai quali potrebbero aggiungersi gli over 60 che potrebbero rinunciare ad AstraZeneca. Un impatto ci sarà, ha detto il commissario Figliuolo. Impatto che si sommerà ai ritardi del vaccino tedesco Covax, previsto per fine giugno ma che slitterà a settembre, e che inciderà sui 55 milioni di dosi necessarie entro agosto per raggiungere l’80% della popolazione, l’obbiettivo dichiarato da Figliuolo.
Al momento non ci sono ancora autorizzazioni delle agenzie internazionali sul vaccino eterologo. Sentiamo l’infettivologo già dirigente dell’ASL di Piacenza Marzio Sisti:
I richiami eterologhi mandano nel caos la Regione Lombardia
(di Massimo Alberti)
Ancora una volta la Regione Lombardia ha deciso di andare contro una scelta del Ministero della Salute, salvo poi dover tornare sui suoi passi. Ma nel frattempo il pasticcio era cosa fatta.
La ricostruzione: nella notte la circolare del Ministero che autorizzava il richiamo con un vaccino diverso agli under 60 che avevano ricevuto la prima dose con AstraZeneca. Stamattina l’incertezza – comune a tutte le regioni– negli hub vaccinali.
Ma la Regione Lombardia decide di fare un passo in più, e intorno alle 14 sul sito ufficiale compare la nota in cui si annuncia la sospensione unilaterale dei richiami eterologhi. [CONTINUA A LEGGERE]
Le indagini sui due decessi in Italia dopo il vaccino AstraZeneca
La procura di Genova indaga su due aspetti relativi alla morte di Camilla Canepa, la diciottenne di Sestri Levante (Genova) morta per una trombosi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca. I carabinieri del Nas hanno sequestrato il documento di anamnesi per verificare se nel documento sia stata segnalata la piastrinopenia ereditaria citata anche nei documenti già in possesso degli inquirenti o l’assunzione di farmaci a base ormonale.
La procura di Genova vuole acquisire anche la lettera del Comitato Tecnico Scientifico inviata alle Regioni che avevano deciso di fare i cosiddetti open day.
Intanto è stato aperto un fasciolo anche su un altro caso: quello di di Gianluca Masserdotti, 54enne bresciano morto per trombosi dodici giorni dopo aver ottenuto la prima dose di vaccino AstraZeneca.
Strage del Mottarone, la nuova Gip dispone l’incidente probatorio
(di Luigi Ambrosio)
Aveva suscitato molte polemiche la sostituzione della Giudice per le Indagini Preliminari che si era espressa contro la carcerazione di due dei tre indagati per la strage del Mottarone.
Tra la Gip e la Procuratrice di Verbania c’era stato uno scontro verbale, e la Procura ha fatto appello contro il provvedimento.
Ma anche la nuova Gip che ha preso il posto della collega ha subito deciso una cosa che non piace alla Procura. Ha disposto, infatti, l’incidente probatorio che era stato chiesto dalla difesa del solo indagato agli arresti domiciliari, il caposervizio della funivia del Mottarone Gabriele Tadini.
L’udienza si terrà il prossimo otto luglio.
La Procura riteneva che un incidente probatorio cosi vicino nel tempo avrebbe compromesso la possibilità di indagare a fondo, di trovare nuove prove e di emettere ulteriori avvisi di garanzia. E chiedeva almeno due mesi di tempo.
Cambia la Gip quindi, ma non si placa il conflitto tra organismi della magistratura, un conflitto che è stato subito palese a Stresa. Un conflitto che si estende anche a Roma visto che il fascicolo sulla sostituzione della Gip è finito all’attenzione del Consiglio Superiore della Magistratura.
Un conflitto che nei giorni in cui è arrivato al culmine, con la revoca del fascicolo dalle mani della Giudice Banci Buonamici era arrivato a oscurare mediaticamente perfino quanto era accaduto il 23 maggio, con la fune che si spezzava, il freno che non entrava in funzione perché era stato manomesso, 14 persone erano morte dopo un volo nel vuoto di centinaia di metri.
Il mistero delle lettere minatorie al vicesindaco di Ferrara e le dimissioni di Rossella Arquà
(di Riccardo Tagliati)
Lettere minatorie, di contenuto personale e non politico, realizzate incollando ritagli di giornale. E in un caso accompagnate anche da un proiettile. Il destinatario, per due mesi, è stato il vicesindaco leghista di Ferrara, Nicola Lodi. A spedirle sembra sia stata una fedelissima di Lodi, la consigliera comunale leghista e responsabile organizzativa del partito di Salvini in città, Rossella Arquà che ieri sera si è dimessa dal partito e dal consiglio comunale. La Digos, dopo la denuncia di Lodi, ha indagato per alcune settimane nel più stretto riserbo e negli ultimi giorni ha anche perquisito, alla presenza di un avvocato, l’abitazione della consigliera Arquà che però al momento non è indagata. A far trapelare la notizia sono state fonti leghiste. “Non ho voluto informare la stampa per consentire alla questura di lavorare serena” ha scritto su Facebook il vulcanico e controverso vicesindaco. Di certo, al momento, c’è un fascicolo aperto in procura con l’ipotesi di reato di minacce e procurato allarme. Il resto è ancora tutto da chiarire.
USA-Russia. Verso l’incontro tra Biden e Putin
(di Emanuele Valenti)
Putin ha ribadito quello che ormai è noto da tempo: la qualità dei rapporti tra Washington e Mosca è ai minimi storici. Da capire, in questo contesto, cosa possa produrre l’incontro di Ginevra della prossima settimana.
Dietro alle dichiarazioni ufficiali c’è da entrambe le parti la volontà e anche la necessità di cooperare su alcune questioni globali: controllo degli armamenti, nucleare iraniano, stabilizzazione dell’Afghanistan dopo il ritiro americano, clima. Difficile ma fattibile.
Più complesso, invece, allentare la tensione tra i due paesi. Basta citare le ultime frizioni sulla Bielorussia e sull’Ucraina. E bisogna considerare l’importante riavvicinamento tra Stati Uniti ed Europa con l’arrivo di Biden. Il fronte occidentale è sicuramente più compatto rispetto all’era Trump.
Questi elementi bloccheranno la possibile cooperazione che citavamo prima? Qui probabilmente c’è uno spazio di manovra per i due leader. La Russia ha per esempio bisogno degli investimenti e della tecnologia occidentale e rischia di soffrire di più l’espansionismo cinese in Asia.
Ma sappiamo anche che la propaganda anti-occidentale del Cremlino è utile a consolidare la posizione interna di Putin.
Dall’altra parte diversi analisti americani hanno chiesto a Biden – che con Putin vuole parlare anche di diritti umani – una posizione più chiara, più precisa, dopo le ambiguità di Trump.
Pragmatismo e realismo per una maggiore sicurezza globale. Il riavvicinamento è un altra cosa e non ci sarà.
COVID-19, la situazione nel Mondo
Il governo britannico sta valutando un rinvio di quattro settimane per la revoca delle misure restrittive sul COVID, inizialmente prevista per il 21 giugno, a causa della risalita dei contagi provocata dalla diffusione della variante Delta. La decisione dovrebbe essere annunciata lunedì. L’impatto sui ricoveri in ospedali e morti è per ora contenuto, ma le proiezioni indicano che per fine giugno si rischia di raggiungere lo stesso numero di casi di gennaio, con il possibile conseguente impatto su ricoveri e vittime.
Anche in Russia crescono i timori: la città di Mosca ha preso nuove restrizioni dopo che nelle ultime 24 ore in Russia è stato registrato il record di nuovi casi di COVID dallo scorso 15 febbraio, soprattutto proprio nella capitale.
Il Cile è l’altro paese che sta passando un momento molto difficile. Il governo ha annunciato un lockdown per la capitale Santiago. Oltre 8 milioni di persone dovranno rimanere a casa da oggi. Le terapie intensive sono praticamente sature, fanno sapere le autorità sanitarie. Anche l’Argentina ha esteso le misure anti-COVID fino al 25 giugno a causa dell’emergenza sanitaria.