Potrebbero esserci presto nuovi indagati per la strage del Mottarone. Si indaga a partire dalla manomissione dei freni di sicurezza, atto deliberato che i tre arrestati di oggi hanno ammesso di aver compiuto, hanno detto gli investigatori, per evitare che la funivia si bloccasse, visto che c’erano problemi.
Problemi che avrebbero dovuto essere risolti con un intervento che avrebbe richiesto tempo e quindi, si presume, un fermo proprio adesso che la stagione turistica era iniziata dopo 15 mesi di pandemia che aveva messo in crisi oltre alla funivia tutta l’economia della zona che vive di turismo.
In carcere sono finiti il titolare della Ferrovie del Mottarone, che gestisce l’impianto, Luigi Nerini, il responsabile del servizio Gabriele Tadini e il direttore di esercizio Enrico Perocchio.
Quest’ultimo, tramite il suo profilo Linkedin, risulta essere anche dipendente della Leitner di Vipiteno, l’azienda che ha realizzato la ristrutturazione della funivia.
Secondo quanto ricostruito, quando nel 2016 furono eseguiti i lavori, Leitner e Ferrovie del Mottarone entrarono in società. Un intreccio di quote e di ruoli per un impianto rimesso a nuovo da poco, anche se i cavi non erano stati sostituiti, avevano 24 anni. L’ultimo controllo era stato del novembre scorso e la certificazione diceva che erano in regola.
Il cavo di traino però si è rotto, causando la caduta all’indietro della cabina. I freni bloccati hanno fatto il resto.
Perché si è rotto? Chi avrebbe dovuto vigilare?
Torniamo ai lavori del 2016. I privati in realtà misero una quota minima dei soldi necessari. Il grosso, tre milioni di euro su quattro, venivano da Comune di Stresa e Regione Piemonte. Ma di chi è l’impianto?
“Lo stavamo prendendo noi ma mancano ancora le ultime firme” dice il Comune.
“È loro – ribadisce la Regione – la prova sta nel fatto che i bandi per i lavori furono indetti da Stresa“.
Domenico Rossi, consigliere del PD in Regione Piemonte, ha ribadito a Radio Popolare che il Comune si è sempre comportato come proprietario. Due enti pubblici che litigano sulla proprietà della funivia. Al contrario. È tua. No, è tua.