Mia cara Olympe

In morte di Seid, domande sull’antirazzismo

La risposta, perlomeno una delle risposte, me l’ha data Rebecca Solnit. Anzi, attraverso un suo articolo sul Guardian ripreso da Internazionale,  mi è arrivata da Martin Luther King. ”Ho quasi raggiunto l’amara conclusione che il grande ostacolo per il nero nel suo cammino verso la libertà non sia il seguace del White citizen’s council o del Ku klux klan, ma il moderato bianco che è più devoto all”ordine che alla giustizia, che preferisce una pace negativa cioè l’assenza di tensione a una pace positiva cioè alla presenza della giustizia”.

Le molte domande che la vita e la morte da suicida di Seid Visin, 20 anni appena, nato in Etiopia e adottato da piccolo da una coppia di Nocera Inferiore, pongono a noi – non neri per dirla in breve – mi sembra trovino qui una iniziale risposta. C’entra o non c’entra il razzismo? Dice di no, ed ha senza dubbio molte ragioni per dirlo a cominciare dall’insondabilità che ogni suicidio porta con sé, suo padre, invitando a contestualizzare quella lucidissima lettera che il figlio aveva indirizzato due anni fa agli amici, raccontando di sguardi schifati e impauriti, di anziani che non volevano essere serviti da un nero, e quel nero era lui che invece era stato un bambino assai amato e da tutti guardato come si guarda una cosa bella.

Forse allora ad essere sbagliata è la correlazione stretta tra il suicidio e il razzismo, nel senso più ovvio, di aperta offesa e discriminazione che diamo al termine e che, peraltro, eccome se esiste. Ma se le vicende della cronaca servono ad attivare domande pubbliche, collettive, l’interrogativo viene dalla lettera di Seid e riguarda noi, che razzisti non ci sentiamo. Parto da me. Un anno di Black lives matter, l’ascesa del femminismo intersezionale, la discussione internazionale sul postcolonialismo e i tanti oggetti culturali che in questo universo si muovono – libri, articoli, financo serie di Netflix e voglio citare l’ultima vista e fortissima, ‘La ferrovia sotterranea’ di Barry Jenkins, dall’omonimo romanzo di Colson Whitehead –  mi  sembra indichino la necessità di una profondità maggiore nel rappresentarci,  nel 2021 in Italia, come antirazzisti. E quel dire di Martin Luther King, letto dopo la morte di Seid Visin, è come se avesse suonato da campanello d’allarme,  se si vuole usare estensivamente il termine ‘moderati’.  Come mai nel nostro paese, rispetto ad altri, il dibattito sul razzismo e su una società plurale è così arretrato, come mai è stato lasciato così vasto terreno alle pulsioni più escludenti e violente, come mai il tema dello ius soli prende polvere nei cassetti, come mai è ‘normale’ inciampare nella vita quotidiana in microaggressioni di stampo razzista, più  frequenti contro i neri, il vero perturbante ai nostri occhi? Alla vivissima lettera di Seid non si può che rispondere ammettendo: è vero,  le vite dei neri contano e noi non abbiamo indagato abbastanza cosa significa il nostro privilegio di bianchi, è vero abbiamo cercato  ‘ragionevolmente’ di diminuire la tensione – e quanta ce n’è stata in questi anni sui temi dell’immigrazione – invece che praticare una domanda radicale di giustizia e sederci dalla parte ‘sbagliata’  e scomoda, per noi stessi innanzitutto, dell’autobus.

 

 

 

 

  • Assunta Sarlo

    Calabromilanese, femminista, da decenni giornalista, scrivo e faccio giornali (finché ci sono). In curriculum Ansa, il manifesto, Diario, il mensile E, Prima Comunicazione, Io Donna e il magazine culturale cultweek.com. Un paio di libri: ‘Dove batte il cuore delle donne? Voto e partecipazione politica in Italia’ con Francesca Zajczyk, e ‘Ciao amore ciao. Storie di ragazzi con la valigia e di genitori a distanza’. Di questioni di genere mi occupo per lavoro e per attivismo. Sono grata e affezionata a molte donne, Olympe de Gouges cui è dedicato questo blog è una di loro.

ALTRO DAL BLOGVedi tutti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Edizione di sabato 23/11 10:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 23-11-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di sabato 23/11/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 23-11-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 22/11/2024 delle 19:50

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 22-11-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Good Times di sabato 23/11/2024

    I Selton in concerto, intervista a Ramiro Levi; il cerchio di Mothers Rebellion al Parco Trotter; i consigli di Ira Rubini; tante segnalazioni!

    Good Times - 23-11-2024

  • PlayStop

    Terzo tempo di sabato 23/11/2024

    Nel rugby il terzo tempo è il dopo partita, quando gli animi si rilassano, si beve e si mangia insieme: questo è lo spirito con cui nasce questa trasmissione, che potrebbe essere definita una sorta di “spin off” di Esteri – in onda tutte le sere dal lunedì al venerdì dalle 19 alle 19:30 – oppure, prendendo in prestito la metafora sportiva, un “terzo tempo” di Esteri. Sarà una mezz’ora più rilassata rispetto all’appuntamento quotidiano, ricca di storie e racconti, ma anche di musica. A cura di Martina Stefanoni

    Terzo tempo – il settimanale di Esteri - 23-11-2024

  • PlayStop

    M7 - il settimanale di Metroregione di sabato 23/11/2024

    Oggi abbiamo parlato della giornata internazionale contro la violenza di genere con Paola Bocci, consigliera regionale del Pd e con Manuela Musolla, della segreteria della Fiom-Cgil di Milano con delega alle pari opportunità. Claudio Jampaglia ci ha fatto scoprire gli oggetti della Resistenza. Infine Franz Baraggino, giornalista del Fatto Quotidiano, ci ha raccontato la storia di GiandanteX a 40 anni dalla morte.

    M7 – il settimanale di Metroregione - 23-11-2024

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 23/11 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    GR in breve - 23-11-2024

  • PlayStop

    Il demone del tardi di sabato 23/11/2024

    a cura di Gianmarco Bachi

    Il demone del tardi - 23-11-2024

  • PlayStop

    Giornale Radio sabato 23/11 08:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 23-11-2024

  • PlayStop

    Apertura Musicale di sabato 23/11/2024

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 23-11-2024

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 23/11 07:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    GR in breve - 23-11-2024

  • PlayStop

    Slide Pistons – Jam Session di sabato 23/11/2024

    La frizzante trasmissione di Luciano Macchia e Raffaele Kohler. Tutti i sabati su Radio Popolare dalla mezzanotte all'una. In onda le scorribande musicali dei due suonatori d’ottone in giro per la città, assecondate da artisti formidabili e straordinari.

    Slide Pistons – Jam Session - 22-11-2024

  • PlayStop

    Doppia Acca di venerdì 22/11/2024

    Dal 2011 è la trasmissione dedicata all’hip-hop di Radio Popolare.

    Doppia_Acca - 22-11-2024

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 22/11/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 22-11-2024

  • PlayStop

    Psicoradio di venerdì 22/11/2024

    Psicoradio, avviata nel 2006 dalla collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale di Bologna e Arte e Salute Onlus, è una testata radiofonica dedicata alla salute mentale. Include un corso triennale per utenti psichiatrici, guidato dalla prof. Cristina Lasagni, e una programmazione che esplora temi psicologici attraverso vari registri: poetico, informativo, ironico e autobiografico. Psicoradio ha realizzato oltre 220 trasmissioni nazionali, campagne di sensibilizzazione e convegni su temi di salute mentale.

    Psicoradio - 22-11-2024

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di venerdì 22/11/2024

    Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. Radio Popolare, partecipa alla World Music Charts Europe (WMCE) fin dal suo inizio. La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. Un'ampia varietà musicale, dalle fanfare macedoni al canto siberiano, promuovendo la biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 22-11-2024

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 22/11/2024

    In studio con Arakikka e Chiara Calza per parlare di attivisimo, disegni, di come raggiungere le persone più giovani e come combattere la violenza di genere, e molto altro; poi torna ai nostri microfoni Anais Poirot-Gorse che ci presenta un podcast realizzato con una giovane redazione in Giambellino su cosa è il maschilismo.

    Sui Generis - 22-11-2024

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 22/11/2024

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 22-11-2024

Adesso in diretta