Il racconto della giornata di venerdì 14 maggio 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Si moltiplicano le pressioni internazionali per arrivare ad una tregua tra Israele e Gaza e nelle ultime ore è diminuita l’intensità dei bombardamenti israeliani su Gaza e il lancio di razzi verso lo stato ebraico. Dopo due mesi alla guida del PD, Enrico Letta prova a cambiare strategia. Le condizioni di salute di Silvio Berlusconi si sono aggravate nelle ultime ore. Infine, i dati di oggi sull’andamento dell’epidemia da COVID in Italia e la campagna di vaccinazione.
Crescono le pressioni internazionali per la stregua tra Israele e Gaza
Si moltiplicano le pressioni internazionali per arrivare ad una tregua tra Israele e Gaza. Oggi l’hanno chiesta il Segretario Generale delle Nazioni Unite Guterrez, l’Europa e l’Egitto.
“Non ci fermeremo finché i nostri cittadini non saranno al sicuro” la risposta del premier israeliano Netanyahu. Nelle ultime ore è diminuita l’intensità dei bombardamenti israeliani su Gaza e il lancio di razzi verso lo stato ebraico. Esplosioni sono comunque avvertite in diverse zone della Striscia. Dall’inizio del conflitto si contano oltre 100 morti tra i palestinesi, 7 le vittime israeliane. La testimonianza raccolta questo pomeriggio da un villaggio della Striscia di Gaza. Lei è Fatima Abu Rashed coordinatrice di una scuola costruita con i fondi della cooperazione italiana:
Con il calare del buio il timore è che i bombardamenti possano riprendere in modo massiccio sulla Striscia come accaduto la notte scorsa con bombardamenti sia dal cielo che da terra e decine di edifici distrutti.
Ancora Fatima Abu Rashed da Gaza:
Questa la situazione nella Striscia. Nel pomeriggio in Cisgiordania centinaia di manifestanti palestinesi si sono scontrati con i militari israeliani, almeno 7 le vittime palestinesi.
(di Chawki Senouci)
Spinti da Donald Trump e dall’Arabia saudita tra agosto 2020 e dicembre 2020 4 paesi arabi hanno riconosciuto Israele: Emirati arabi, Bahrein, Marocco e Sudan. In cambio questi governi hanno ricevuto da parte di Washington vantaggi economici, politici e strategici. Ad esempio gli stati Uniti hanno riconosciuto la sovranità del Marocco sul Sahara occidentale.
L’obiettivo del trio Donald Trump, Mohamed Bin Salman e Netanyahu era quello di isolare l’Iran e “cancellare” la questione palestinese dalla loro agenda diplomatica.
Ma l’irruzione dei soldati israeliani sulla spianata delle moschee a Gerusalemme e poi le bombe su Gaza in piena festa della fine del ramadan sta mettendo in difficoltà i nuovi alleati arabi di Tel Aviv.
È vero che si tratta di governi antidemocratici che controllano le piazza e non hanno mai tollerato le critiche ma la crescente emozione della loro gente viaggia ormai su Facebook dove si parla di tradimento della causa palestinese e della popolazione di Gaza e che loro non possono più ignorare.
Ora il PD di Letta cerca un ruolo da protagonista
(di Anna Bredice)
I primi due mesi alla guida del partito per Enrico Letta cadono il giorno della prima direzione, che diventa l’occasione per aprire una nuova fase, cioè un Partito Democratico che prenda di più l’iniziativa invece di subirla come è sembrato in questi primi sessanta giorni.
“Dobbiamo dettare noi l’agenda e non farcela dettare“, ha detto Letta questa mattina, un richiamo a se stesso, si potrebbe dire, perché spesso è accaduto in questi due mesi che su due fronti diversi l’agenda l’abbiano decisa invece gli altri. Nel governo lo ha fatto Salvini e nelle alleanze i Cinque Stelle. Dopo le prime settimane in cui è sembrato voler cambiare tutto, a cominciare dalla sfida per le due capogruppo donne, improvvisamente Letta ha iniziato a rallentare. Per questo stamattina ha usato toni nuovi, non aveva mai tirato per la giacchetta Draghi e invece l’ha richiamato ad essere più incisivo sul Recovery Plan, “deve riportare tutta la maggioranza al pezzo“, ha detto.
Il PD finora un po’ al traino del Presidente del Consiglio per non disturbare il suo lavoro, ora cerca un ruolo da protagonista, non più da eterno responsabile, ma del Recovery Plan finora a parte la consegna del piano a Bruxelles, ancora non si è fatto nulla ed è lì che Letta dovrà dimostrare di essere protagonista di cambiamenti.
Lo smacco più forte è quello subito dai Cinque Stelle. Oggi si sentono da Letta parole nuove, si può fare un pezzo di strada insieme, ma per ora ognuno va per conto proprio, dice in sostanza. È la fine della ricerca continua di un’alleanza, nella lunga attesa di un risveglio di Conte, alle amministrative, a parte forse a Napoli, ognuno va da solo. E questa per Letta è una sconfitta.
C’è poi il capitolo pandemia: arrivati alla vigilia delle riaperture, Letta se ne prende un pezzetto di merito per il ruolo responsabile che ha avuto il partito nella difesa delle regole, ma è inevitabile che a uscirne vincitore alla fine sarà Salvini con il coprifuoco alle 23.
E infine Israele. L’ultima buccia di banana su cui è scivolato è la manifestazione pro Israele con la fotografia con Salvini, Tajani e tanti esponenti di destra. Oggi in parte corregge, ma ci vuole un messaggio su Twitter nel primo pomeriggio per esprimere con maggiore forza una critica ad Israele, “la legittima difesa non autorizza quel che sta accadendo in queste ore“.
Berlusconi si è aggravato
(di Luigi Ambrosio)
Le condizioni di salute di Silvio Berlusconi si sono aggravate nelle ultime ore.
Il professor Zangrillo, a metà pomeriggio, ha scritto “i miei pazienti stanno TUTTI bene, fatevene una ragione” aggiungendo però: “Oggi la giornata di lavoro è molto impegnativa”.
Fonti del San Raffaele parlerebbero di condizioni gravi al punto che Berlusconi sarebbe sotto ossigeno. Le cose sarebbero peggiorate dopo uno scompenso cardiaco. [CONTINUA A LEGGERE]
L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia
I dati di oggi riportano circa 7.500 nuovi casi e tasso di positività in lieve calo rispetto a ieri, al 2,5%. I decessi sono stati 182, anche questo dato è in calo rispetto a ieri. Calano anche oggi ricoverati e terapie intensive.
Oggi è venerdì, dunque il giorno in cui il Ministero della Salute elabora i dati settimanali sulla base dei quali si decidono poi i cambi di fascia delle Regioni. Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro ha parlato di curva in lenta ma continua decrescita. Calano sia l’indice di contagio RT sia il numero di casi per 100mila abitanti. Da lunedì tutta l’Italia sarà in fascia gialla, con la sola eccezione della Valle d’Aosta che resterà arancione. Sardegna e Sicilia passano invece in giallo.
Quanto alla campagna vaccinale, ieri è stata nuovamente superata la soglia delle 500mila vaccinazioni in un giorno. Nell’ultima settimana la media è stata di 470mila vaccini al giorno. Il commissario Figliuolo ha parlato di giugno come del mese della “spallata decisiva”.
Continuano a diminuire i ricoverati nelle terapie intensive (-6) e nei reparti (-100). A fronte di 44.005 tamponi effettuati, sono 1.160 i nuovi positivi (2,6%). I guariti/dimessi sono 1.992
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— Regione Lombardia (@RegLombardia) May 14, 2021
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