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Le reazioni di PD e Lega alle parole di Mattarella, il ritorno del pubblico allo stadio e le altre notizie della giornata

sergio mattarella

Il racconto della giornata di mercoledì 19 maggio 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Le reazioni di PD e Lega alla riconferma di Sergio Mattarella di voler concludere il suo mandato e riposarsi. Il gip di Agrigento ha archiviato l’inchiesta a carico della comandante della nave Sea Watch, Carola Rackete. La finale di Coppa Italia Atalanta-Juventus è la prima partita col pubblico in Italia dal marzo dello scorso anno. Infine, i dati di oggi sull’andamento dell’epidemia da COVID in Italia.

PD e Lega, due reazioni opposte alle parole di Mattarella

(di Anna Bredice)

Le reazioni dei due partiti principali alla riconferma di Sergio Mattarella di voler concludere il suo mandato e riposarsi, vanno in due direzioni contrarie: Enrico Letta dice che febbraio è lontano e che l’obiettivo principale di questo governo è quello di realizzare tutte le riforme necessarie per avere i soldi del Recovery plan. Matteo Salvini invece dice che Mario Draghi sarebbe un ottimo candidato al Quirinale già dall’anno prossimo. In questo modo trasforma Draghi nel candidato del centrodestra, ma ipotizzando il suo trasferimento al Quirinale, mette in mora la prosecuzione del governo fino al 2023. Due reazioni che hanno a che fare con i problemi dei due partiti e dei loro leader. Letta deve costruire l’alleanza con i Cinque stelle, un lavoro che ora è in completo stallo, Conte al momento è in una situazione ancora peggiore di quella del segretario del Pd, nel centrosinistra, quindi, ipotizzare elezioni politiche l’anno prossimo sarebbe un’eventualità negativa. Dall’altra parte, Salvini vorrebbe votare al più presto approfittando ancora del suo consenso nel centrodestra, un consenso che si assottiglia sempre di più. Chi vince tra Salvini e Meloni è anche il candidato a guidare il governo. Letta quando afferma che il compito del governo è il Recovery plan lega il destino di Draghi ancora a Palazzo Chigi, finché il piano per avere i soldi dall’Europa non sarà realizzato e sicuramente non basteranno otto mesi, ed è la stessa preoccupazione dell’Unione europea che vede solo Draghi come garante degli obiettivi raggiunti. Per questo è difficile capire che cosa accadrà l’anno prossimo, dipende da tanti fattori: a che punto sono le riforme, che cosa vorrà fare Draghi, se è possibile trovare un altro Presidente del Consiglio per arrivare al 2023, ma sarebbe il quarto governo e senza una maggioranze solida come quella attuale e infine cosa dirà Mattarella se di fronte ad un appello a salvare il recovery plan gli venisse chiesto di rimanere ancora un anno.

Il pubblico torna allo stadio. Si riparte oggi con Atalanta-Juventus

La prima partita col pubblico in Italia da marzo dell’anno scorso: questa sera alle 21.00 la finale di Coppa Italia Atalanta-Juventus. Si gioca a Reggio Emilia. 4.300 persone potranno entrare allo stadio. Ma con il certificato di guarigione o di vaccinazione o con un tampone negativo.
Gli spettatori verranno spalmati nei quattro settori dello stadio. La curva Nord sarà aperta ai tifosi dell’Atalanta, la Sud per i tifosi della Juventus. Una parte dei biglietti saranno in omaggio e destinati a iniziative sociali. Il ministro Speranza ha firmato la deroga al coprifuoco a mezzanotte per gli spettatori. Per tutti gli altri, lo ricordiamo, da stasera il coprifuoco è alle 23.

Archiviata l’inchiesta a carico di Carola Rackete

Carola Rackete, caso chiuso. Il gip di Agrigento, Alessandra Vella, ha archiviato l’inchiesta a carico di Carola Rackete, la comandante della nave Sea Watch che, nel luglio del 2019, venne arrestata per resistenza o violenza contro una nave da guerra. Rackete aveva forzato il blocco, con l’ingresso di forza a Lampedusa: aveva il dovere di portare in salvo i migranti.
La Procura di Agrigento aveva chiesto non processare la comandante tedesca e il gip, che già non aveva convalidato l’arresto, ha chiuso il caso. Alessandro Gamberini, suo avvocato:


 

Tutti gli ostacoli della campagna di vaccinazione “in vacanza”

(di Omar Caniello)

Banche dati che non collimano. Personale sanitario non trasferibile. Forniture di dosi pianificate ma non ancora arrivate. Ed un eventuale redistribuzione delle fiale in base ai flussi turistici. Sono questi i principali ostacoli alle somministrazioni di vaccini tra regioni durante il periodo estivo. Ne è consapevole il commissario Figliuolo che ieri ha dichiarato «È bene che chi va in vacanza si regoli in funzione dell’appuntamento». Come dicevamo il problema principale è l’assenza di un sistema informatico capace di far parlare tra di loro le diverse piattaforme di prenotazione regionali, attualmente sei Regioni hanno adottato la piattaforma di Poste per gestire prenotazioni e richiami, mentre nelle altre ognuna ha fatto da sè. E quindi i sistemi non si “parlano”. L’altro problema riguarda la disponibilità e la redistribuzione delle dosi , Regioni a forte vocazione turistica come Sardegna, Sicilia o Puglia dovrebbero vedere triplicate le loro consegne. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di posticipare ulteriormente la seconda dose, i tecnici del ministero della salute stanno studiando questa ipotesi che però al momento non trova l’unanimità nel comitato tecnico scientifico. Insomma la strada per il vaccino in vacanza in una Regione diversa dalla propria, ad oggi sembra molto difficile da percorrere.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    1) Dazi americani: chi vince e chi perde. Trump parla al telefono con Messico e Canada e interrompe per un mese le tariffe sulle esportazioni messicane. Ma la questione è più complessa. (Alfredo Somoza) 2) In Cisgiordania è in corso una pulizia etnica. Abu Mazen denuncia le operazioni militari israeliane nei territori occupati, che in un mese hanno ucciso almeno 70 palestinesi. (Luisa Morgantini - Assopace Palesina) 3) Siria, 15 morti per un attentato nel nord del paese. La questione curda resta uno dei temi più spinosi per il nuovo governo siriano. (Emanuele Valenti) 4) Francia e Algeria ai ferri corti. Il presidente algerino in un’intervista a un quotidiano francese parla di un rischio di "una rottura irreparabile" con Parigi. (Francesco Giorgini) 5) La rivincita di Adele Henel. Il primo processo del Me Too francese si conclude con una condanna al regista Christophe Ruggia, colpevole di aver molestato l’attrice quando era minorenne. (Luisa Nannipieri) 6) La musica country torna black. Beyonce vince il Grammy Award per il miglior album dell’anno con 'Cowboy Carter'. (Claudio Agostoni)

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    Lavoratori dei call center: Due presidi a Milano contro il contratto "pirata" che taglia stipendi e diritti

    Oggi c'è stato lo sciopero nazionale dei dipendenti dei call center. A Milano sono stati due gli appuntamenti. Il primo sotto palazzo Lombardia, il secondo davanti alla sede della società finanziaria Agos, in viale Fulvio Testi. Le ragioni sono la disdetta del contratto nazionale sottoscritto dalle principali sigle sindacali e l'adesione a un contratto meno favorevole a lavoratori e lavoratrici, firmato da sindacati minori. Al presidio di stamattina abbiamo raggiunto Maurizio Dotti, funzionario della Slc Cgil di Milano che segue il settore delle telecomunicazioni.

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